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Food loss and waste, il piano di azione USA per ridurre lo spreco di cibo

L’Harvard Law School Food Law and Policy Clinic, il Natural Resource Defence Council, assieme a ReFED e WWF, hanno inviato all’amministrazione Biden e al Congresso un piano d’azione in 5 punti per ridurre la Food Loss and Waste (FLW). Parallelamente, la FDA (Food and Drugs Administration) ha emanato delle linee guida per favorire la donazione delle eccedenze in modo sicuro.

Uno dei più grandi paradossi dei nostri giorni è infatti il numero di persone che ancora oggi soffre la fame, più di 800 milioni secondo la FAO, e l’enorme quantità di cibo che viene sprecata ogni giorno. (1)

Food Loss and Waste, il piano USA

Lo spreco alimentare viene distinto due gruppi:

  • la perdita alimentare (food loss), è lo spreco di cibo che si ha nelle prime fasi della catena di approvvigionamento. Avviene soprattutto nella fase di post raccolta quando il cibo non viene raccolto o è danneggiato durante la lavorazione, il trasporto o lo stoccaggio e viene eliminato. In questa fase avviene il 54% degli sprechi totali e la maggior parte si verifica nei paesi in via di sviluppo,
  • lo spreco alimentare (food waste) avviene nella fase finale della catena produttiva e ha come protagonisti i distributori degli alimenti e i consumatori. Lo spreco si concentra soprattutto nelle regioni a medio e alto reddito e a livello domestico: 570 milioni di tonnellate di cibo su 931 viene sprecato in casa, 74 kg procapite all’anno.

Gli sprechi alimentari rappresentano anche una dispersione di risorse ed energia. Assieme al cibo, sprechiamo 253 km cubi di acqua potabile, un terzo dei terreni che vengono deforestati e i pesticidi lì utilizzati. Vengono emesse anche il 6% delle emissioni di gas serra e il 3% dei gas climalteranti a causa della fermentazione nelle discariche. (2,3)

I dati sulla Food Loss and Waste sono incerti a causa della mancanza di un tracciamento degli alimenti.

La Commissione europea ha in programma una proposta legislativa per il 2023 per ridurre lo spreco, in sintonia con la strategia Farm to fork e gli obiettivi ONU 2030 (SDG n 12,3). (4) A questo proposito, l’autorità statunitense competente ha emanato delle raccomandazioni per diminuire le perdite e lo spreco alimentare e le linee guida per facilitare la donazione di cibo.

La Food Loss and Waste degli Stati Uniti

La Food Loss and Waste degli Stati Uniti oscilla ogni anno tra il 30 e il 40% del cibo prodotto. Significa 408 miliardi di dollari l’anno, circa il 2% del PIL del Paese e il 4% delle emissioni di gas serra. E la pandemia ha amplificato la situazione come nel resto del mondo.

Gli autori del documento “A call to action on US food loss & waste policy” hanno stilato un elenco di 5 azioni per ridurre la food loss e food waste corredate di raccomandazioni rivolte all’Amministrazione e al Congresso per raggiungere l’obiettivo dell’ONU. (5)

1) Investire nella prevenzione e mantenere i rifiuti fuori dalle discariche

Il cibo rappresenta l’elemento di maggiore peso nelle discariche e negli inceneritori statunitensi. È quindi necessario che vengano fatti investimenti per ridurre gli sprechi e salvare il cibo in eccesso oltre che per migliorare la misurazione dello spreco e il riciclaggio.

Migliorare la gestione dei rifiuti organici, anche mediante upcycling, oltre a portare benefici a livello sociale e ambientale, ha la potenzialità di creare 18.000 nuovi posti di lavoro ogni anno fino al 2030. Vanno incentivate donazioni e compostaggio dei rifiuti organici e allentate le restrizioni per fare in modo che gli scarti non adatti al consumo umano siano destinati alla mangimistica.

