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I tentacoli della finanza sulla sovranità alimentare e il nostro cibo

La politica italiana ed europea – con il supporto delle grandi confederazioni agricole, da Coldiretti a Copa-Cogeca – stanno consegnando alla finanza internazionale la nostra sovranità alimentare e il nostro cibo.

È necessario, ora più che mai, organizzare una protesta di massa che coinvolga i cittadini e i consumatori, al fianco di agricoltori e allevatori, per una rivoluzione democratica contro un sistema sempre più ingiusto. #VanghePulite.

1) Oligarchie finanziarie, premessa

La triade Vanguard, BlackRock e State Street Global Advisors (SSGA) attualmente:

– gestisce un patrimonio di 20,7 trilioni (20.700 miliardi) di dollari

– è azionista di maggioranza nel 95% delle prime 500 società quotate a Wall Street (S&P 500)

– controlla i voti dei consigli di amministrazione di almeno il 23% delle 500 società predette (S&P 500). (1)

Il dominio di questi fondi d’investimento (a cui se ne aggiunge un quarto, Geode) in tutti i gangli dell’economia reale – dalle tecnologie all’informazione, l’energia, ogni settore industriale (dal farmaceutico al bellico) – offre alcuni indizi sul loro potere politico sovranazionale e transnazionale.

2) Agricoltura e finanza globale

Quattro ‘Corporations’ – Archer-Daniels Midland, Bunge, Cargill, Dreyfus – controllano una quota variabile tra il 70 e il 90% del mercato globale delle commodities agricole, secondo le ricerche condotte da iPES FOOD che hanno indicato le loro speculazioni finanziarie sui listini quale prima causa della crisi globale di ‘food security’ in era Covid, oltreché nella crisi ucraina. (2) Combinazione:

– Archer-Daniels Midland (ADM), US$ 93,935 miliardi di fatturato (2023), ha come primo azionista Vanguard Fiduciary Trust Co. (11,3%). Tra gli altri, BlackRock Advisors LLC (6,5%), State Street Corporation (5,8%), Geode Capital Management LLC (1,9%), BlackRock Life Ltd. (1,8%)

– Bunge Global SA, US$ 59,540 miliardi di fatturato (2023), è partecipata da Vanguard Fiduciary Trust Co. (13,2%), BlackRock Advisors LLC (7,2%), State Street Corporation (4,7%), BlackRock Life Ltd. (2,5%), Geode Capital Management LLC (2,3%), e vari altri fondi d’investimento

– Cargill, US$ 177 miliardi di fatturato e 160.000 dipendenti (2023), è una ‘private company’ tuttora nelle mani degli eredi della famiglia dei fondatori (Cargill, MacMillan)

– Louis Dreyfus Company BV (LDC), US$ 50,6 miliardi di fatturato (2023), ha quale azionista di maggioranza Margarita Louis-Dreyfus, unitasi a Philipp Hildebrand, vice-presidente di BlackRock. (3)

3) Sementi, agrofarmaci e finanza

Il mercato globale di sementi e agrofarmaci è a sua volta dominato – come chi scrive denuncia da anni (4) – da quattro colossi che ne controllano il 60-70%:

– Bayer AG, che ha acquisito Monsanto, US$ 116 miliardi di fatturato (2023). Tra i primi 20 azionisti si segnalano Vanguard (con tre fondi d’investimento) e BlackRock Equity Dividend Instl

– BASF AG, US$ 68,9 miliardi di fatturato (2023). BlackRock Inc. è il suo primo investitore, tra i circa 900.000

– Corteva, nata dalla fusione tra Dow Agrosciences e DuPont Pioneer, US$ 17,2 miliardi di fatturato (2023). I tre primi azionisti sono Vanguard Fiduciary Trust, BlackRock Advisors LLC e State Street Co. LLC

– ChemChina, la quale ha acquistato Syngenta, CN¥ 326,75 miliardi (US$ 45,25 miliardi) di fatturato nel 2023. Ha un solo azionista, Sinochem Holdings Corporation Ltd., di proprietà statale (Repubblica Popolare Cinese).

