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Clorpirifos, il pesticida che danneggia il cervello dei bambini. Class action in USA, deroghe in Italia

L’esposizione al pesticida neurotossico clorpirifos (o chlorpyrifos) danneggia il cervello dei bambini. Studi scientifici di ampia portata dimostrano la sua capacità di ridurre il quoziente intellettivo fino a causare disabilità psichica, autismo, disturbi dell’attenzione e iperattività. Oltre a squilibri ormonali e metabolici, che si esprimono anche in obesità, a causa della sua azione di interferenza endocrina. (1)

L’UE ha vietato l’impiego di tale insetticida dopo che l’EFSA ha attestato l’impossibilità di stabilire un livello di esposizione sicuro, a fronte della sua genotossicità. Vale a dire la capacità di danneggiare il DNA umano, in aggiunta alla cancerogenicità e ai pericoli di cui sopra. (2) Ma il veleno entra in UE anche attraverso i cibi d’importazione, come mostra il sistema di allerta.

Da una sponda all’altra dell’Atlantico, dopo 14 anni di battaglie legali la società civile si accinge a promuovere una class action, in California, per il risarcimento degli immani danni alla salute pubblica causati dal chlorpyrifos. Mentre l’Italia concede una deroga temporanea al suo divieto in UE, per consentirne l’uso nei frutteti. Ancora in attesa di un Piano di Azione Nazionale (PAN) idoneo a proteggere la popolazione dall’effetto deriva dei pesticidi.

Clorpirifos, mezzo secolo di disastri planetari

Clorpirifos è un pesticida organofosfato tra i più utilizzati – su colture e animali, edifici e altri ambienti – per uccidere una serie di parassiti compresi gli insetti. Gli organofosfati, si ricorda, vennero sviluppati come armi chimiche (gas nervino) nella seconda guerra mondiale e successivamente ‘adattati’ all’impiego in agricoltura. Così il chlorpyrifos, brevettato nel 1966 dalla Dow Chemical Company (poi fusa in Corteva Agriscience, assieme a DuPont. V. note 3,4), agisce sul sistema nervoso di insetti e altri esseri viventi inibendo l’enzima acetilcolinesterasi.

L’impiego del clorpirifos in agricoltura – su mais, soia, agrumi e altri alberi da frutto. noci, erba medica (alfalfa) etc. – è stato ampissimo, per oltre mezzo secolo. Il Dipartimento dell’Agricoltura USA stima che 3-5 mila tonnellate di clorpirifos siano state utilizzate negli Stati Uniti. Ma l’evidenza dei suoi pericoli per la salute pubblica ha condotto al suo bando in California (che ne consumava circa 600 t/anno), a fine 2020, dopo il divieto europeo a inizio dello stesso anno. (5)

Chlorpyrifos a tavola in UE, 12 mesi di allerta nel sistema RASFF

Il sistema di allerta UE sulla sicurezza alimentare (Rapid Alert System on Food and Feed, RASFF) ha raccolto, negli ultimi 12 mesi, 189 notifiche relative alla presenza di residui di clorpirifos e del suo sale in un’ampia varietà di prodotti alimentari. A seguire l’elenco dei prodotti segnalati negli ultimi tre mesi:

– ortofrutta e vegetali. La Turchia è in cima alla lista con 14 allerta sui peperoni, 9 sull’uva fresca, 2 tra uvetta e fichi secchi. Spiccano altresì le arance dall’Egitto (8 notifiche), dalla Spagna e dal Marocco che si segnala anche per l’avocado al clorpirifos. Poi le foglie di vite, da Francia e UAE (3 casi in tutto), il caffè verde del Camerun (2 notifiche), peperoni e altri vegetali dall’Uganda. Banane dell’Ecuador e lime dal Brasile. Sedano dalla Thailandia, funghi secchi del Vietnam e pere cinesi. Infine il cavolo del Nord Macedonia,

– cereali e legumi. Glutine e crusca di grano francesi lavorati in Belgio, riso del Bangladesh, chicchi di grano indiani, crusca di frumento ungherese, quinoa da Bolivia e Perù, fagioli portoghesi, farro dalla Spagna,

– erbe aromatiche e spezie. Anice dal Libano, cumino indiano, prezzemolo essiccato dalla Serbia, basilico da Thailandia e Israele, aneto da Egitto e Iran, menta egiziana,

– semi di sesamo dall’India (3 casi, che si aggiungono alle numerose allerta per ossido di etilene). (6)

UE. Dalla strategia Farm to Fork alla gestione ‘politica’ del rischio

Il rischio di sicurezza alimentare legato a contaminazioni da chlorpyrifos è stato valutato come ‘serio’ in soli 25 casi su 189, pari al 13,2% delle notifiche registrate sul RASFF negli ultimi 12 mesi. Soltanto, tra l’altro, dalle autorità di 10 dei 27 Stati membri:

– Bulgaria. 11 volte su mandarini, arance, peperoni e melograni dalla Turchia,

– Olanda. 4 volte di cui 3 su pere cinesi e una su mele dalla Polonia,

– Germania. 4 volte, su funghi secchi del Vietnam, aneto da Ungheria, peperoncini da Egitto, pere cinesi,

– Norvegia e Spagna (su arance egiziane in entrambi i casi), Danimarca (su basilico da Thailandia), Belgio (su pompelmo rosa dalla Turchia), Italia, Estonia e Polonia (su uva dalla Turchia).

