Gli agricoltori, allevatori e pescatori in protesta – oggi a Roma, al Campidoglio e al Circo Massimo, e nelle piazze di tante province d’Italia – esprimono un dramma comune, l’incapacità di sopravvivere in un mercato sregolato che non garantisce loro un #prezzoequo e li costringe alle vendite #sottocosto dei loro prodotti.
La ‘rivolta dei trattori’ esprime l’insofferenza di tutti verso politiche sociali inique portate avanti, in Italia e in Unione Europea, nell’esclusivo interesse delle oligarchie economiche e dei sistemi che le rappresentano – Coldiretti sopra tutti (1) – e a discapito dei protagonisti di un tessuto produttivo frammentato. #VanghePulite.
1) Sovranità alimentare al centro
Agricoltori e allevatori italiani denunciano la connivenza delle grandi confederazioni agricole con le cooperative che si sono state illecitamente esentate dall’applicazione del decreto legislativo 198/21 sulle pratiche commerciali sleali. Oltreché
con l’industria e la grande distribuzione, come si è visto. (2)
La sovranità alimentare è al centro, poiché senza coprire i costi non si può più produrre e senza agricoltura sparisce il cibo (3,4). Ma la ‘sovranità’ è una parola al vento, per il ‘ministro cognato’ di Coldiretti che vuole invece privare gli agricoltori anche della libertà di decidere a chi affidare i fascicoli per la gestione dei contributi UE. (5)
2) Agricoltori e allevatori al Circo Massimo. ‘Ora o mai più’
‘La rivoluzione è appena iniziata’, annuncia Tonino Monfeli, agricoltore da quattro generazioni a Viterbo. ‘Siamo in piazza da più di un mese, stiamo abbandonando le nostre terre ma andiamo avanti per protestare contro questo sistema. Multinazionali e intermediari guadagnano sulle nostre spalle, ora basta! È la prima volta che manifestiamo e vogliamo riunire tutti insieme, senza sindacati né politici. Siamo tutti agricoltori, e i consumatori sono benvenuti. Vogliamo un prezzo minimo garantito che deve coprire i costi di produzione e un reddito dignitoso!’
‘Martoriati dalla politica e dalle confederazioni agricole’, i rappresentanti dei movimenti di ogni Regione denunciano la vergognosa mala-gestione dei consorzi di bonifica Coldiretti. ‘Coldiretti è il cancro dell’agricoltura’ afferma senza mezzi termini Danilo Calvani, che a inizio gennaio ha lanciato l’iniziativa. E denuncia la ‘miserabile operazione del ministro Francesco Lollobrigida, che con Coldiretti ha creato un falso movimento per prendere tutti in giro’, riferendo ai ‘venduti’ del ‘riscatto agricolo’. (7)
3) La protesta di tutti
‘La nostra protesta è la protesta di tutti, perché la gente è stufa dell’ingiustizia, il popolo ha i nostri stessi problemi’, prosegue Danilo Calvani. ‘Abbiamo mobilitato migliaia di agricoltori in ogni parte del Paese. Nessuno molla e non possiamo mollare perché è una questione della nostra e della vostra sopravvivenza’.
‘Questo è l’inizio della protesta’ e ‘la lotta continua’ contro una dittatura mascherata da democrazia sono i messaggi più ricorrenti. Gli agricoltori in protesta chiedono alla premier Giorgia Meloni di dichiarare lo stato di crisi dell’agricoltura italiana, come è già avvenuto in Sicilia, per adottare subito le misure necessarie.
La protesta viene estesa anche alle scelte del governo Meloni di fornire ‘aiuti’ e soprattutto armamenti all’Ucraina, per 50 miliardi di euro che sono stati sottratti alla sanità, la scuola, le pensioni e altri servizi pubblici in Italia. Si denunciano poi anche i progetti di occupazione delle terre per installarvi pale eoliche (oltre 1500 in Sardegna), e pannelli solari.
4) Vendite sottocosto, cooperative e organizzazioni dei produttori
Le clementine della piana di Sibari, in Calabria, vengono oggi pagate 0,22 euro/kg agli agricoltori. L’uva conferita alla cantina sociale cooperativa di Carpi (MO) viene pagata 0,18 €/kg – poco oltre la metà del suo costo di produzione – dopo un anno e mezzo dalla consegna. Le mele ‘da scartare’ non vengono pagate ma sono poi rivendute ‘in offerta’ a 0,70 €/kg.
Le OP e AOP – organizzazioni di produttori e loro associazioni, 637 in Italia (8) – sono state costituite per aggregare l’offerta privata e ricevono importanti contributi europei, grazie ai quali si pagano le poltrone dei dirigenti designati dalle confederazioni, Coldiretti e Confagricoltura in primis.