4) Fertilizzanti e finanza

I fertilizzanti a loro volta esprimono un mercato globale – in crescita, da US$ 170,4 a 192,5 miliardi tra il 2022 e il 2023 – dominato da pochi colossi. Alle ‘Big 4’ citate nel superiore paragrafo si aggiungono:

– Nutrien (Canada), US$ 29 miliardi di fatturato 2023. BlackRock e Vanguard sono tra i primi investitori

– Yara International ASA (Norvegia), US$ 15,4 miliardi di fatturato nel 2023. Principali azionisti sono fondi d’investimento norvegesi ed europei

– The Mosaic Company (US$ 13,7 miliardi di fatturato 2023). Vanguard, Black Rock, State Street e Geode figurano tra i primi sette azionisti

– ICL Group (Israele), US$ 7,5 miliardi di fatturato 2023. Vanguard al settimo posto tra gli azionisti

– Sociedad Quimica y Minera de Chile SA, US$ 7,5 miliardi di fatturato 2023. State Street è al sesto azionista

– CF Industries Holdings (US$ 6,6 miliardi di fatturato e 1,5 di reddito netto nel 2023). Vanguard Group e BlackRock Inc sono i primi due azionisti, State Street al quarto posto, Geode all’ottavo.

5) Agro-finanza e rapina delle terre

L’agro-finanza globale ha fatto ampio uso e tuttora spesso ricorre – nei Paesi ove la governance è più debole (in Africa, Centro e Sud-America, Asia) – al land grabbing, o rapina delle terre. Vale a dire:

– l’occupazione violenta di vaste aree di territori e la deportazione delle comunità locali, con l’ausilio di milizie pubbliche e/o private,

– per procedere alla deforestazione, o comunque al cambio di destino d’uso dei terreni. Pascoli per bovini in Sud America, monocolture intensive (soia OGM e palma da olio in primis) dappertutto (5,6,7).

Proprio perciò chi scrive ha lanciato due iniziative, nel 2014 e nel 2019, contro l’uso di olio di palma nei cibi e il boicottaggio degli acquisti di palma, soia OGM e carni bovine del continente americano (8,9).

6) Agro-finanza, il modello produttivo

Il modello produttivo dell’agro-finanza persegue l’obiettivo di massimizzare i ritorni sull’investimento tramite concentrazione aggregata dei mezzi di produzione (terreni, input agricoli), le produzioni (vegetali e animali) e i mercati. (10)

L’economia di scala si basa su poche commodities, da produrre con le massime rese possibili. ‘Whatever it takes’, anche a costo di avvelenare irrimediabilmente gli ecosistemi e le popolazioni con sostanze chimiche tossiche. Come infatti avviene. (11)

7) Agricoltura familiare e contadina, una lenta agonia

L’agricoltura familiare e contadina – nei disegni dell’agrofinanza e delle lobby a suo servizio, quali Coldiretti e Copa-Cogeca – è destinata a una lenta agonia. La strategia di Big Ag è sotto gli occhi di chiunque voglia osservarla:

– liberalizzare e promuovere in ogni Paese del mondo l’utilizzo dei propri input in agricoltura, dalle sementi brevettate (OGM e NGTs su tutte, soprattutto se ‘herbicide resistant’) agli erbicidi

– controllare così sia i costi di produzione, sia le rese. In modo da raggiungere il dominio assoluto sulle produzioni agroalimentari a livello planetario

– liberalizzare i mercati con accordi di libero scambio che (ovviamente) non prevedano clausole di reciprocità. Così da poter speculare sui listini delle merci, anche con la leva finanziaria dei futures

– imporre burocrazia insostenibile per le aziende meno strutturate, attraverso politiche improntate a digitalizzazione e criminalizzazione della zootecnia (12)

– espandere i propri latifondi e attrarre su di essi i finanziamenti pubblici, dal Farm Bill (USA) alla politica agricola comune, PAC (UE).

