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Acque minerali contaminate, il test di Altroconsumo

Acque minerali, indagine di AltroConsumo. Un poker di contaminanti – benzene, toluene, etilbenzene e xilene – è stato rilevato in 19 bottiglie di acqua minerale tra le 42 analizzate in laboratorio. In 2 acque sono stati invece trovati residui di disinfettanti, non ammessi nelle acque minerali naturali. I dati che emergono dal rapporto della prima associazione di consumatori in Italia meritano ulteriori verifiche da parte delle autorità sanitarie competenti.

BTEX, 19 acque minerali contaminate in Italia

Un poker di contaminanti – benzene, toluene, etilbenzene e xilene, raggruppati nell’acronimo BTEX – è stato rintracciato dalle analisi di laboratorio in 19 delle 42 acque testate. Le 4 sostanze ‘fanno parte dei composti organici volatili (COV) che possono contaminare il suolo e le acque sotterranee a seguito di attività antropiche o derivare dalla plastica delle bottiglie‘, precisa AltroConsumo.

Le cause della contaminazione dovranno venire accertate caso per caso, dalle industrie di imbottigliamento e dalle autorità sanitarie. Verificando soprattutto la sicurezza chimica degli alimenti per le categorie più vulnerabili di consumatori (YOPI, Young, Old, Pregnant, Infants). Con particolare attenzione all’esposizione di neonati e bambini alle sostanze tossiche, vieppiù considerando che l’impiego di acqua minerale viene spesso raccomandato come ‘ideale’ per preparare le formule sostitutive del latte materno (c.d. latte di crescita).

I livelli di contaminazione non sono stati resi pubblici. A seguire, le marche risultate contaminate da BTEX nei test di AltroConsumo:

A) Private labels
Esselunga Dolomiti
Conad
Eurospin Blues

B) Acque di marca 
Nestlè Vera
Evian (Francia)
Vitasnella
Sangemini
Recoaro
San Benedetto
Fonte Guizza
Gran Guizza
Frasassi
Norda
Boario
Levissima
Goccia Di Carnia
Maniva
Smeraldina.

BTEX, rischi e divieti

Gli idrocarburi mono-aromatici – benzene, toluene, etilbenzene e xilene (BTEX) – sono inquinanti comuni, rilevati nei pennacchi delle acque sotterranee e in altre risorse idriche, a seguito dello smaltimento di effluenti industriali contaminati ed eventi accidentali come fuoriuscite di petrolio e derivati (Alberici et al., 2002, Castillo et al., 1998; Mazzeo et al., 2010; Costa et al., 2012).

I pericoli per la salute associati all’esposizione a tali composti nella dieta comprendono tumori, lesioni epatiche, sonnolenza e irritazione degli organi (Zhang et al., 2012; Tunsaringkarn et al., 2012). Mitra e Roy (2011) hanno inoltre riferito che l’esposizione umana ai composti BTEX per un lungo periodo di tempo provoca irritazioni cutanee e sensoriali, effetti avversi sulla salute respiratoria e irritazione del sistema nervoso centrale. Nonostante gli effetti negativi che comportano per la salute umana, la contaminazione da BTEX rimane spesso trascurata e non trattata nelle reti idriche pubbliche, con conseguente incremento del rischio di malattie legate all’ingestione dell’acqua. (1)

Nelle acque minerali naturali non devono essere presenti le seguenti sostanze o composti derivanti dall’attività antropica; il mancato riscontro di tali sostanze (…) costituisce garanzia di qualità per l’acqua minerale:
1. Agenti tensioattivi
2. Oli minerali-idrocarburi disciolti o emulsionati
3. Benzene
4. Idrocarburi policiclici aromatici
5. Antiparassitari
6. Policlorobifenili
7. Composti organoalogenati.’ (2)

Acque minerali con residui di disinfettanti

Residui di composti ‘che possono indicare un eventuale trattamento di disinfezione, non consentito dalla legge nel caso delle acque minerali naturali‘ sono stati ritrovati in 2 delle 42 bottiglie di acque minerali oggetto di analisi, riferisce Altroconsumo. Precisamente nelle acque
– FIUGGI Oligominerale, della sorgente Fiuggi (FR),
– SMERALDINA Oligominerale, della sorgente: Monti di Deu, di Tempio Pausania (Olbia).

La presenza di residui di disinfettanti costituisce un indizio di possibili irregolarità. La normativa in materia vieta infatti di sottoporre l’acqua minerale naturale a ‘trattamenti di potabilizzazione, l’aggiunta di sostanze battericide o batteriostatiche e qualsiasi altro trattamento suscettibile di modificare il microbismo dell’acqua minerale naturale’. (3)

Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute’. (4)

Dario Dongo e Marta Strinati

Note

(1) OM Fayemiwo, MO Daramola, K Moothi (2017). BTEX compounds in water – future trends and directions for water treatment. Water SA vol.43 n.4 Pretoria Oct. 2017. doi: http://dx.doi.org/10.4314/wsa.v43i4.08
(2) Decreto Ministero della Salute 10 febbraio 2015, Criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali, articolo 2 (Criteri di valutazione delle caratteristiche chimiche, chimico-fisiche e organolettiche delle acque minerali naturali)
(3)  V. d.lgs. 176/11, Attuazione della Dir. 2009/54/CE, sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali, articolo 8.4
(4) Idem c.s., articolo 2

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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