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Cibo sicuro e nutriente – Strategia UE ‘Farm to Fork’, consultazione pubblica

La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica sulla strategia Farm to Fork (f2f), annunciata a Bruxelles l’11.12.19. Dal campo alla tavola, abbiamo sempre più bisogno di cibo sostenibile, sano e buono per tutti.

▶️ Ciascuno di noi – a titolo individuale o in rappresentanza di associazioni, istituti di ricerca, altri enti pubblici e privati, imprese e cooperative – può esprimere i propri commenti, entro il 16.3.20, sulla pagina web https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/initiatives/ares-2020-941864_en.

Dal produttore al consumatore, Farm to Fork

‘Il cibo europeo è famoso per essere sicuro, nutritivo e di alta qualità. Dovrebbe ora anche divenire lo standard globale per la sostenibilità’. (1) Su tale premessa, la Commissione europea dichiara di voler adottare misure concrete per un sistema alimentare che risponda alle attuali esigenze ambientali ed ecologiche, in linea con il c.d. European Green Deal.

La Commissione europea si è così impegnata a cooperare con gli Stati membri e le parti sociali interessate, per mettere a punto la strategia ‘Farm to Fork’ (F2F), attesa in primavera. Con misure, legislative e non, volte ad aumentare la sostenibilità della produzione agricola e alimentare. Si prospetta – a parole – un sistema in grado di fare fronte ai cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e la biodiversità.

Bisogna perciò sostenere l’ecoagricoltura, vale a dire le produzioni biologiche
e l’agricoltura contadina. Con l’obiettivo di offrire ai cittadini europei cibi sostenibili a prezzi ragionevoli, anche grazie alle filiere corte.

Clima e sprechi

L’ultimo rapporto di IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), ‘Climate change and Land’ (2019), evidenzia l’impossibilità di contenere il riscaldamento globale senza trasformare radicalmente le produzioni alimentari e la gestione delle terre. Il rapporto stima infatti che il 25-30% delle emissioni di CO2 globale vadano attribuite al sistema alimentare. Il quale purtroppo tuttora contribuisce all’inquinamento di aria, suolo, acqua e alla perdita di biodiversità.

La prevenzione degli sprechi alimentari rientra altresì tra i settori prioritari del Piano d’azione sull’economia circolare. L’Unione europea continua infatti a produrre milioni di tonnellate di food waste, pari a circa il 20% del totale delle derrate alimentari. Bisogna perciò adottare un approccio sistemico, in modo da:

– misurare i livelli di sprechi nei vari comparti della filiera, mediante parametri armonizzati,

– stabilire misure per la loro prevenzione strutturale.

Cibo e salute

I crescenti livelli di diseguaglianze e il marketing scriteriato di cibo spazzatura ( junk food ) aggravano l’emergenza sanitaria legata a obesità, sovrappeso e malattie correlate (NCDs, Non-Communicable Diseases) a partire dall’età infantile. Al contempo, l’8% della popolazione europea non riesce ad accedere a un cibo sicuro e nutriente un giorno su due.

It is clear: a new, healthier, fairer and more sustainable approach to food systems is needed. Business as usual is no longer an option’ (2)

L’antibiotico-resistenza (Antimicrobial Resistance, AMR) costituisce a sua volta, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una delle più gravi minacce per la salute della popolazione del pianeta. Da attribuire sia all’uso eccessivo e inappropriato di antibiotici nella trattamento delle persone ma anche in zootecnia. Ed è perciò che l’Europa ha riformato le regole sul benessere animale, negli allevamenti di terra come nell’acquacoltura.

Informazione sul cibo

L’informazione sull’origine degli alimenti e delle loro materie prime è a maggior ragione necessaria, affinché i consumatori possano scegliere prodotti che provengano da filiere garantire su entrambi i fronti di salute e sostenibilità. La Commissione deve perciò dare seguito all’iniziativa dei cittadini europei #eatORIGINal! Unmask your food!, che in un anno ha raccolto 1,1 milioni di firme.

L’informazione nutrizionale deve venire a sua volta armonizzata, riferendo al sistema NutriScore che viene richiesto a gran voce dai cittadini europei. Proprio in quanto si tratta del contrassegno più efficace a esprimere ‘in un colpo d’occhio’ la preferibilità di alcuni alimenti rispetto ad altri. La Commissione è tra l’altro in doloso ritardo di 11 anni nel definire i profili nutrizionali necessari a impedire che il cibo-spazzatura possa venire pubblicizzato come ‘nutriente’ o ‘salutare’.

La transizione ecologica

Le parti sociali hanno già proposto che la riforma della Politica Agricola Comune (PAC), per il 2021-2027, introduca obiettivi di tutela dell’ambiente e la biodiversità. La strategia Farm to Fork deve però completare questa riforma, per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) nella filiera agroalimentare.

Il dibattito più aspro (benché velato) riguarda gli obiettivi di riduzione dell’impiego di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici in agricoltura. Laddove sono sempre più evidenti i rischi per la salute umana e animale, l’ambiente e la biodiversità, associati all’impiego spesso eccessivo degli agrotossici.

Le tracotanti lobby dei monopolisti dei pesticidi (e delle sementi), d’altra parte:

– combattono l’obiettivo di riduzione quantitativa dei consumi di agrotossici, che è tuttora sproporzionato rispetto alle regole sulla c.d. lotta integrata in agricoltura,

– mirano a de-regolamentare i nuovi OGM (o NBT, New Breeding Techniques), con l’obiettivo di eliminare la doverosa valutazione del rischio che in Unione Europea deve precederne l’autorizzazione,

– preservano il controllo monopolistico del mercato, in barba a ogni regola a tutela della concorrenza.

Pericolo agrotossici

Il rapporto UE sui pesticidi – atteso per marzo 2020, in contemporanea alla strategia f2f – potrebbe confermare la proposta, già ventilata dalla Commissione europea, di consentire l’importazione di alimenti che contengano residui di pesticidi cancerogeni, genotossici e neurotossici vietati in Europa. Si favorisce così il dumping di sicurezza alimentare e ambientale realizzato dai primi Paesi esportatori di commodities alimentari, a discapito della nostra agricoltura e della salute. Grazie anche ai trattati tossici che l’Europa continua a stipulare e negoziare. (3)

L’analisi dei rischi legati all’esposizione a mix di pesticidi ed erbicidi, c.d. effetto cocktail, è peraltro attesa in Europa da una decina d’anni. E la Commissione europea – nella dolosa omissione dei propri doveri al riguardo – è responsabile della sperimentazione che tuttora viene eseguita sulla salute di cittadini ed ecosistemi. Ancora in attesa tra l’altro dell’adozione di misure di salvaguardia, dopo lo scandalo delle frodi scientifiche sulle cui basi è stato concesso il rinnovo all’autorizzazione del glifosato.

Dario Dongo e Giulia Torre

Note

(1) https://ec.europa.eu/food/farm2fork_en
(2) V. https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/food_farm2fork_20191212_qanda.pdf
(3) Vedasi CETA, Singapore e
Mercosur. Oltre al TTIP.

Laureata in giurisprudenza, master in European Food Law, si occupa di legislazione agro-alimentare, veterinaria, agricola. Dottoranda alla Scuola per il Sistema Agroalimentare AGRISYSTEM, Università Cattolica del Sacro Cuore, con una tesi in materia di novel food.

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