8) Agro-finanza vs. agricoltori

Le aziende agricole familiari e contadine (tuttora il 94,8% del totale in Unione Europea) sono le prime a venire costrette alla chiusura, come è già avvenuto sia in UE che nel continente americano. Alcuni esempi:

– in UE, 5,4 milioni di aziende agricole europee (il 37% dei 14,7 milioni di aziende attive nel 2005) sono state chiuse nei 15 anni successivi (Eurostat, 2020)

– in USA, ove pure le aziende agricole familiari rappresentano il 97% del totale (1,884 milioni), 140.000 aziende agricole (7%) sono state chiuse tra il 2017 e il 2022 (USDA, 2022)

– in Argentina, negli ultimi anni sono scomparse 100 mila piccole aziende agricole. (13)

La ‘comfort zone’ per le aziende agricole di maggiori dimensioni (>100 ha) è a sua volta illusoria, come già si osserva in Est Europa (i.e. Romania). Laddove anch’esse, quand’anche già convertite al diktat delle monocolture intensive, non reggono la competizione e la concorrenza sleale dei colossi agroindustriali.

9) Energia vs. agricoltura

Impianti fotovoltaici e pale eoliche vengono installati, con espropri ‘per pubblica utilità’, in tutte le aree agricole e i paesaggi rurali ove non sia possibile applicare il modello produttivo di Big Ag basato sui latifondi e la quantità, ‘whatever it takes’.

Semplicemente perché, su tali aree, gli investimenti finanziari sull’energia risultano più remunerativi. Grazie anche al sostegno dei finanziamenti pubblici che non a caso – in Italia, nel PNRR – Coldiretti ha deviato dall’agricoltura ai parchi fotovoltaici. (14)

10) Merci, non alimenti

Gli alimenti locali, caratteristici delle nostre culture e tradizioni, sono destinati a scomparire assieme alla nostra agricoltura. La propaganda ai nuovi OGM (NGTs, New Genomic Techniques) – che Paolo De Castro ha inaugurato agli albori della legislatura europea ora al termine, nel 2019, e tuttora prosegue con il supporto di quasi tutti gli eurodeputati italiani (15,16) – è la più grave minaccia all’agrobiodiversità e il controllo dei semi da parte degli agricoltori.

Il nuovo cibo che l’agri-finanza ha già introdotto sulle nostre tavole prescinde dai territori, le stagioni, la qualità. Prescinde addirittura dalla sicurezza alimentare e nutrizionale, la tutela dei diritti umani e dei lavoratori, il rispetto dell’ambiente e del benessere animale. È solo una merce al pari dei farmaci, gli utensili, le munizioni. Lo si produce dove costa meno, lo si processa come più conviene e deve offrire agli investitori il massimo rendimento.

11) Globalizzazione contro sovranità alimentare

La globalizzazione delle filiere agroalimentari – decisa dall’agro-finanza internazionale e portata avanti dagli eurocrati a suo servizio, con una pletora di accordi di libero scambio senza clausole di reciprocità – decreta la fine non solo della nostra agricoltura ma anche quella della nostra sovranità alimentare.

La grande distribuzione organizzata è a sua volta parte di questo sistema, grazie al quale i consumatori perderanno progressivamente capacità di scegliere alimenti locali. Per ritrovare a scaffale solo ciò che più conviene all’agro-finanza. Così in Europa, ad esempio:

– ortofrutta dal Sud-America e dall’Africa, grazie agli accordi di libero scambio tra UE e Paesi Mercosur e quelli più recenti con Cile e il Kenya. Senza badare ovviamente ai residui di pesticidi vietati in UE (17)

– carni da Paesi ‘partner’, come gli USA con allevamenti da decine di migliaia di bovini e i polli disinfettati nel cloro (18). E il Canada, ove i bovini vengono nutriti con farine animali e trattati con ormoni (19,20)

– cereali e legumi dal Canada, irrorati di erbicidi nella fase post-raccolta. (21) Con la minaccia di venire costretti ad accettare merci con altri pesticidi non ammessi in UE, ‘grazie’ all’accordo CETA (22)

– grano OGM, magari anche soia OGM con i geni di suino da Argentina e Brasile, che Ursula von der Leyen ha appena ribadito essere nostri ‘partner’ per le forniture alimentari (23,24,25).

12) Rivoluzione democratica

La democrazia non sopravviverà con questa concentrazione di potere economico e politico’ (Bernie Sanders). (1)

I cittadini e consumatori devono rendersi conto che la dittatura della finanza sulla politica può avere effetti micidiali sulla vita di noi tutti.

