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No Pesticidi vicino alle case, petizione alla Camera

Il gruppo ‘No pesticidi’- a cui da sempre partecipiamo con entusiasmo e determinazione – ha presentato alla Camera dei Deputati, il 4.12.18, le 25 mila firme raccolte a sostegno della petizioneno pesticidi vicino alle abitazioni.

No pesticidi vicino alle abitazioni, i pericoli

L’esposizione ai pesticidi espone a gravi pericoli la salute di chi vive e in prossimità delle aree ove tali sostanze sono irrorate. Non solo i lavoratori in agricoltura – i quali in genere utilizzano i dispositivi di protezione individuale – ma soprattutto chi abita nelle aree circostanti. (1)

Bambini e adolescenti, donne incinte sono le fasce di popolazione più vulnerabili agli agrotossici, per due semplici ragioni:

-gli effetti delle sostanze, in tossicologia, si misurano in mg/kg di peso corporeo. Tanto minore è il peso, tanto maggiori gli effetti nocivi,

-gli individui di peso inferiore sono proprio quelli in fase di formazione. Degli organi, in fase prenatale, e dei sistemi (neurologico, endocrino, immunitario) nell’età della crescita.

Le ‘soglie giornaliere accettabili’ vengono però tuttora elaborate considerando la sola esposizione di individui adulti, il cui peso è superiore al triplo rispetto a quello medio dei bambini in età 0-10. Viene considerato il solo consumo diretto (di cibi che contengano residui di principi attivi), trascurando sia il c.d. effetto cocktail (vale a dire, l’azione sinergica e additiva di più sostanze), sia le altre vie di esposizione.

L’esposizione agli agrotossici ha invece luogo per via orale (tramite cibi e acque), ma anche per contatto. Non solo con gli utensili di agricoltura, ma anche con gli oggetti contaminati dai pesticidi (es. panni stesi in aree limitrofe a quelle ‘irrorate’). E per via aerea, con la complicità dei fenomeni atmosferici (il vento, soprattutto) e di imprecisioni nei trattamenti (dovuti ad esempio a ugelli di spruzzo mal regolati).

Il c.d. ‘effetto deriva’ è proprio quello causato dalla dispersione dei veleni al di là delle colture e/o degli infestanti-bersaglio. I pesticidi così si diffondono nell’ambiente circostante, avvelenando aria, acqua, suolo e loro abitanti. Esseri umani e animali, comprese le api.

No pesticidi vicino alle abitazioni, le regole indispensabili e urgenti

La petizione del gruppo ‘No pesticidi’ – che già conta 65 mila iscritti – è rivolta a tutte le forze politiche, al governo e alle opposizioni. Nonché alle amministrazioni e agli enti preposti alla salute pubblica. Un diritto umano fondamentale, oltreché interesse collettivo, proclamato dalla Costituzione italiana all’articolo 32.

In questa prima fase, il gruppo ‘No pesticidi’ chiede di introdurre con urgenza nel nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) sui pesticidi, ad approvarsi nei prossimi mesi, due regole indispensabili a proteggere la salute di chi vive nelle zone rurali:

-distanze di sicurezza inderogabili, non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica,

-obbligo di avvisare i confinanti, almeno 72 ore prima di ogni trattamento ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.

Il preavviso è cruciale, per evitare che i vicini inconsapevoli possano lasciare i panni stesi o le finestre aperte, piuttosto che organizzare pranzi o feste all’aperto, magari anche con i bambini.

Il principio ‘chi inquina paga’ deve venire riportato al centro del dibattito legislativo anche nel settore agricolo, laddove l’impatto dell’agrochimica sull’ambiente e la salute è oggi al centro delle preoccupazioni degli enti deputati alla valutazione del rischio. (2)

No pesticidi vicino alle abitazioni, il convegno 4.12.18 alla Camera dei Deputati

Renato Bottiglia, coordinatore del gruppo ‘No pesticidi’, introduce il convegno alla Camera dei Deputati il 4.12.18. Esponendo i pericoli legati all’esposizione ai pesticidi degli abitanti delle aree rurali e le regole da introdurre con estrema urgenza per la loro tutela.

Daniela Altera di European Consumers, esperta di valutazione dei rischi ambientali con ampia esperienza nello specifico ambito dei pesticidi, modera l’evento. Ricordando anzitutto gli effetti di lungo termine di questi veleni, che oggi contaminano il 60% dei nostri corsi d’acqua.

