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OGM, il nuovo impero che avanza

I nuovi OGM rappresentano una delle più attuali minacce a ecosistema, biodiversità e salute pubblica. La loro deliberata immissione nell’ambiente – in difetto di preventiva analisi degli effettivi rischi, da valutare anche sul lungo termine, per la salute umana, animale e delle piante (1) – non è accettabile. Autorevoli scienziati ammoniscono la politica, che in Europa come in USA si dichiara propensa alla deregulation.

Nuovi OGM, status quo e prospettive in Europa

La Corte di Giustizia UE, il 25.7.18, ha disatteso le conclusioni dell’avvocato generale Michal Bobek. Affermando che i nuovi OGM – surrettiziamente denominati ‘nuove tecniche di selezione delle piante’ (NPBT, New Plant Breeding Techniques, o NBT, New Breeding Techniques), devono soggiacere alle stesse regole già stabilite in Europa per gli OGM ‘classici’.

La novità, in ingegneria genetica, consiste invero nell’adozione della ‘mutagenesi’ (o ‘cisgenesi’) in luogo della ‘transgenesi’. Vale a dire che la manipolazione genetica viene realizzata sul genoma di un solo organismo, senza inserirvi tratti genetici di altri organismi. In entrambi i casi, nondimeno, la pianta viene sottoposta a una modifica del DNA, funzionale al raggiungimento di diversi scopi. Tra i quali la resistenza a erbicidi e pesticidi ad ampio spettro (es. glifosate, dicamba) invece letali o gravemente dannosi per ogni altra specie vivente (piante, esseri umani e animali, api e insetti impollinatori).

Il Commissario uscente per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan, aveva già espresso disappunto verso la pronuncia della Corte di Giustizia. Il 24.1.19, in un incontro con un gruppo di giornalisti, Hogan aveva dichiarato che ‘il 2019 sarà un’opportunità per una riflessione globale e vedere quali sono le opzioni legali al massimo livello dei governi sul fatto che accettiamo la scienza o meno come base per prendere decisioni su questi temi’. (2) Preannunciando che il suo collega lituano Vytenis Andriukaitis, Commissario uscente con delega a salute e sicurezza alimentare, ‘ha già preparato il terreno per una nuova iniziativa sulla modifica genetica per rivedere l’attuale legislazione sugli OGM’.

Il Presidente pro-tempore della Commissione AGRI al Parlamento europeo neo-eletto, On.le Paolo De Castro, ha a sua volta indicato la de-regolamentazione delle tecniche di ‘genome editing’ come una priorità della nuova legislatura. Il 4.6.19, a Bucarest. Ricorrendo a una dialettica già nota, proposta già alla fine degli anni ‘90 dalle lobby dell’industria biotech, Monsanto in testa. Déjà vu. Dietro le false vestigia di un’agricoltura industriale competitiva, si portano avanti gli interessi monopolistici delle Big 4, la cui concentrazione aggregata su scala globale ritualmente sfugge alle autorità responsabili di vigilare sulla concorrenza (Antitrust).

Si attende un quadriennio focoso nell’iniqua lotta tra i colossi dell’agrochimica – che mirano a vendere i più lucrosi agrotossici, ad agricoltori costretti a dipendervi grazie alle nuove sementi (OGM o NBT che si voglia) – e la miriade di cittadini che invece pretendono a gran voce il Rispetto. Il rispetto degli ecosistemi e dei loro abitanti, dei lavoratori e dei bambini. Non più disposti a credere alle menzogne della ‘rivoluzione verde’, invece ‘grigio fumo’, che continua ad avvelenare il pianeta.

Nuovi OGM, l’impero invisibile

La deregulation dei nuovi OGM ha due principali conseguenze:

– consentire la dispersione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, senza una preventiva valutazione da parte delle autorità competenti dei rischi che ne possano conseguire. Rischi diretti e indiretti, legati anche all’interazione delle piante con l’ecosistema e le sostanze impiegate in agricoltura. Con effetti del tutto imprevedibili e irreversibili, nel breve come nel lungo e lunghissimo periodo. Alla sicura quanto inesplorata interazione col microbioma possono aggiungersi vari livelli di tossicità, dalle allergie alle interferenze endocrine a mutagenesi e cancerogenesi,

– occultare le manipolazioni genetiche ai consumatori finali. I quali vengono di fatto esclusi dell’informazione necessaria a compiere scelte – appunto, informate – d’acquisto. Si vanifica così la premessa di #Iovotocolportafoglio, poiché nessuno è più in grado di distinguere i frutti dell’agricoltura sostenibile rispetto ai Franken-food. Come già avviene, nel continente americano, per i prodotti che derivano da animali clonati e loro progenie (in difetto di obblighi su tracciabilità e informazione).