La ‘indecisione’ sul livello di rischio – in relazione a una sostanza dichiarata da EFSA priva di un livello di esposizione sicuro, il 31.7.19 (2) – mostra la sua sottovalutazione in alcuni Stati membri e il difetto di coordinamento della Commissione europea. La gestione politica del rischio non appare coerente alla valutazione scientifica di EFSA, basata anche su dati epidemiologici ove si dimostra come i bambini siano la categoria più a rischio, già dalla fase prenatale. E la strategia UE Farm to Fork?

USA, disastro chlorpyrifos sul cervello dei bambini

La coorte di bambini statunitensi nati nel 2010 ha perso 1,8 milioni di punti QI e 7.500 bambini hanno avuto il loro QI spostato nella gamma della disabilità psichica a causa dell’esposizione prenatale agli organofosfati‘ (Leonardo Trasande, NYU School of Medicine, Dipartimento di Pediatria. Direttore della Divisione di Pediatria Ambientale e Vicepresidente per la Ricerca). (7)

La comunità scientifica e la società civile chiedono a viva voce al governo federale USA l’immediato divieto di utilizzo del clorpirifos, tuttora approvato su oltre 80 colture tra cui soia e mais, arance e altri alberi da frutta (mandorle e noci incluse), uva e frutti di bosco, etc. Seguendo l’esempio della California, che ne ha vietato la vendita l’anno scorso e l’irrorazione da quest’anno.

USA, 14 anni di battaglie legali per il divieto del veleno negli alimenti

Pesticide Action Network North America (PANNA) e il Natural Resources Defense Council (NRDC) hanno presentato una petizione, nell’ormai lontano 2007, chiedendo all’EPA (Environmental Protection Agency, USA) di vietare gli alimenti che contengono qualsiasi residuo dell’insetticida clorpirifos. EPA – in questo caso come in altri, dicamba in primis – ha tergiversato un decennio sull’analisi del rischio, conclusa in un paio di ordinanze (2017, 2019) poc’anzi annullate dalla magistratura.

Il 29.4.21 la Corte d’Appello del Nono Distretto a San Francisco (California) si è finalmente espressa, ordinando a EPA di:

1) accogliere la petizione del 2007,

2) adottare, entro 60 giorni, un regolamento finale che
– revochi ogni tolleranza di residui di clorpirifos negli alimenti, ovvero
– le riveda, a condizione di certificare che, con i livelli massimi di residui fissati, ‘esiste una ragionevole certezza che nessun danno risulterà dall’esposizione aggregata al residuo chimico del pesticida, comprese tutte le esposizioni alimentari previste e tutte le altre esposizioni per cui esistono informazioni affidabili’, anche per ‘neonati e bambini’,

3) modificare o cancellare tempestivamente le registrazioni FIFRA (Federal Insecticide, Fungicide and Rodenticide Act) relative all’uso di chlorpyrifos nelle colture alimentari. (8)

California, contaminazione ambientale da chlorpyrifos

La California, – il più importante, tra i 50 Stati della federazione, per produzioni agricole – è stato il più grande utilizzatore di chlorpyrifos, assieme ad altri agrotossici come i pesticidi neonicotinoidi che tuttora causano anche lo sterminio delle api, come si è visto.

I registri statali [della California, ndr] mostrano che 61 milioni di once [28 milioni di tonnellate, ndr] di pesticidi sono stati applicati dal 1974 al 2017 nelle quattro contee [Fresno, Kings, Madera, Tulare] ove sono state presentate le cause‘. (8)

La contaminazione ambientale da clorpirifos nella Central Valley, dopo 55 anni di suo impiego massivo, è tuttora misurabile in almeno 100mila abitazioni. A livelli così elevati da rilevarsi anche sui peluche dei bambini, tappeti e moquette, mobili imbottiti.

California, azioni legali in vista delle class action

Nuove azioni legali sono state promosse in California – il 12.7.21, nelle quattro contee di cui sopra – nei confronti Dow Chemical e Corteva, per il risarcimento dei gravi danni alla salute di bambini che soffrono di gravi lesioni neurologiche a causa dell’esposizione al chlorpyrifos nelle fasi prenatale e neonatale.

Altre cause correlate erano state presentate lo scorso autunno per conto di lavoratori agricoli che avrebbero ‘trascorso anni a marinare nel pesticida’ e così, involontariamente, contaminato anche le donne in gravidanza e i piccoli a casa. Si prospetta così il radicamento di class action nei confronti di Big Ag.

