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Gelato confezionato, troppi additivi sospetti. La nostra indagine di mercato su 20 prodotti

Il gelato confezionato venduto al supermercato contiene, molto spesso, additivi problematici. Un accumulo di sostanze – fino a 15 nello stesso prodotto – che si può facilmente evitare controllando la lista ingredienti in etichetta.

I profili nutrizionali dei gelati a scaffale a loro volta meritano attenzione, poiché in alcuni casi i tenori di grassi saturi e zuccheri sono davvero eccessivi. Troppi, per chi abbia un minimo di attenzione alla salute. La nostra indagine di mercato su 20 gelati.

Gelato confezionato, un pieno di additivi sospetti

Il campione esaminato è una piccola rappresentanza delle centinaia di gelati confezionati disponibili nei supermercati. Ma è sufficiente per annotare il largo impiego di additivi di vario genere.

Alcune marche di gelato proprio a causa degli additivi contaminati sono finiti nello scandalo dell’ossido di etilene, come abbiamo visto.

Al di là di questo rischio specifico – e insondabile, senza eseguire controlli a tappeto come è stato fatto in Francia – tre sostanze meritano particolare attenzione, sebbene autorizzate, talvolta con limiti di impiego.

E471, mono e digliceridi degli acidi grassi

I mono e digliceridi degli acidi grassi (E471) sono emulsionanti largamente impiegati dall’industria alimentare. Compaiono in 13 dei 20 gelati del campione esaminato. L’ultimo parere EFSA (2017) non segnala particolari rischi associati alla loro esposizione. Diversi studi scientifici mostrano però la capacità dei mono e digliceridi degli acidi grassi di alterare l’equilibrio del microbiota intestinale.

Lo squilibrio del microbiota legato agli apporti di questi e altri emulsionanti nella letteratura scientifica richiamata è correlato a un aumento del rischio di malattie autoimmuni (per esempio il morbo di Crohn), allergie, malattie infiammatorie, sindrome metabolica (aumento di adiposità), diabete e tumore al colon (1,2,3,4). E in termini più generali, come si è visto, la disbiosi intestinale ‘scardina’ il sistema immunitario.

E442, fosfatidi d’ammonio

I fosfatidi d’ammonio (E442) sono altri emulsionanti sconsigliati. Il rischio deriva dalla presenza di acido erucico, la cui assunzione frequente e prolungata può presentare un rischio per la salute dei bambini in particolare, poiché maggiormente esposti.

Test sugli animali associano il suo consumo con la comparsa di una sindrome cardiaca (lipidosi miocardica). Inoltre, come per i numerosi additivi alimentari a base di fosfato, l’E442 è sospettato di favorire le malattie cardiovascolari.

L’additivo è soggetto un a limite d’impiego pari a 10.000 mg/kg (1%) nei prodotti a base di cacao e cioccolato. Sulla base della valutazione EFSA di una dose giornaliera accettabile (DGA) di fosfati pari a 40 mg di fosforo per kg di peso corporeo. (5)

Nel campione abbiamo trovato l’E442 nel cornetto Algida e Carte d’Or.

E407, carragenina

Le carragenine derivano da alghe rosse e vengono largamente impiegate dall’industria alimentare come addensanti e gelificanti. A seguito di riscaldamento ad alta temperatura o in presenza di elevata acidità, le carragenine possono però rilasciare carragenine degradate.

La letteratura scientifica mostra un legame tra gli apporti di carragenine degradate e l’insorgenza di cancro al colon. Al punto che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) le ha classificate come possibile cancerogeno (gruppo 2B). Altri studi sui ratti non ne hanno confermato la cancerogenicità. Nondimeno, il legislatore europeo ne ammette la presenza fino al 5%, nell’additivo E407. (5)

Tra i 20 gelati esaminati, la carragenina è contenuta in 5 prodotti, dei quali uno (Ben & Jerry’s) ha una confezione di richiamo per i bambini. Oltre a due gelati di Carte d’Or, un gelato Carrefour e l’iconica Coppa del nonno di Motta.

Grassi saturi e zuccheri in eccesso

Il profilo nutrizionale dei gelati esaminati è talora molto sbilanciato. I prodotti sono abbastanza simili, tutti a base di creme industriali, con ‘meno calorie’ in linea di massima nei gelati alla frutta.

Le variazioni sono significative, come mostra la tabella dei 20 gelati in esame:

– i grassi saturi variano dal 2,9% a 13%. Oltre il quadruplo.

– gli zuccheri vanno dal 13% al 28%, oltre il doppio.

Gelato, additivi e aromi naturali (oppure no)

La nostra analisi considera altresì la presenza di aromi naturali ovvero artificiali, il cui utilizzo è a volte necessario per attribuire sapore a cibi ultraprocessati con materie prime di poco pregio.

Il vero gelato artigianale italiano, ça va sans dir, è tutta un’altra cosa. Ed è perciò che il nostro sito GIFT (Great Italian Food Trade) ha più volte invocato la definizione di uno standard, ad applicazione volontaria, che consenta di certificarne l’autenticità. Senza neppur bisogno di una legge, di recente proposta, che Big Food osteggerà con vigore.

Marta Strinati

Note

(1) L’infiammazione intestinale cronica causata da mono e digliceridi degli acidi grassi e altri emulsionanti può anche favorire l’insorgenza del cancro al colon. V. Viennois E, Chassaing B. (2021). Consumption of Select Dietary Emulsifiers Exacerbates the Development of Spontaneous Intestinal Adenoma. Int J Mol Sci. 2021 Mar 5;22(5):2602. doi: 10.3390/ijms22052602.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33807577/ 

(2) Chassaing B, Koren O, Goodrich JK, Poole AC, Srinivasan S, Ley RE, Gewirtz AT. Dietary emulsifiers impact the mouse gut microbiota promoting colitis and metabolic syndrome. Nature. 2015 Mar 5;519(7541):92-6. doi: 10.1038/nature14232. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25731162/

(3) Lerner A, Matthias T. Changes in intestinal tight junction permeability associated with industrial food additives explain the rising incidence of autoimmune disease. Autoimmun Rev. 2015 Jun;14(6):479-89. doi: 10.1016/j.autrev.2015.01.009. Epub 2015 Feb 9. PMID: 25676324. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25676324/

(4) Naimi, S., Viennois, E., Gewirtz, A.T. et al. Direct impact of commonly used dietary emulsifiers on human gut microbiota. Microbiome 9, 66 (2021). https://doi.org/10.1186/s40168-020-00996-6

(5) Reg. CE 1333/08, relativo agli additivi alimentari. Allegato II, Parte B https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02008R1333-20201223&from=IT#tocId2

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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