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Il glifosato danneggia il microbioma anche alle dosi ammesse in UE. Studio scientifico e domanda di rinnovo autorizzazione

Glifosato e Roundup danneggiano il microbioma intestinale anche a dosi finora credute sicure e ammesse in UE. Un nuovo studio scientifico ne spiega il perché. Le Big 4 intanto chiedono il rinnovo dell’autorizzazione in Europa, dopo che l’ex Commissario alla salute dei consumatori Vytenis Andriukaitis ne ha asserito la sicurezza.

Glifosato e microbioma, il danno

Un recente studio clinico ha mostrato la capacità del glifosate di interferire con il sistema endocrino e il microbioma intestinale dei mammiferi. (1) Vale a dire, la comunità microbica che ha un ruolo fondamentale nel modulare una serie di funzioni nell’organismo, a partire da quelle immunitaria e metabolica. (2)

Tale scoperta ha aperto nuove prospettive nella valutazione dei rischi di salute pubblica associati al glifosato. Precedenti studi avevano infatti valutato la sua cancerogenicità – accertata anche dallo IARC (International Agency for Research on Cancer), nel 2015 – e altri effetti tossici. Con impatto anche su sistema riproduttivo, salute del feto e malformazioni congenite.

Danni al microbiota, perché?

Gli erbicidi a base di glifosato uccidono le piante inibendo un enzima, EPSPS, che attiva un percorso biochimico noto come percorso shikimate. Il percorso shikimate è responsabile della sintesi di alcuni aminoacidi aromatici che sono vitali per la produzione di proteine, i mattoni della vita. Pertanto, quando la sintesi degli aminoacidi aromatici viene bloccata dall’inibizione del glifosato di EPSPS, la pianta muore.

Gli esseri umani e gli animali non hanno il percorso shikimate. Su questo presupposto l’industria e le autorità deputate alla valutazione del rischio hanno finora affermato che il glifosato non è tossico per l’uomo. Trascurando tuttavia la circostanza che sia le api, sia alcuni ceppi di batteri intestinali hanno il percorso shikimate. (3) Glifosato e Roundup (l’erbicida più celebre che lo contiene, a marchio Monsanto) possono quindi influenzare il microbioma intestinale.

Danni al microbioma, la riprova

L’ultimo studio clinico sperimentale – a cui hanno contribuito diversi ricercatori inglesi, olandesi e italiani, (4) oltre ad alcuni allievi francesi del professor Séralini (5) – fornisce ulteriore prova del danno causato dagli erbicidi a base di glifosato al microbioma intestinale dei mammiferi. Proprio attraverso l’inibizione dell’enzima EPSPS e del percorso shikimate nei batteri intestinali. (6)

Tutte le dosi di glifosato e Roundup (nella formulazione MON 52276, approvata in Europa) considerate sicure dai legislatori UE e USA hanno provocato alterazioni nelle popolazioni batteriche intestinali ed effetti avversi. (7) I ricercatori hanno quindi approfondito l’analisi del microbioma intestinale per verificare in quale misura il glifosato possa influenzare la salute dei ratti. (8)

Attraverso questa completa analisi multi-omica, abbiamo ottenuto risultati definitivi che dimostrano l’impatto del glifosato e del Roundup sia sulla popolazione batterica che sulla biochimica del microbioma intestinale’ (Dr. Michael Antoniou, King’s College, London, coordinatore dello studio di cui in nota 4).

Il nuovo studio propone dunque un meccanismo – ulteriore rispetto a quelli considerati dallo IARC (stress ossidativo e mutagenesi) – attraverso il quale l’esposizione agli erbicidi a base di glifosato possa provocare il cancro. I livelli elevati di acido shikimico nell’intestino dei soli animali a cui sono stati somministrati gli erbicidi possono avere infatti diversi effetti biologici, dallo stress ossidativo alla promozione del cancro. Precedenti studi hanno anche indicato effetti avversi su fegato (steatosi epatica, morte delle cellule epatiche) e reni. (9)

UE, domanda di rinnovo dell’autorizzazione e rassicurazioni dell’ex Commissario

La domanda di rinnovo dell’autorizzazione all’impiego del glifosato in UE è stata intanto presentata dalle industrie che producono o commercializzano erbicidi che lo contengano (il c.d. Glyphosate Renewal Group). La domanda è stata presentata agli Stati membri incaricati della valutazione (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) e all’Efsa (European Food Safety Authority). Nonché alla nuova Commissione europea e agli altri Stati membri.

