Uno studio sperimentale pubblicato su Brain (Grabrucker et al., 2023) dimostra per la prima volta l’esistenza di una relazione causale diretta tra il microbiota intestinale e la malattia di Alzheimer, la più diffusa forma di demenza. (1)
Questa scoperta – oltre a confermare il ruolo cruciale del ‘microbiota-gut-brain axis’ nelle malattie neurodegenerative – apre nuove prospettive di ricerca per la prevenzione e di cura, anche attraverso prebiotici e probiotici. (2)
1) Alterazioni del microbiota intestinale e malattia di Alzheimer, premessa
La malattia di Alzheimer è una complessa patologia neurodegenerativa che porta a un declino delle funzioni cognitive e della salute mentale. ‘È sempre più riconosciuto che l’Alzheimer è una malattia multifattoriale, influenzata in modo sostanziale da fattori genetici, di stile di vita e ambientali’.
‘Le alterazioni dell’ambiente circolatorio sistemico possono accelerare lo sviluppo della malattia di Alzheimer, ma il microbioma intestinale sta emergendo come un elemento chiave da indagare nella malattia di Alzheimer, a causa della sua particolare suscettibilità alle influenze dello stile di vita e dell’ambiente’. (1)
Recenti ricerche hanno identificato specifiche alterazioni nella composizione del microbioma intestinale di pazienti affetti da Alzheimer. Il microbiota intestinale è stato quindi considerato come ‘un importante fattore di suscettibilità nella malattia di Alzheimer’, senza però evincere una relazione causale diretta tra le sue alterazioni e la patologia.
2) La sperimentazione
I ricercatori irlandesi, britannici e italiani – per comprendere il ruolo del microbioma sui comportamenti, il metabolismo e la neurogenesi – hanno trapiantato il microbiota fecale di 69 malati di Alzheimer in ratti giovani adulti. Dopo avere ‘demolito’ il microbiota dei ratti, tramite somministrazione per sette giorni di un mix di antibiotici.
Gli antibiotici, va ricordato, nel combattere i batteri patogeni demoliscono il microbioma intestinale. Oltre a poter innescare fenomeni di antibiotico-resistenza. (3) E i farmaci usati nello studio in esame per ‘sterilizzare’ la flora batterica delle cavie sono gli stessi assunti, spesso in eccesso, dagli esseri umani. (4)
3) I risultati
Le cavie che hanno ricevuto il microbiota dei malati di Alzheimer, all’esame di controllo, hanno rivelato:
– alterazione del microbiota intestinale e dell’epitelio intestinale. Come già descritto in letteratura scientifica, il patrimonio batterico intestinale delle persone affette da Alzheimer è caratterizzato da un profilo specifico, con abbondanza di alcune categorie di batteri (Bacteroidetes) e riduzione di altre (Firmicutes), deficit di alcuni generi di batteri (i.e. Clostridium, Cocoproccus) e aumento di altri (e.g. Desulfovibrio);
– manifestazione di deficit cognitivi nei comportamenti che dipendono dalla neurogenesi dell’ippocampo. Vale a dire dalla produzione (difettosa) di nuovi neuroni nell’area del cervello che contribuisce alla memoria a breve e a lungo termine, la memoria spaziale e l’orientamento. La diversa gravità di questi deficit, si noti bene, è risultata correlata ai punteggi sullo stato cognitivo dei donatori.
4) Microbiota intestinale e neurogenesi dell’ippocampo
La ricerca si è estesa a uno studio in vitro per misurare l’impatto del microbiota, attraverso i metaboliti plasmatici su cui esso influisce, sulla neurogenesi dell’ippocampo.
Il siero dei pazienti con Alzheimer si è rivelato diminuire la capacità proliferativa di differenziare le cellule progenitrici embrionali dell’ippocampo umano.
La completa riproduzione dei neuroni, in sostanza, viene inibita dallo scompenso sistemico innestato da un microbiota intestinale squilibrato.
5) Conclusioni provvisorie
‘I nostri risultati rivelano che i sintomi dell’Alzheimer possono essere trasferiti a un organismo giovane e sano attraverso il microbiota intestinale, confermando un ruolo causale del microbiota intestinale nella malattia di Alzheimer.
La neurogenesi dell’ippocampo adulto (adult hippocampal neurogenesis, AHN) si è inoltre affermata come un processo cellulare centrale convergente per i cambiamenti cognitivi, influenzati sia da fattori circolatori sistemici che da fattori mediati dall’intestino nella malattia di Alzheimer’, concludono i ricercatori.
6) Microbiota e salute
Il microbiota intestinale continua a emergere come elemento determinante nella salute umana, fisica e psichica. Mantenere l’equilibrio di questa comunità di microrganismi richiede uno stile di vita adeguato, a partire dall’alimentazione. Dieta mediterranea e alimenti ultraprocessati, come si è visto, possono produrre effetti antitetici (5,6,7).
Attenzione va altresì dedicata agli effetti avversi sul microbiota intestinale correlati all’esposizione a pesticidi, erbicidi e altri agrotossici. Si richiamano a tale riguardo gli studi sui danni provocati dal glifosate, l’erbicida più venduto al mondo, e i concreti dubbi sulla sua neurotossicità (8,9).
Marta Strinati e Dario Dongo
Note
(1) Stefanie Grabrucker, Moira Marizzoni, Edina Silajdžić, Nicola Lopizzo, Elisa Mombelli, Sarah Nicolas, Sebastian Dohm-Hansen, Catia Scassellati, Davide Vito Moretti, Melissa Rosa, Karina Hoffmann, John F Cryan, Olivia F O’Leary, Jane A English, Aonghus Lavelle, Cora O’Neill, Sandrine Thuret, Annamaria Cattaneo, Yvonne M Nolan, Microbiota from Alzheimer’s patients induce deficits in cognition and hippocampal neurogenesis, Brain, Volume 146, Issue 12, December 2023, Pages 4916–4934, https://doi.org/10.1093/brain/awad303
(2) Giulia Pietrollini. Probiotici, prebiotici e psicobiotici, una rivoluzione per la salute della psiche? GIFT (Great Italian Food Trade). 14.2.23 /
(3) Dario Dongo, Sabrina Bergamini. Antibiotico-resistenza, la pandemia silenziosa. Égalité. 15.12.23
(4) Sostanze attive ampicillina, vancomicina, ciprofloxacina HCL, imipenem. Nomi commerciali Amplital, Levovanox, Ciproxin, Tienam
(5) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Microbiota intestinale, dieta e salute. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.6.20
(6) Marta Strinati. Alzheimer, il consumo di fibre alimentari riduce il rischio e protegge il cervello degli anziani. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.4.23
(7) Marta Strinati. Dieta mediterranea e sistema immunitario, nuove evidenze scientifiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.6.23
(8) Dario Dongo. Pesticidi e microbioma, intervista al Prof. Alberto Mantovani. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.5.19
(9) Dario Dongo. Glifosate e neurotossicità, dubbi e domande di un tossicologo. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.11.23