HomeConsum-attoriNuovi OGM, NGTs. Via libera da Strasburgo alla deregulation

Nuovi OGM, NGTs. Via libera da Strasburgo alla deregulation

Il 7 febbraio 2024 il Parlamento europeo in sessione plenaria ha adottato, con una maggioranza risicata (307 voti a favore, 263 contrari e 41 astenuti), la propria posizione sulla proposta di deregulation dei nuovi OGM (o NGTs, New Genomic Techniques).

L’Assemblea di Strasburgo ha ignorato il monito di centinaia di scienziati indipendenti, tra cui 27 premi Nobel, i quali hanno suggerito un’attenta valutazione dei rischi per gli ecosistemi e la salute pubblica. La parola va ora al Consiglio degli Stati membri.

1) Nuovi OGM, NGTs. Via libera alla deliberata immissione nell’ambiente

L’annuncio di Jessica Polfjärd (PPE, SE), relatrice del dossier in esame al Parlamento europeo, richiama i leitmotiv di Monsanto e Big Ag degli anni ‘90 del secolo scorso, quando i primi OGM vennero presentati come la soluzione ai mali del mondo invece tuttora irrisolti, a partire da ‘food security’ e crisi di reddito degli agricoltori del pianeta. (1)

Le NGTs sono fondamentali per rafforzare la sicurezza alimentare dell’Europa e rendere più verde la nostra produzione agricola. Le nuove regole consentiranno lo sviluppo di varietà vegetali migliorate che garantiranno rese più elevate, saranno resistenti al clima o richiederanno meno fertilizzanti e pesticidi’.

2) Valutazione del rischio, ad maiora

Gli eurodeputati – come già annunciato da Paolo De Castro a inizio legislatura, e poi proposto dalla Commissione europea (2,3) – perseverano nel tentativo di escludere o vanificare a priori la valutazione del rischio sui nuovi OGM. Nondimeno:

– il principio di precauzione comporta che ‘se è possibile che una determinata politica o azione possa causare danni al pubblico o all’ambiente e se non c’è ancora un accordo scientifico sulla questione, la politica o l’azione in questione non dovrebbe venire attuata’ (TFEU, articolo 191)

– i possibili pericoli per l’ambiente e la salute legati all’immissione nell’ambiente di nuovi OGM o NGTs sono già stati evidenziati da numerosi scienziati, oltreché da ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail), (4)

– nessun regolamento può derogare ai principi affermati nel TFEU (Treaty on the Functioning of the European Union) che rappresenta la base costituzionale del diritto europeo. Di cui la Commissione europea, tra l’altro, dovrebbe essere il primo garante.

2.1) NGTs di ‘categoria 1’

Le piante NGTs che sottoposte a un numero di manipolazioni generiche inferiore o pari a 20 vengono considerate ‘equivalenti’ a quelle tradizionali per dettato normativo – in difetto di alcuna base scientifica, come evidenziato da ANSES – e perciò esentate dalla valutazione del rischio. (5)

Il Parlamento Europeo ha bocciato l’emendamento che prevedeva una valutazione preliminare della sicurezza di questa categoria di OGM in ambiente interno, per escludere che le modificazioni genetiche (intenzionali e non intenzionali potessero:

– alterare la funzione dei geni e i percorsi biochimici, ovvero comportare

– un aumento dei livelli di tossine e di allergeni noti.

Sono escluse dalla ‘categoria 1’ le NBTs progettate per resistere agli erbicidi (herbicide resistant, i.e. MON 87429). (6)

2.2) NTGs di ‘categoria 2’

Le NGTs che abbiano subito più di 20 modifiche genetiche vengono invece inquadrate nella ‘categoria 2’. In questi casi, la valutazione del rischio dovrebbe seguire una ‘procedura semplificata’, rispetto agli OGM di prima generazione, per abbreviare i tempi di immissione sul mercato e immissione deliberata nell’ambiente.

Una ‘procedura semplificata’ di valutazione dei rischi si applicherà così anche ai nuovi OGM herbicide resistant, senza ovviamente considerare gli effetti di lungo termine sui sistemi agricoli. Laddove, come si è visto proprio in USA, l’abuso di glifosate ha indotto la una tossicità acuta nei sistemi agricoli (7,8).

3) Consumatori al buio

Sementi e piante NGTs di entrambe le categorie 1 e 2 dovranno venire sottoposte a tracciabilità ed etichettatura, grazie agli emendamenti presentati da alcuni eurodeputati dei gruppi Verts/ALE e S&D. Così:

gli agricoltori potranno quindi scegliere se acquistare input tradizionali o OGM

i cittadini diventeranno invece cavie ignare, poiché l’obbligo di etichettatura non è esteso agli alimenti che contengano o siano derivati da NGTs.