Il dossier dovrà venire completato dai richiedenti entro giugno 2020, indi esaminato dalle agenzie nazionali dei 4 citati Paesi membri e dall’Efsa, in vista di una decisione della Commissione attesa per il 2022. Ai sensi del nuovo reg. UE 2019/1381.

La Commissione guidata da Ursula von der Leyen potrebbe in effetti esprimere maggiore attenzione verso la salute pubblica e dell’ambiente. Così si spera, a esito della recente presentazione dello European Green Deal e della strategia F2F (Farm to Fork), ove è stata dichiarata attenzione verso i rischi legati agli agrotossici.

L’ex Commissario Vytenis Andriukaitis, nel frattempo, ha provato a rassicurare il Parlamento europeo sulla sicurezza del glifosate alle dosi tuttora ammesse in UE. Nella risposta a interrogazione dell’eurodeputato Ignazio Corrao (M5S), Andriukaitis è giunto ad addurre che lo IARC, agenzia internazionale di ricerca dell’OMS, avrebbe sbagliato la propria valutazione di rischio cancerogenesi e mutagenesi. Affidandosi invece alle diverse valutazioni dall’ECHA (European Chemical Agency). La quale, aggiungiamo noi per dovere di cronaca, ha invece considerato studi rivelati falsi dall’inchiesta sui Monsanto Papers. Avanti il prossimo, ‘Glyphosate-Free’.

#Égalité!

Dario Dongo e Fabrizio Adorni

Note

(1) F. Manservisi, C. Lesseur, S. Panzacchi, D. Mandrioli, L. Falcioni, L. Bua, M. Manservigi, M. Spinaci, G. Galeati, A. Mantovani, S. Lorenzetti, R. Miglio, A.M. Andrade, D. Møbjerg  Kristensen, M.J. Perry, S.H. Swan, J. Chen, F. Belpoggi (2019). The Ramazzini Institute 13-week pilot study glyphosate-based herbicides administered at human-equivalent dose to Sprague Dawley rats: effects on development and endocrine system. Environmental Health. doi:  https://doi.org/10.1186/s12940-019-0453-y

(2) I danni del glifosate a microbiota e DNA erano in precedenza finora accertati sulle api. V. E.V.S. Motta et al. (2018). Glyphosate perturbs the gut microbiota of honey bees. Proc. Nat. Acad. Sci. USA. doi: 10.1073/pnas. 1803880115

(3) V. precedente articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/microbioma-e-glifosate-nuovi-studi

(4) Robin Mesnage, Maxime Teixeira, Daniele Mandrioli, Laura Falcioni, Quinten Raymond Ducarmon, Romy Daniëlle Zwittink, Caroline Amiel, Jean-Michel Panoff, Fiorella Belpoggi, Michael N. Antoniou (2019). Shotgun metagenomics and metabolomics reveal glyphosate alters the gut microbiome of Sprague-Dawley rats by inhibiting the shikimate pathway. BioRxiv. doi.org/10.1101/870105

(5) Le ricerche del professor Gilles-Éric Séralini sono citate nell’ebook gratuito ‘OGM, la Grande Truffa,

(6) Lo studio dimostra come l’erbicida Roundup e il glifosate provochino un aumento significativo dei livelli nell’intestino di due sostanze, l’acido shikimico e l’acido 3-deidrosischimico, che è sintomatico di grave inibizione dell’enzima EPSPS e della via dell’acido shikimico

(7) Gli erbicidi sono stati diluiti in acqua potabile e somministrati alle femmine di ratto per misurare gli effetti di apporti giornalieri di glifosato pari a 0,5 mg, 50 mg e 175 mg/kg di peso corporeo. I quali rappresentano, rispettivamente, l’assunzione giornaliera accettabile in UE (ADI), il livello di effetti avversi non osservato (NOAEL) in UE e il NOAEL in USA

(8) Il microbioma dei ratti oggetto dello studio è stato sottoposto a:

1) analisi metagenomica, per esaminare la totalità del DNA nell’intestino e identificare tutti gli organismi presenti,

2) analisi metabolomica, per valutare le alterazioni della biochimica dell’ambiente microbico intestinale

(9) https://www.globalresearch.ca/glyphosate-roundup-proven-disrupt-gut-microbiome-inhibiting-shikimate-pathway/5697512

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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