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Frutta e verdura di gennaio, un pieno di benessere

I malanni di stagione si contrastano con la frutta e la verdura di gennaio. La natura non lascia nulla al caso.

A ricordare le varietà disponibili provvede Yuka, la app che aiuta a scegliere alimenti e cosmetici scartando gli ingredienti sconvenienti. Partendo da questo elenco, ripercorriamo le virtù dei frutti di gennaio, evidenziandone anche le eventuali controindicazioni.

Frutta e verdura di gennaio

La naturale ricchezza di vitamine e minerali è un alleato reale. Una recente review scientifica attribuisce a queste componenti della dieta un ruolo proattivo persino nella prevenzione e contrasto del virus Covid-19, come abbiamo visto.

Più in generale, le 5 porzioni di frutta e verdura rimangono un must in una dieta equilibrata. Anche grazie alle preziose fibre alimentari, molto utili per la salute.

Frutta, un pieno di vitamina C

La vitamina C – antitumorale e antinfiammatoria – è la protagonista indiscussa della frutta di gennaio. Ne troviamo in grande quantità in

arance (50 mg/100g),

mandarini (42 mg/100g),

clementine (54 mg/100g),

bergamotti (50 mg/100g),

limoni (43 mg/100g il succo, 50 il frutto intero),

pompelmi (40 mg/100g),

kiwi (85 mg/100g).

Quando il frutto può nuocere

In particolari condizioni, anche la frutta può nuocere, come ricorda l’Enciclopedia dell’Istituto Humanitas. (1) In dettaglio:

Arancia. Il consumo di arancia è sconsigliato a chi assume ACE inibitori e chi è in trattamento con diuretici che potrebbero aumentare i livelli di potassio nell’organismo.

Bergamotto. Il bergamotto può interagire con farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce, soprattutto se utilizzato sulla pelle sotto forma di olio.

Limone. Il succo può danneggiare lo smalto dei denti causando irregolarità della loro superficie, perdita della lucidità e alterazioni del colore.

Pompelmo. Il frutto può interferire con l’azione delle statine.

Kiwi. Contiene ossalati, è perciò controindicato in presenza di problemi a reni o cistifellea. È sconsigliato agli allergici al lattice, perché contiene molecole associate alla cosiddetta sindrome lattice-frutta. Il consumo di kiwi può inoltre interferire con l’assunzione di farmaci contro la pressione alta, anticoagulanti e antiaggreganti.

La verdura di gennaio

Oltre alla frutta, la verdura di gennaio aiuta a completare l’assunzione delle 5 porzioni vegetali benefiche.

Per preservare le proprietà dei vegetali è opportuno ridurre al minimo la cottura e riutilizzarne l’acqua.

Il buono dei cavoli

Broccolo, cavolfiore e cavolo cappuccio sono delle crucifere ricche di glucosinolati, sostanze che possono svolgere un ruolo protettivo contro il cancro e aiutano il fegato a eliminare le tossine.

I cavoletti di Bruxelles sono ricchi di calcio (bene assimilato) e vitamina C.

Il cavolo nero è una delle verdure più ricche di calcio e quello rosso è fonte di potassio, fosforo e vitamina K. È anche fonte di cianidina, un antiossidante responsabile della sua pigmentazione viola.

Cavoli, cavoletti di Bruxelles e verza sono fonti di goitrogeni pericolosi per chi soffre di disturbi alla tiroide.

Cicoria e spinaci

La cicoria, originaria del Lazio, è ricca di sostanze nutritive: vitamina A, vitamina C, calcio, potassio e fosforo.

Gli spinaci sono fonte di betacarotene, una sostanza che favorisce la salute degli occhi. Le proprietà antiossidanti contribuiscono a prevenire il cancro. Gli spinaci possono interferire con gli anticoagulanti e con i diuretici. Apportano acido ossalico, che favorisce la formazione di calcoli. Inoltre possono contenere goitrogeni, come visto sopra, pericolosi per la salute della tiroide.

Le altre verdure invernali

Il cardo contiene silimarina, una sostanza protettiva per il fegato.

Il finocchio è una buona fonte di vitamina B9 e potassio. Contiene molte fibre ed è poco calorico. All’anetolo, uno degli oli essenziali del finocchio, sono associate proprietà antibatteriche e antimicotiche.

L’indivia contiene acido cicorico – composto dalle proprietà antiossidanti – vitamina A, B9 e K.

Il porro, fonte di fibre e potassio, appartiene alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla.

Il radicchio rosso è ricco di sali minerali. È diuretico e depurativo.

Marta Strinati

Note

(1) V. https://www.humanitas.it/enciclopedia/

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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