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‘Best before … often good after’. Cambiare etichette per ridurre gli sprechi alimentari?

L’8 marzo 2023 si è discussa a Bruxelles la proposta di modificare il Food Information Regulation (EU) No 1169/2011 – nella parte che attiene al ‘best before’ (o termine minimo di conservazione, TMC) – con l’idea di ridurre gli sprechi alimentari di prodotti non deperibili. La soluzione proposta non appare tuttavia coerente agli obiettivi condivisi. Dettagli e brevi note a seguire.

1) Food Information Regulation, le false promesse di riforme

La Commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha più volte annunciato una serie di riforme del Food Information Regulation. E la DG SANTE della Commissione europea ha infatti organizzato due consultazioni pubbliche (1,2), per la revisione del reg. UE 1169/11 su:

  • Front-of-Pack Nutrition Labelling (FOPNL). La tanto attesa introduzione del NutriScore per esigenze di salute pubblica, promessa entro fine 2022, è stata di fatto rinviata alla prossima legislatura (3,4),
  • etichettatura di origine dei prodotti e/o provenienza dei loro ingredienti, per la valorizzazione delle filiere agroalimentari locali. Nessuna ulteriore notizia al riguardo,
  • modifica della dicitura ‘best before’ (in Italia, ‘da consumare preferibilmente entro’). Ed è solo questa modifica a venire portata avanti, proprio perché essa è l’unica a non disturbare le Corporation a cui la Commissione è succube.

2) ‘Use by’, ‘best before

Il reg. UE 1169/11 indica – tra le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta dei prodotti alimentari confezionati – il ‘date marking’. (5) Da esprimere, a seconda dei casi, con le diciture:

  • Use by’ (‘da consumare entro’). La data di scadenza deve venire applicata sulle etichette degli alimenti rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico. Di fatto, ogni prodotto soggetto alla catena del freddo (‘cold chain’),
  • Best before’ (‘da consumare entro’). Il termine minimo di conservazione viene invece applicato su tutti i prodotti non deperibili. Alimenti stabili, talora secchi, ivi inclusi quelli sottoposti alla catena del gelo (‘ice chain’. Es. prodotti surgelati, congelati). (6)

3) Il grande enigma

La DG SANTE è ricorsa ad almeno tre appalti pubblici, tra il 2015 e il 2021, per comprendere se i consumatori europei siano in grado di distinguere i concetti di ‘best before’ e ‘use by’ (7,8,9). Fiumi di parole sono stati spesi in analisi semantiche e socio-antropologiche, con ulteriore raccolta dei feedback di 32.000 consumatori. (10)

Il grande enigma è se esista una modalità più efficace per esprimere il concetto di ‘best before’ (‘da consumare preferibilmente entro’). Per consentire ai consumatori di capire che una confezione di pasta (o cereali per la prima colazione, olio, miele, spezie, etc.) può venire consumata anche successivamente. E così ridurre gli sprechi alimentari.

4) Cambiare etichette per ridurre gli sprechi alimentari? La proposta della Commissione europea

La proposta di modifica del reg. UE 1169/11 si riduce nell’aggiungere alla dicitura obbligatoria ‘best before…’ la locuzione – altresì obbligatoria – ‘often good after’.

Si propone l’impiego delle diciture tassative previste per ciascuna delle lingue ufficiali (v. tabella. In italiano, ‘Da consumarsi preferibilmente entro il …. Spesso buono oltre’).

L’unica certezza di tale ipotesi è tuttavia, a umile avviso di chi scrive, creare confusione nei consumatori, gli operatori delle filiere agroalimentari, le autorità di controllo.

4.1) Questioni tecniche e di sicurezza alimentare

L’affermazione proposta può davvero valere per tutti gli alimenti non rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico? Oppure, più verosimilmente, essa vale per alcune categorie di prodotti (es. pasta) ma non per altri, invece soggetti a progressivo deperimento per fenomeni naturali e noti in letteratura scientifica (es. ossidazione degli oli)?

La sicurezza alimentare deve venire considerata anche in relazione ai Food Contact Materials. Qualcuno ha forse considerato i limiti di durabilità dei materiali a contatto con gli alimenti (MOCA), di particolare rilievo nel caso delle migrazioni di sostanze pericolose da materiali plastici, (11) plastiche riciclate (12) e bioplastiche?

4.2) Questioni giuridiche

A livello giuridico, chi assume le responsabilità di una dicitura imposta ex lege? La Commissione europea forse? Come può l’operatore responsabile delle informazioni in etichetta venire chiamato a rispondere di eventuali non conformità del prodotto in epoca successiva al termine da esso definito a esito di adeguate prove di shelf-life?