4) Cross-contamination, nessuna tutela

L’Assemblea di Strasburgo ha bocciato gli emendamenti che prevedevano l’obbligo, per gli Stati membri, di introdurre:

– misure adeguate per evitare la contaminazione involontaria di parti o residui di piante NGTs in altre coltivazioni e prodotti

– prescrizioni specifiche per evitare la contaminazione incrociata (i.e. fasce di rispetto tra colture NGT e non NGT)

– regole vincolanti per evitare la contaminazione incrociata nella catena alimentare

– obbligo di informazione sulle coltivazioni di NGTs, a favore degli agricoltori tradizionali e biologici che operino in aree adiacenti

– ‘un regime di responsabilità e un fondo di indennizzo basati su un regime di responsabilità estesa per produttore (EPR) per compensare gli operatori in caso di contaminazione nei campi vicini e di contaminazione causata dall’uso comune di macchinari, impianti di stoccaggio e entità di trasformazione conformemente al principio ‘chi inquina paga’ e all’approccio ‘one health’.

5) Brevetti

Gli europarlamentari hanno ipotizzato di escludere la possibilità di brevettare ‘le piante NTG, il materiale vegetale, le loro parti, le informazioni genetiche e le caratteristiche del processo in esse contenute’. Tale previsione potrà peraltro avere effetto solo se e quando verranno modificate la direttiva sulle biotecnologie e la Convenzione europea sui brevetti. Intanto:

l’agro-finanza – attraverso i quattro monopolisti globali di pesticidi e sementi (Big 4) ma anche attraverso campioni nazionali come la Federconsorzi 2 alias CAI SpA ideata dal cerchio magico di Coldiretti (9,10) – potranno aggravare la dipendenza dagli agricoltori nei loro confronti

gli agricoltori, cornuti e mazziati, si troveranno a pagare royalties anche soltanto a causa di contaminazione accidentale dei loro campi (i.e. tramite insetti impollinatori) con NGTs (sempre, ovviamente) coperte da brevetti industriali. (11)

6) Iter legis. Appello ai governi nazionali

La deregulation dei nuovi OGM potrà avvenire solo se il Consiglio AgriFish voterà a suo favore con la maggioranza qualificata del 55% dei governi degli Stati membri che rappresentino il 65% dei cittadini europei.

Gli Stati membri non hanno raggiunto un accordo sotto la presidenza spagnola del Consiglio, come si è visto a dicembre 2023, (12) né lo hanno trovato all’ultimo incontro del CoRePer (Comitato delle Rappresentanze Permanenti) il 7 febbraio.

La presidenza belga sta provando a chiudere il negoziato che tuttora registra il voto contrario di Slovenia, Polonia, Austria, Slovacchia, Croazia, Romania, Ungheria e l’astensione di Belgio, Bulgaria, Germania e Lussemburgo.

7) Oligarchie vs. agricoltori in protesta, cittadini e società civile

Le oligarchie agro-industriali – con il supporto delle grandi confederazioni agricole (FNSA in Francia; Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani in Italia; Copa-Cogeca e Farm Europe a livello UE), al fianco delle Big 4 (Bayer – Monsanto, Corteva ex Dow-DuPont, ChemChina – Syngenta e BASF) – portano avanti in Europa la politica globalista di deregulation.

Gli agricoltori in protesta – rappresentati da Confédération Paysanne in Francia, FUGEA in Belgio, La Via Campesina in tutto il mondo, e le 42 associazioni che aderiscono alla Coalizione Italia Libera da OGM (13) – si battono invece per contrastare le lobby di Big Ag che divora le aziende agricole di dimensione familiare e contadina (94,8% del totale in UE, Eurostat 2020).

Sono contrario personalmente a tutto ciò che viene governato dalle multinazionali, fosse pure acqua santa. Sono anche contrario al monopolio dei fitofarmaci e dei semi che le aziende agricole subiscono in Italia’, spiega il fondatore di LiberiAgricoltori Furio Venarucci. Più nettamente schierati contro gli OGM sono invece Assorurale e Altragricoltura, insieme a molti altri.

8) Italia, il punto di vista dei cittadini

I cittadini italiani sono molto preoccupati per le conseguenze della deliberata immissione nel Bel Paese dei nuovi OGM. Un recentissimo sondaggio di SWG mostra infatti che:

– il 70% degli intervistati considera questa deregulation una grave minaccia sia per la biodiversità che da sempre caratterizza il Made in Italy. Le piante biotech possono facilmente prendere il sopravvento su quelle tradizionali e così vanificare i grandi sforzi compiuti nei secoli per preservare l’identità delle nostre eccellenze agroalimentari

– il 70% è altresì preoccupato per le conseguenze sulla salute umana, tenuto anche conto del rischio di ulteriore aumento delle allergie e intolleranze alimentari. Non si può certo prevedere come le cavie umane reagiranno, nel lungo termine, all’apporto di cibi che il nostro DNA non riconosce

– i due terzi degli intervistati esprimono preoccupazione verso l’idea che i nuovi OGM (NGTs) possano condurre all’aumento dell’uso dei pesticidi (come infatti già verificato con gli OGM di prima generazione. Si veda la nota 8), nonché alla contaminazione ‘accidentale’ delle colture tradizionali e di quelle bio

– il 63% degli intervistati è nettamente contrario all’eliminazione degli obblighi di indicazione specifica in etichetta della presenza di prodotti che contengano o derivino da NTGs, come da sempre prescritto per gli OGM di prima generazione. (14)

9) Italia, la posizione di Coldiretti e del ‘suo’ ministro

Il cerchio magico di Coldiretti – che nelle ultime settimane ha raggiunto una impopolarità senza precedenti e perciò si arrocca nell’additare come ‘teppisti’ gli agricoltori in protesta, considerando le loro istanze di sopravvivenza un ‘micro-problema’ (15) – è tra l’altro un campione assoluto di giravolte.