2) Abilitare la donazione del cibo in eccesso

Meno del 10% del cibo viene donato anziché sprecato. L’USDA  dovrebbe favorire la vendita diretta da parte degli agricoltori e permettere loro di donare le eccedenze alle famiglie che soffrono la fame.

A tale scopo va allargata la detrazione fiscale federale per le donazioni e prevedere crediti d’imposta per gli agricoltori che vogliono donare i prodotti. Allo stesso tempo, la normativa deve essere implementata da norme sulla sicurezza alimentare specifiche per le donazioni.

3) Mostrare la leadership degli Stati Uniti in casa e all’estero

Gli Stati Uniti, con l’amministrazione Biden, sono rientrati nell’accordo di Parigi e hanno come obiettivo la decarbonizzazione del settore agroalimentare. Per ridurre l’inquinamento è necessario raddoppiare gli sforzi per ridurre gli sprechi poiché il paese è uno dei primi in spreco di cibo pro capite.

Secondo il piano, andrebbero stanziati 50 milioni per la ricerca e l’innovazione nella Food Loss and Waste per deviare il cibo dalle discariche verso la donazione o il compostaggio.

4) Educare e attivare i consumatori

Il 37% di spreco negli USA si verifica a livello domestico. È necessario investire in campagne pubbliche per educare i consumatori verso una riduzione degli sprechi.

Anche nelle mense scolastiche bisogna agire per ridurre i rifiuti e aumentare il consumo di frutta e verdura da parte degli studenti.

5) Standardizzare l’etichettatura nazionale della data

Le indicazioni ‘BEST if Used By’ e ‘USE By’ funzionano solo se applicate in tutto il paese e se i consumatori sono educati nell’interpretarle. Oggi, l’85% del cibo viene gettato prematuramente dai consumatori anche se è ancora sicuro e anche la donazione da parte dei negozi trova delle difficoltà.

Eliminazione degli ostacoli alle donazioni del cibo

Il nuovo codice alimentare del 2022 è stato integrato dall’FDA con una parte dedicata alle donazioni di cibo da parte degli stabilimenti alimentari, aspetto che rientra nella strategia nazionale su fame, nutrizione e salute dell’amministrazione Biden-Harris.(6)

Le donazioni di cibo non sono mai state vietate dalla normativa statunitense però si presume che la previsione esplicita di tale possibilità aiuti a incrementarle riducendo così lo spreco. Viene quindi promossa la donazione di alimenti che siano conservati, preparati, confezionati, esposti ed etichettati in conformità alla legge e al presente codice. (7)

Conclusioni

Raggiungere l’obiettivo del dimezzamento degli sprechi di cibo entro il 2030 non sarà facile. Mentre aspettiamo un aggiornamento della legislazione in materia, i consumatori possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione della food waste. È importante fare più attenzione agli acquisti, preferire cibo sfuso e aderire ad applicazioni come too good to go.

Alessandra Mei

Note

(1) Rapporto ONU: salite a 828 milioni nel 2021 le persone che soffrono la fame nel mondo. https://www.fao.org/newsroom/detail/world-food-day-2022-food-security-agriculture-FAO/it

(2) Dato Commissione europea, Biodegradable waste https://environment.ec.europa.eu/topics/waste-and-recycling/biodegradable-waste_en

(3) FAO, Gli sprechi alimentari gravano sul clima, sulle risorse idriche, sul suolo e sulla biodiversità, https://www.fao.org/news/story/it/item/196458/icode/

(4) FAO, Sustainable Development Goals, https://www.fao.org/sustainable-development-goals/indicators/1231/en/ 

5) A call to action on US food loss & waste policy https://foodwasteactionplan.org/

6) Biden-Harris Administration national strategy on hunger, nutrition, and health https://www.whitehouse.gov/wp-content/uploads/2022/09/White-House-National-Strategy-on-Hunger-Nutrition-and-Health-FINAL.pdf

7) https://www.fda.gov/media/164194/download

Alessandra Mei
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Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.

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