Oltre 45 mila nuovi OGM, nel solo 2018, hanno ottenuto il via libera in USA. E i consumAttori, in Europa e nel mondo, ne subiranno l’esposizione senza neppure averne notizia. Il nuovo ordine mondiale deciso dalle oligarchie finanziarie è dunque una Babele genetica incontrollata e inconoscibile alle moltitudini. Non a caso Stati Uniti e Canada hanno aumentato la pressione politica nei confronti dell’Europa, per demolire ogni nostra regola a tutela di ambiente e salute. Mediante clausole trita-norme, inserite nel trattato CETA e previste nel TTIP, nonché minacce di nuovi dazi sulle importazioni.

L’impero del Male si disvela. La concentrazione aggregata del mercato globale di pesticidi e sementi consentirà alle 4 Corporation di esercitare il controllo sui bisogni e sulle rese delle coltivazioni del pianeta, in via continuativa. Un cappio alla gola dei contadini e delle economie dei Paesi, a cui si accompagna l’impunità per ogni crisi ecologica e di sanità pubblica che potrà emergere. L’impunità è stata carpita mediante apposite clausole, del tipo Investor-State Dispute Settlement, ISDS, inserite in vari accordi internazionali e trattato tossici. Proprio per mettere fine a questo abominio che ribadiamo l’invito ai nostri lettori di sottoscrivere e promuovere le petizioni #StopISDS e #BindingTreaty, affinché le Nazioni Unite affermino l’inderogabilità del dovere di risarcimento dei danni da fatto ingiusto. #ChiInquinaPaga, #ChiAvvelenaPaga.

Nuovi OGM, la voce degli scienziati indipendenti

Un genetista molecolare presso il King’s College di Londra, il Dr. Michael Antoniou, il 9.7.19 è intervenuto su Euractiv per commentare senza mezzi termini le dichiarazioni dei Commissari europei uscenti per l’Agricoltura e la Salute, Phil Hogan e Vytenis Andriukaitis. (2) ‘Sembra che questi Commissari stiano dando seguito alla pluriennale pressione della lobby del biotech per rimuovere o indebolire le garanzie tradizionalmente applicate agli organismi geneticamente modificati (OGM) quando si tratti di prodotti derivati ​​da nuove tecniche di modifica genetica.’ La sentenza 25.7.18 della Corte di Giustizia UE, spiega il ricercatore, ‘è in linea con il principio di precauzione e afferma che le tecniche di modifica genetica non hanno una lunga storia di sicurezza e possono comportare rischi simili alle tecniche GM di vecchio stile. Tuttavia, ha sconvolto la lobby biotech, che la vede come una barriera per le imprese’.

Come ingegnere genetico che utilizza sia il trasferimento di geni vecchio stile sia i nuovi strumenti di modifica genetica per la ricerca medica, posso confermare che la sentenza della Corte di giustizia europea è fedele alla scienza.

Nella comunità della ricerca medica, non è contestato che le tecniche di modifica genetica siano tecniche GM che generano OGM e che queste procedure e i loro prodotti comportano rischi che richiedono una regolamentazione rigorosa. Solo nel campo del biotech è richiesta la deregolamentazione. (…)

La verità è che gli strumenti di modifica genetica sono ancora tutt’altro che perfetti. La ricerca mostra che non sono precisi come si sostiene, né i loro risultati sono prevedibili. Producono molti effetti non intenzionali, non solo nei siti ‘off-target’ ma anche nel sito di modifica genetica previsto. (4)

Molti effetti indesiderati si verificano dopo che lo strumento di modifica genetica ha terminato il suo compito, quando il processo di modifica è in balia delle macchine di riparazione del DNA della cellula, sulle quali abbiamo poco o nessun controllo. (…)

La manipolazione genetica provoca nuove combinazioni di funzioni geniche e quindi può cambiare la composizione delle piante in modi inaspettati, il che significa che potrebbero produrre nuove tossine o allergeni o avere effetti dannosi sulla fauna selvatica. Questa non è pura speculazione.