Il decreto legislativo 150/12, nel recepire la direttiva 2009/128/CE, ha rinviato l’attuazione concreta dei suoi criteri a un atto successivo, il Piano di Azione Nazionale sui pesticidi. Il PAN avrebbe dovuto definire, tra l’altro, i ‘programmi di informazione e sensibilizzazione’. Ma non ha definito, come invece doveroso, alcun obbligo di informazione della popolazione né degli agricoltori confinanti in merito ai trattamenti con pesticidi.

Maria Grazia Mammuccini, Consigliere di Federbio, ha ricordato che la Coalizione ‘Stop Glifosato, di cui essa è portavoce, riceve il sostegno di 57 associazioni in Italia. Milioni di firme sono state raccolte in Europa per impedire il rinnovo dell’autorizzazione al glifosate. Rinnovo che è stato poi deciso, vergognosamente, nelle stanze di Bruxelles (o allo Zoo di Berlino).

La valutazione del rischio sui pesticidi deve venire basata su studi scientifici indipendenti e non, come tuttora avviene, su opachi dossier presentati da chi richiede le autorizzazioni. Il risk assessment, aggiungiamo, deve avvenire alla luce del sole senza potersi ammettere i segreti industriali invocati dalla Commissione europea.

No pesticidi, la voce della scienza

Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini offre un comunicato che non lascia spazio a diverse letture. (3) 396,5 kg/anno di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi sono impiegati in Italia su ogni ettaro di superficie agricola (50g nelle coltivazioni bio). Milioni di diversi formulati – la cui composizione esatta rimane ignota – sono stati rilasciati e continuano ad accumularsi nell’ambiente.

È certo il nesso causale tra tumori, malattie neurodegenerative ed esposizione a pesticidi. L’occorrenza di tali patologie è maggiore nei lavoratori del settore agricolo. Lo studio pilota dell’Istituto Ramazzini sulle formule con glifosate, a sua volta, ne conferma genotossicità e cancerogenicità a livelli teoricamente considerati ‘sicuri’. È indispensabile la prevenzione primaria, soprattutto per proteggere la popolazioni in età pre- e post-natale e anziana.

Patrizia Gentilini, oncologo ematologo di ISDE (International Society of Doctors for Environment), rivela dati sull’agricoltura che stridono con le amene rappresentazioni di Campagna Amica. L’Italia impiega 5,7kg di principi attivi per ettaro di SAU (Superficie Agricola Utilizzata), oltretutto in crescita (+7%). A fronte di una media europea di consumi del 3,8 kg/ha, in diminuzione.

La contaminazione delle acque, secondo i dati ufficiali ISPRA, ha superato il 70% delle fonti idriche superficiali e il 35% di quelle sotterranee. 259 sostanze tossiche da bere, compresa l’atrazina ormai vietata da un quarto di secolo e pur presente, nelle falde sotterranee, in misura invariata.

L’effetto deriva comporta che il bersaglio del pesticida riceva una quota solo trascurabile della sostanza, che è tossica per tutti gli organismi viventi e inevitabilmente raggiunge le specie non-bersaglio. Al punto che organofosforici (usati anche come gas nervini per scopi bellici) e organoclorurati, diossine e PCB compaiono di regola nei bio-monitoraggi sulle donne incinte.

I lavori scientifici soggetti a peer review recensiti su PubMed – dedicati al rapporto tra pesticidi e salute umana – sono circa 18 mila. Un numero intero di Paediatrics è stato dedicato all’esposizione dei bambini ai pesticidi. Le meta-analisi rivelano un aumento del rischio di leucemie e altri tumori statisticamente significativo. Oltre ai danni di tipo cognitivo, i cui costi annuali di sanità pubblica in UE sono stimati in €194 miliardi.

Il cervello dei bambini è nelle nostre mani’, spiega Patrizia Gentilini. Negli USA, epicentro dell’agricoltura industriale basata su colture OGM resistenti ai pesticidi, si registra oggi 1 caso di autismo ogni 59 bambini. (4) Una prevalenza quasi triplicata negli ultimi due decenni (i bambini autistici in USA erano 1 su 150 nel 2000), che si associa tra l’altro a un aumento significativo dei clostridi nell’ambiente microbico intestinale.