Italia, autorizzazione temporanea in deroga al divieto

In Italia invece, il ministero della Salute ha ceduto alle pressioni di Big Ag e delle stesse confederazioni agricole che pretendono il monopolio della rappresentanza del sistema biologico. (11) Autorizzando l’impiego dell’insetticida con clorpirifos metile Sundek Cimice 2021, in deroga al divieto UE, dall’11.5.21 al 17.8.21. (12)

Gli alberi di melo, pero, pesco, nettarino, noce e nocciolo possono venire avvelenati anche quest’estate in Italia, al di fuori delle sole aree classificate come siti della rete ecologica europea Natura 2000. Per contrastare l’epidemia di cimice asiatica, come si sarebbe potuto fare con il suo antagonista naturale – la vespa samurai – senza effetti collaterali.

Conclusioni provvisorie

Il business dei veleni continua a vincere in UE – ove tuttora si produce l’agrotossico vietato (13) – e in Italia ove ancor peggio lo si utilizza. Due ragioni in più per:

– aderire subito all’Iniziativa dei Cittadini Europei #SalviamoLeApi e gli agricoltori, aggiungendo la propria firma e promuovendone altre, a questo LINK

– fare sentire la propria voce affinché il governo italiano, in ritardo da due anni, adotti un Piano di Azione Nazionale sui pesticidi coerente ai rischi individuati, (14)

– scegliere ove possibile alimenti locali e biologici, per costringere il mercato a modificare l’offerta. L’agroecologia è la sola a poter salvare i cervelli e la salute dei nostri figli, il bene più importante.

Dario Dongo e Marta Strinati

Note

(1) Rauh V, Arunajadai S, Horton M, Perera F, Hoepner L, Barr DB, Whyatt R. (2011). Seven-year neurodevelopmental scores and prenatal exposure to chlorpyrifos, a common agricultural pesticide. Environ Health Perspect. 2011 Aug;119(8):1196-201. doi: 10.1289/ehp.1003160. Epub 2011 Apr 21. PMID: 21507777; PMCID: PMC3237355. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21507777/

(2) EFSA. Statement on the available outcomes of the human health assessment in the context of the pesticides peer review of the active substance chlorpyrifos. EFSA Journal 2019;17(5):5809. doi: https://doi.org/10.2903/j.efsa.2019.5809

(3) Dario Dongo. Sementi, i 4 padroni del mondo. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.1.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/sementi-i-4-padroni-del-mondo

(4) Marta Strinati, Dario Dongo. Pesticidi, siamo tutti cavie di Big 4. GIFT (Great Italian Food Trade) 23.8.19 https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/pesticidi-siamo-tutti-cavie-di-big-4

(5) Britt E. Erickson. Life after chlorpyrifos. C & EN (Chemical and Engineering News). 18.10.20, https://cen.acs.org/environment/pesticides/Life-chlorpyrifos/98/i40

(7) Trasande L (2017). Quando i dati non sono sufficienti per attuare una politica: il fallimento nel vietare il clorpirifos. PLoS Biol 15(12): e2003671. https://doi.org/10.1371/journal.pbio.2003671

(8) US Court of Appeals for the Ninth Circuit (San Francisco, CAL). Petition for Review of an Order of the Environmental Protection Agency. Opinion April 29, 2021. https://cdn.ca9.uscourts.gov/datastore/opinions/2021/04/29/19-71979.pdf

(9) Don Thompson. Pesticide caused kids’ brain damage, California lawsuits say. AP News 12.7.21 https://apnews.com/article/business-science-health-environment-and-nature-lawsuits-e032c7516dcf1404ad3f0b75e09bf743

(10) L’altra Corporation confluita in Corteva è DuPont, che per decenni ha riversato nelle acque di Ohio e Virginia il PFOA (perfluoroottanoico), sostanza chimica altamente tossica utilizzata per fabbricare il Teflon

(11) Dario Dongo. Legge italiana sul biologico, la nostra posizione. Égalité. 17.7.21, https://www.egalite.org/legge-italiana-sullagricoltura-biologica-la-nostra-posizione/

(12) Ministero della Salute, DGISAN, Ufficio 7 (Sicurezza e regolamentazione dei Prodotti Fitosanitari). Decreto 11.5.21. Autorizzazione in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria per l’impiego su melo, pero, pesco, nettarino, noce e nocciolo, ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009, del prodotto fitosanitario SUNDEK CIMICE 2021, reg. n. 17854, contenente la sostanza attiva clorpirifos metile. https://www.fitosanitario.mo.it/files/5816/2125/4707/DD11.05.21AUTOR.SUNDEK_CIMICE2021.pdf

(13) Il pesticida vietato in UE viene prodotto nella stessa UE. Quanto si è già annotato su un altro agrotossico, il paraquat, si ripete con il clorpirifos. Non più prodotto da Corteva, ma dal gruppo portoghese Sapec Agrobusiness, acquisito nel 2016 dal fondo europeo di private equity Bridgepoint. La finanza etica ha da venire

(14) Dario Dongo. Pesticidi, il pericolo di Peter Pan. Égalité. 5.10.19, https://www.egalite.org/pesticidi-il-pericolo-di-peter-pan/

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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