Queste organizzazioni sono state però illecitamente escluse dal campo di applicazione del decreto sulle pratiche commerciali sleali, assieme alle cooperative, per espressa volontà delle confederazioni agricole, che si dubita abbiano informato e consultato le loro basi associative. (2) Con il risultato che:
– molte OP, AOP e cooperative sono diventate i peggiori aguzzini degli agricoltori, i quali sono costretti a pagare materie prime e altri input a 60 giorni, tasse e bollette nei termini di legge, e vengono pagati (spesso sottocosto) con mesi e anni di ritardo
– le stesse OP, AOP e cooperative, grazie al sottocosto e i ritardi di pagamento, fanno concorrenza sleale agli intermediari commerciali così drogando il mercato e facendo crollare i listini.
5) Il costo dei veleni
L’agricoltura italiana deve venire altresì protetta sia dai nuovi OGM, sia dagli erbicidi, pesticidi e fungicidi che ‘non bastano mai’, perché le infestanti e le altre minacce si adattano in breve tempo ai veleni e così bisogna impiegarne sempre di più, in quantità e numero di molecole, a costi crescenti.
Il modello di agricoltura specializzata genera profitto per i colossi dell’industria agrochimica – i cui prodotti vengono commercializzati dai consorzi agrari che Coldiretti ha regalato alla finanza con la Federconsorzi 2 alias CAI SpA (6) – ma si conferma essere un fallimento per gli agricoltori.
I partecipanti alla manifestazione ascoltano perciò con interesse le esperienze di chi si è già da anni convertito con successo all’agricoltura e l’allenamento bio. Come Mario Apicella di Altragricoltura bio e Carlo Triarico, pioniere della biodinamica, ma anche Giorgio Bonacini a Modena.
La transizione ecologica ‘Farm to Fork’ che le grandi confederazioni agricole vantano di avere boicottato (9) avrebbe messo a disposizione dell’Italia poco meno di 6 miliardi di euro in aiuti diretti agli agricoltori, proprio per cambiare modello:
– diversificare le produzioni, e così diversificare e ridurre i rischi
– investire sulla qualità e redditività, a #prezzoequo, anziché sulla quantità
– ripristinare la salute e produttività dei suoli
– eliminare le sostanze chimiche tossiche (anzitutto per chi le usa).
6) Lotta continua
La lotta continua, gli agricoltori e allevatori in protesta non chiedono né si accontentano di elemosina e assistenzialismo. Quasi 400 trattori oggi a Modena Nord manterranno il presidio in Emilia-Romagna e nuove mobilitazioni sono annunciate in numerose altre province.
L’Italia agricola si ferma, per rivendicare:
A) la dignità del lavoro – vale a dire, il #prezzoequo e il divieto di vendite sottocosto, da garantire subito con decreto legge di riforma del d.lgs. 198/21 (11)
B) la libertà di associazione e l’autonomia contrattuale, mediante annullamento del decreto sul monopolio dei CAA (5)
C) il sostegno diretto alla transizione ecologica in agricoltura, rigorosamente senza OGM in assenza di idonea valutazione dei rischi. (12)
#AgricoltoriUniti, #VanghePulite!
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Italia, protesta degli agricoltori contro Coldiretti. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.1.24
(2) Si veda il paragrafo 4 al precedente articolo di Dario Dongo. 31 gennaio 2024, il giorno della protesta degli agricoltori in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.24
(3) Dario Dongo. Sovranità alimentare in Italia, l’ABC. Riflessioni e proposte al nuovo ministro. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.10.22
(4) Dario Dongo. Sovranità alimentare e sviluppo sostenibile in agricoltura, lettera aperta al ministro. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.12.22
(5) Dario Dongo. Italia, via libera al monopolio CAA sugli aiuti UE in agricoltura. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.2.24
(6) Si veda il paragrafo 7 (Coldiretti, la finanza sulle spalle degli agricoltori) al precedente articolo di Dario Dongo. Agricoltori in protesta, l’inganno virale di Coldiretti & Co. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.2.24
(7) Si veda il paragrafo 3 (Infiltrazioni. La farsa del ‘Riscatto Agricolo’ in Italia) al precedente articolo di Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la reazione dei poteri forti. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.2.24
(8) Commissione europea. DG Agri. Organizzazioni dei produttori e organizzazioni interprofessionali http://tinyurl.com/4h4bvnbh
(9) Si veda il paragrafo 3.5 nel precedente articolo di Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, d.lgs. 198/2021. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.22
(10) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, pesticidi anziché #prezzoequo. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.24
(11) Le modalità per un’efficace riforma del d.lgs. 198/21 sono indicate nei paragrafi 4 e 5 dell’articolo richiamato in precedente nota 2
(12) Dario Dongo, Alessandra Mei. Nuovi OGM, NGTs. Via libera da Strasburgo alla deregulation. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.2.24
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.