Il tratto distintivo dei pesticidi è proprio la capacità di alterare la funzionalità di altri esseri viventi. Ed è inevitabile che essi producano effetti nocivi anche gravi su sistemi complessi come quello umano. Neurotossicità, tutti i tipi di tumore, grave alterazione dell’ambiente microbico intestinale. Una recente indagine in Trentino, zona di meleti, nel rivelare la presenza di metaboliti di agrotossici nelle urine della popolazione, ha riscontrato deficit nei meccanismi di riparazione del DNA.

No pesticidi. Politica, promesse e tradimenti 

Marco Affronte, eurodeputato dei Verdi Europei (‘European Greens’, LINK) da sempre vicino al gruppo ‘No pesticidi’, conferma il pieno appoggio alle nostre condivise istanze. Oltre a sostenere l’Iniziativa dei Cittadini Europei ‘Città Libere da Pesticidi’, promossa da PAN (Pesticides Action Network) Europe.

Silvia Benedetti, deputata (Gruppo Misto), ha già ricevuto diverse sollecitazioni dall’area del Valdobbiadene, dove i diritti dei cittadini hanno ceduto il passo agli interessi di un comparto produttivo. Considera necessario lavorare su 3 piani:

  1. Fornire agli agricoltori un percorso alternativo, dall’agricoltura davvero integrata a quella biologica,
  2. Chiamare i produttori (compresi i colossi dell’agrochimica) alle loro responsabilità,
  3. Ampliare le misure di sicurezza. Il PAN attuale prevede una distanza minima (di soli 30 metri) da aree sensibili che sono indicate soltanto ‘in via esemplificativa ma non esaustiva’.

Sara Cunial, deputata M5S, riceve la petizione di cui conferma il proprio sostegno incondizionato. Essa stessa ha un’impresa agricola biologica ed è logicamente in linea con il nostro punto di vista. Serve la spinta dal basso, la coscienza critica, la formazione degli agricoltori.

Il ‘decreto fanghi’ approvato dal governo Lega-M5S, del resto, rappresenta un inaccettabile tradimento delle promesse elettorali. (5) La d.ssa Gentilini evidenzia come il decreto fanghi aumenti in misura significativa i rischi per la salute umana, autorizzando di fatto la contaminazione dei suoli con quantità pericolose di idrocarburi e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), PCB, cromo esavalente, toluene.

No pesticidi, la battaglia prosegue

Non vi sono conclusioni in una battaglia che prosegue senza tregua, fino a quando la salute pubblica e dell’ambiente non troveranno effettiva tutela in Italia e in UE. L’agricoltura deve cambiare paradigma, chi inquina non solo deve pagare ma anzitutto non deve venire messo nelle condizioni di avvelenare i propri vicini. Servono controlli, anche sulla vendita di agrotossici tramite e-commerce, e sanzioni dissuasive. (6)

Non molliamo la presa, manteniamo la pressione e visibilità sui nomi dei politici, degli amici di salute e ambiente e dei traditori. Indipendentemente da bandiere, colori e vessilli.

Children fist!

Dario Dongo

Note

(1) La dir. 2009/128/CE, recepita in Italia con d.lgs. 150/12, prevede la formazione obbligatoria ‘in materia di rischi e sicurezza per la salute umana e per l’ambiente‘ connessi all’impiego dei pesticidi da parte degli utilizzatori professionali. I quali devono conseguire un apposito patentino per venire abilitati all’acquisto di tali sostanze. Che però vengono vendute su Amazon e altri siti, in barba a ogni regola e di interventi da parte del Ministero della Salute e del MiPAAFT. Si veda l’articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/ecommerce-contrabbando-di-pesticidi

(2) E tuttavia, proprio nel settore agricolo chi inquina non paga. Al punto che a rispondere delle contaminazioni accidentali dei prodotti biologici con residui di pesticidi non sono i responsabili degli sversamenti di veleni bensì gli stessi operatori bio. E sono questi ultimi perciò costretti a prendere distanze di sicurezza rispetto ai loro vicini inquinatori, anziché viceversa. Si veda l’articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/biologico-reg-ue-2018-848

(3) V. ALLEGATO

(4) Per approfondimenti sul modello agricolo a stelle e strisce, si fa rinvio al nostro ebook gratuito ‘OGM la Grande Truffa

(5) Altri inaccettabili tradimenti di Lega-M5S che giova ricordare:

-JEFTA, via libera al trattato tossico tra UE e Giappone, ove le contaminazioni da OGM sono tollerate fino al 5%

-Russia, difetto di opposizione al rinnovo delle ingiustificate sanzioni nei confronti del primo produttore globale di commodities agricole rigorosamente non OGM

(6) V. nota 1

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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