La stessa Coldiretti che per molti anni passati si è dichiarata nemica di OGM e glifosato ne è diventata un accanito sostenitore, con il sostegno del ‘suo’ eurodeputato Paolo De Castro. E proprio quando Coldiretti ha assunto il controllo di Federbio, combinazione, il Parlamento europeo ha provato a eliminare il divieto d’impiego dei nuovi OGM (NGTs) nell’agricoltura biologica (16,17). Divieto poi confermato in assemblea plenaria.

Il ‘ministro cognato’ della premier Giorgia Meloni, a sua volta all’apice dell’impopolarità, nei giorni scorsi ha fatto ‘outing’ dichiarando la sua effettiva vicinanza a Coldiretti già dai tempi della campagna elettorale. Non stupisce perciò che Francesco Lollobrigida sia schierato a favore della deregulation dei nuovi OGM. Così pure il vice-premier Matteo Salvini, e il suo ex-ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio.

10) Italia, appello al governo

I partiti di governo fanno ‘prevalere gli interessi delle lobby agrochimiche rispetto alle legittime richieste degli agricoltori i quali sottolineano l’esigenza di una politica agricola veramente sostenibile che metta al centro le esigenze reali di chi lavora la terra’, spiega Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde. (18)

Le elezioni europee sono alle porte, ed è ora più che mai necessario che tutti i partiti – al governo come pure all’opposizione, ove il centro-sinistra si è diviso proprio nel voto al dossier in esame, il 7 febbraio – decidano da che parte stare. Con Coldiretti e le oligarchie di Big Ag o con i piccoli agricoltori che ne sono vittime, e i cittadini che si oppongono agli alimenti OGM?

Ad maiora semper. #VanghePulite

Dario Dongo e Alessandra Mei

Note

Immagine di copertina da Corporate Europe Observatory. Take action! New GMOs need to stay checked for safety and labelled. 15.1.24 http://tinyurl.com/mry2mdrs

(1) Si veda l’ebook di Dario Dongo. OGM, la Grande Truffa. GIFT (Great Italian Food Trade, Roma, 2015). https://www.greatitalianfoodtrade.it/ogm-la-grande-truffa/

(2) Dario Dongo. OGM, il nuovo impero che avanza. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.6.19

(3) Dario Dongo. Nuovi OGM, NGTs. La proposta di deregulation della Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.7.2023

(4) Dario Dongo. NGTs, nuovi OGM. Gli scienziati e ANSES espongono i rischi della deregulation. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.12.23

(5) Dario Dongo. NGTs, nuovi OGM, la deregulation avanza. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.1.2024

(6) Dario Dongo. Nuovi OGM a servizio degli agrotossici. La prova del 9 nel nuovo mais GE di Monsanto. Petizione. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.7.20

(7) Dario Dongo, Donato Ferrucci. Pesticidi, tossicità acuta nel sistema agricolo USA. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.8.19

(8) Dario Dongo. Glifosato e soia OGM, la grande truffa. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.1.20

(9) Dario Dongo. Sementi, i 4 padroni del mondo. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.19

(10) Federconsorzi 2 alias CAI S.p.A., quotata in borsa a Piazza Affari, è partecipata sia da Dompè farmaceutici SpA che opera nel settore biotech, sia da BF che a sua volta controlla S.I.S. SpA (Società Italiana Sementi)

(11) Alessandra Mei. Via Campesina smaschera in 12 punti la retorica sui ‘nuovi OGM’. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.23

(12) Marta Strinati, Dario Dongo. Nuovi Ogm, gli Stati membri esitano sulla deregulation. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.11.23

(13) Redazione GIFT. Nuovi OGM, ultimi giorni per sottoscrivere la petizione europea contro la deregolamentazione. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.11.22

(14) AssoBio. Gli italiani dicono “NO” alla deregulation dei nuovi OGM. Gli europarlamentari tutelino agricoltori “bio” e consumatori https://www.assobio.it/web16/wp-content/uploads/2024/02/Assobio-Gli-italiani-dicono-NO-alla-deregulation-dei-nuovi-OGM.pdf

(15) Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la lettera del gran capo di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.2.24

(16) Dario Dongo. Coldiretti alla conquista del settore bio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.7.23

(17) Dario Dongo. Nuovi OGM in agricoltura biologica? La proposta del Parlamento Europeo. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.10.23

(18) Europa Verde. Ogm? Meloni-Salvini ribelli in Italia ma allineati in Ue. https://europaverde.it/2024/02/07/ogm/

+ posts

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Alessandra Mei
+ posts

Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti

Translate »