Numerosi studi sull’alimentazione degli animali con la prima generazione di colture GM mostrano come la dieta GM abbia danneggiato la salute degli animali. Nella maggior parte dei casi, non sappiamo se gli effetti siano stati causati dall’OGM o dai pesticidi impiegati nella sua coltivazione, ma questa è solo un altro sintomo di quanto siano incomplete le nostre conoscenze. Effetti simili sarebbero stati osservati dalle piante modificate dal gene? Nessuno lo sa. Non sono stati pubblicati studi sull’alimentazione degli animali con ‘nuovi OGM’. Altri studi mostrano che le colture GM hanno danneggiato la fauna selvatica in modi inaspettati. (…)

Gli studi che mostrano i rischi derivanti dagli alimenti OGM e dai pesticidi loro associati sono attaccati dai lobbisti biotech e dai loro alleati nella comunità scientifica. Ma gran parte di quella comunità è ora dipendente dai finanziamenti del settore e/o influenzata da interessi finanziari personali nella biotecnologia agricola. Questa situazione ha portato l’antropologo ambientale Glenn Davis Stone a lamentarsi del fatto che la comunità scientifica abbia perso in gran parte gli ‘agenti onesti’ che dovrebbero informare le politiche pubbliche sui rischi delle tecnologie di modifica genetica.’ (5)

Network di scienziati indipendenti si sono già esposti pubblicamente per chiedere ai policy-makers europei di adottare il principio di precauzione sui nuovi OGM. Tali organismi ‘devono venire sottoposti a regole rigorose, con il pieno riconoscimento delle incertezze del processo di modifica genetica e devono essere etichettati per consentire agli agricoltori e ai consumatori di scegliere’. (6)

Non uno ma milioni di Davide si schierano contro Golia, per rivendicare la coerente applicazione delle regole su cui è basato il diritto agroalimentare europeo. Senza pretendere divieti a priori bensì adeguate valutazioni scientifiche dei rischi sulla base di studi indipendenti. Quale premessa delle procedure di autorizzazione che devono coinvolgere la comunità scientifica e prevedere consultazioni della società civile. Al quale esito dovranno altresì prevedersi la tracciabilità completa e l’informazione obbligatoria, agli operatori e ai consumatori. ‘From seed to fork’ e ‘from feed to fork’, nessuno escluso. ‘Profit over People’, ora basta!

#Égalité!

Dario Dongo

Note

(1) In merito all’analisi dei rischi legati all’immissione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, si fa richiamo all’book gratuito ‘OGM, la Grande Truffa’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/ogm-la-grande-truffa

(2) V. https://www.euractiv.com/section/agriculture-food/news/eu-agriculture-commissioner-surprised-by-gene-editing-court-ruling/

(3) V. https://www.euractiv.com/section/agriculture-food/opinion/the-eu-must-not-de-regulate-gene-edited-crops-and-foods/

(4) Wolt JD, et al. (2016). Achieving Plant CRISPR Targeting that Limits Off-Target Effects. Plant Genome. 2016 Nov;9(3). doi: 10.3835/plantgenome2016.05.0047

Michael Cosicki. (2018). Repair of double-strand breaks induced by CRISPR–Cas9 leads to large deletions and complex rearrangements. Nature Biotechnology, volume 36, pages 765–771 (2018). doi: https://doi.org/10.1038/nbt.4192

Zhu C et al. (2017). Characteristics of Genome Editing Mutations in Cereal Crops. Trends Plant Sci. 2017 Jan;22(1):38-52. doi: 10.1016/j.tplants.2016.08.009

Rubina Tuladhar et al. (2019). CRISPR/Cas9-based mutagenesis frequently provokes on-target mRNA misregulation. BioRxiv. doi: https://doi.org/10.1101/583138

(5) Estratti dalla lettera del Dr. Michael Antoniou di cui in nota 3, traduzione informale dell’autore del presente articolo

(6) Michael F. Eckerstorfer et al. (2019). An EU Perspective on Biosafety Considerations for Plants Developed by Genome Editing and Other New Genetic Modification Techniques (nGMs). Front. Bioeng. Biotechnol., 05 March 2019. doi: https://doi.org/10.3389/fbioe.2019.00031

ENSSER, The European Network of Scientists for Social and Environmental Responsibility. (2017). ENSSER Statement on New Genetic Modification Techniques: Products of new genetic modification techniques should be strictly regulated as GMOs. 25.9.17. https://ensser.org/publications/ngmt-statement/

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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