Rivendichiamo dunque la nostra sovranità alimentare e i diritti dell’agricoltura familiare e contadina da cui dipende il 70% del nostro cibo. (26)

Uniamoci tutti, #AgricoltoriUniti e cittadini, al Coordinamento Europeo de La Via Campesina (ECVC) per contrastare le false rappresentanze. (27)

Mobilitiamoci nelle piazze ed esercitiamo tutti gli strumenti a disposizione, comprese le urne elettorali, per cambiare questo sistema.

#PaceTerraDignità, il nostro programma. (28)

Dario Dongo

Note

(1) Theo Andrew. Bernie Sanders: BlackRock, Vanguard and State Street ‘oligarchy’ threatens democracy. ETF stream. 2.1.24 https://tinyurl.com/3s8f8k9u

(2) Marta Strinati. Aumento dei prezzi e crisi alimentare in tempo di guerra. Retroscena nel rapporto iPES FOOD. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.22

(3) Fonti: Market Screener, 28.3.24; Forbes, Margarita Louis-Dreyfus & family https://tinyurl.com/28t8vukc. Feed & Grain, Louis Dreyfus Co. releases 2023 integrated report 21.3.24 https://tinyurl.com/h4tevu89

(4) Dario Dongo. Sementi, i 4 padroni del mondo. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.19

(5) Dario Dongo, Isis Consuelo Sanlucar Chirinos. Land grabbing e deforestazioni in Brasile, le barbarie proseguono. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.5.22

(6) Brasile, land grabbing e deforestazioni per l’olio di palma ‘sostenibile’ di Ferrero e Big Food. Lettera aperta. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.5.23

(7) Oil palm in Latin America: monoculture and violence. Land. 26.3.24 https://tinyurl.com/mr44w446

(8) Dario Dongo. Stop all’olio di palma. La petizione di GIFT. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.14

(9) Dario Dongo. Rapina delle terre e deforestazioni, olio di palma e soia OGM. #Buycott! GIFT (Great Italian Food Trade). 4.8.19

(10) Frederic Mousseau. 38 Billion Dollar Question – Who is Driving the Destructive Industrial Agriculture Model? Oakland Institute. 30.9.22 https://tinyurl.com/3p5kk3mu

(11) Marta Strinati. Pesticidi, due terzi del pianeta a rischio di inquinamento ambientale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.9.22

(12) Dario Dongo, Alessandra Mei. IED, la direttiva ‘ammazza-stalle’. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.3.24

(13) “Ya vivimos el libre mercado en los ’90 y desaparecieron 100 mil productores en el campo”. TerraViva. 19.1.24 https://tinyurl.com/4fyfdw6m

(14) Dario Dongo. Piano di azione nazionale pesticidi, agricoltura sostenibile e PNRR. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.2.22

(15) Dario Dongo. OGM, il nuovo impero che avanza. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.7.19

(16) Dario Dongo. Nuovi OGM, il tradimento finale. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.3.24

(17) Dario Dongo. Via libera agli accordi UE con Cile e Kenya. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.2.24

(18) Texas, mega-incendio uccide 18.000 vacche da latte. Ripensare l’allevamento, nelle Americhe e in Europa. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.4.23

(19) Marta Strinati, Dario Dongo. CETA, carne canadese da bovini nutriti con farine animali. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.8.19

(20) Dario Dongo. Carni bovine con ormoni dal Canada all’UE. CETA, quali garanzie? GIFT (Great Italian Food Trade). 25.1.21

(21) Dario Dongo. Glifosato nel grano e i legumi canadesi, tutta colpa della neve? GIFT (Great Italian Food Trade). 6.10.19

(22) Dario Dongo. CETA, il Canada annuncia battaglia all’Europa su pesticidi e OGM. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.7.19

(23) Dario Dongo. Concorrenza sleale, l’ennesima beffa agli agricoltori in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.3.24

(24) Dario Dongo. Il grano OGM HB4 alla conquista del mondo. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.12.23

(25) Dario Dongo. Agricoltura molecolare, la soia OGM con i geni di suino. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.1.24

(26) Dario Dongo. Diritti dei contadini, Dichiarazione ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.18

(27) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, l’inganno virale di Coldiretti & Co. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.2.24

(28) Dario Dongo. Pace, Terra e Dignità. Il nostro movimento alle elezioni europee 2024. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.3.24

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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