Chi può garantire a priori – senza poter controllare l’effettivo rispetto delle condizioni particolari di conservazione (es. ‘conservare al riparo da fonti di luce e di calore’) che i prodotti ‘spesso’ mantengano le stesse proprietà nutrizionali, organolettiche? La questione rileva anche sotto il profilo della conformità dei prodotti ai requisiti delle normative di settore (es. oli di oliva) e alle quantità dichiarate in etichetta (13,14).

4.3) Questioni pratiche

Dalla teoria alla pratica, come possono i retailer – non solo la grande distribuzione, ma anche i piccoli negozi di vicinato – e i consumatori interpretare il vago concetto di ‘spesso’ (‘buono anche oltre’)?

È indispensabile in ogni caso organizzare programmi di informazione pubblica, la cui efficacia dipende dalla comprensione del concetto di base (best before).

Aggiungere sulle etichette di tutti i prodotti una dicitura equivoca non aiuta i consumatori a comprendere il valore di una conservazione corretta degli alimenti, né tantomeno a distinguere tra i diversi alimenti, con potenziali rischi di sicurezza alimentare (es. uova). (15)

5) Use-by date, data di scadenza. Le vere questioni da risolvere

La prima, vera questione da risolvere – per una riforma del Food Information Regulation utile a ridurre gli sprechi alimentari – è la presunzione assoluta di rischiosità degli alimenti soggetti a data di scadenza (use-by date) a partire dal suo giorno successivo.

La presunzione iuris et de iure introdotta inopinatamente nel reg. UE 1169/11, come chi scrive ha più volte denunciato (5,16), è in palese contrasto con il criterio di analisi del rischio che presiede allo European food law.

Altra questione da affrontare riguarda le norme nazionali che provocano sprechi alimentari mediante imposizione ex lege di ‘best before’ e ‘use by’ prefissati in contrasto al diritto UE. Chi scrive ha denunciato alla Commissione e allo European Ombudsman la legge italiana che provoca un inaccettabile spreco di latte, senza ricevere riscontri (17,18,19,20).

AAA buon senso cercasi.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Reg. UE 1169/11, riforma all’orizzonte. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.2.21

(2) Dario Dongo. Riforma reg. UE 1169/11, consultazione pubblica. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.1.22

(3) Dario Dongo. NutriScore e profili nutrizionali, aggiornamenti da Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.21

(4) Marta Strinati, Dario Dongo. FOPNL, lettera aperta alla Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.12.22

(5) Dario Dongo. TMC e data di scadenza. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.18

(6) TMC o scadenza e modalità conservazione in etichetta dei surgelati. Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 31.12.21

(7) Flash Eurobarometer 425. (2018). Food waste and date marking. https://data.europa.eu/data/datasets/s2095_425_eng?locale=en GESIS, Leibniz Institute for the Social Sciences

(8) European Commission, Directorate-General for Health and Food Safety (2018). Market study on date marking and other information provided on food labels and food waste prevention: final report https://data.europa.eu/doi/10.2875/808514

(9) Open Evidence, London School of Economics, Brainsigns, BDI (2021). Consumer research study to identify new ways of expressing date marking that meet consumers’ information needs whilst minimising food waste https://food.ec.europa.eu/system/files/2022-02/fw_eu_actions_dm_20211130_report_1.pdf

(10) ‘Solo il 49,5% dei partecipanti al sondaggio ha interpretato correttamente le etichette e le difficoltà di comprensione sono molto maggiori per le etichette ‘da consumarsi preferibilmente entro’ che per quelle ‘da consumarsi entro’, riferisce la Commissione. Sarebbe tuttavia utile verificare il contesto e le modalità con cui le domande sono state poste

(11) TMC su aceto in PET? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 19.3.19

(12) Marta Strinati. PET riciclato, più sostanze chimiche migrano dalle bottiglie alle bevande. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.3.22

(13) Dario Dongo, Giulia Pietrollini. Commercializzazione degli oli di oliva, reg. UE 2022/2104. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.11.22

(14) Dario Dongo. Shelf-life, sicurezza alimentare e calo peso. Un approccio integrato. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.8.20

(15) Maria Ada Marzano, Dario Dongo. Uova fresche, estesa da 21 a 28 giorni la ‘sell-by date’ in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.23

(16) Dario Dongo. Data di scadenza e TMC, linee guida EFSA per la riduzione degli sprechi alimentari. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.12.20

(17) TMC e data di scadenza del latte? Chiarimenti dell’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 18.3.18

(18) Dario Dongo. Sprechi alimentari, la nostra battaglia sul latte fresco. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.7.19

(19) Dario Dongo. Sede stabilimento, decreti origine e scadenza latte, GIFT denuncia la Commissione al mediatore europeo. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.1.20

(20) Dario Dongo. Farm to fork, appello delle industrie di carni e latticini alla Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.3.20

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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