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Superfood, canapa

La canapa si inquadra a pieno titolo nella categoria dei superfood che raccolgono crescente attenzione sul mercato in virtù delle loro proprietà nutrizionali. A seguire, alcuni spunti.

Canapa, la pianta

La canapa è una pianta a fiore della famiglia delle Cannabaceae (o Cannabinacee), sottoinsieme dellUrticales. Ne esistono tre specie – Sativa, Indica e Ruderalis e diverse sottospecie.

È una pianta a ciclo annuale, che germina in primavera e fiorisce in estate inoltrata. Pur con variazioni anche notevoli. Si sviluppa fino a un’altezza media di 1,52 metri ed è caratterizzata da foglie palmate su un fusto diritto e peloso. Limpollinazione è anemofila, avviene cioè grazie al trasporto del vento.

La sua origine è stata per molto tempo attribuita all’Asia centrale, dove furono ritrovate tracce di coltivazioni già a partire dal 5.000 a.C. Recenti studi hanno tuttavia dimostrato lesistenza di canapa selvatica in Europa ancor prima del periodo citato.

In Italia la canapicoltura si è sviluppata a partire dal Medioevo, con prevalenza nelle aree tra Bologna e Ferrara, oltre a Rovigo e Padova. Un celebre dipinto del Guercino, 1615-1616, descrive con efficacia la faticosa estrazione dei fasci di piante dal maceratoio e la loro collocazione in pile coniche ad asciugare. L’Italia è stato il secondo produttore di canapa al mondo, dopo la Russia, e la sua coltivazione era ben più redditizia del frumento a cui veniva alternata. Fino a quando, nell’immediato dopoguerra, la canapicoltura è crollata. (1)

La ricerca, negli ultimi anni, ha poi rivelato la capacità della pianta di assorbire i metalli pesanti e così bonificare i terreni inquinati dall’industria pesante. Sperimentazioni di successo sono state a tal fine condotte a Taranto e a Cava dei Tirreni.

Canapa, gli utilizzi

La canapa industriale (2) è stata sempre utilizzata per la qualità della sua fibra, utile a produrre cordame, carta e tessuti.

L’impiego nella produzione alimentare e cosmetica – oltreché nella bio-edilizia e nei biocarburanti – risale invece soltanto agli ultimi decenni.

Semi e farina di canapa, superfood?

I semi di canapa possono venire consumati tal quali, a condimento di insalate, verdure e altri piatti. Ovvero sotto forma di farina di canapa, da impiegare sia nei prodotti da forno, sia nella produzione di pasta.

La composizione dei semi di canapa li distingue come un alimento completo, costituito da oltre il 30% di grassi (in prevalenza polinsaturi), circa il 25% da proteine e altrettanti carboidrati. Oltre a significative quantità di fibre alimentari e micronutrienti (vitamine e minerali), come da tabelle che seguono. (3)

Valori nutrizionali medi dei semi di canapa intero, decorticato e del residuo post-spremitura (pannello greggio).

La qualità delle proteine presenti nei semi di canapa è altresì degna di nota. L’edestina combinata all’albumina favorisce infatti la disponibilità degli amminoacidi essenziali in una proporzione perfetta, che garantisce al nostro organismo gli elementi necessari alla costruzione delle immunoglobuline, le quali svolgono la funzione di anticorpi.

Olio di canapa, superfood?

L’olio di canapa, derivato dalla spremitura a freddo dei semi, è composto per oltre l’80% da acidi grassi polinsaturi (PUFA). Si tratta perciò di una eccellente fonte di sostanze antiossidanti ed in particolare di acidi grassi essenziali (AGE), come lacido linoleico (ω6, Omega6) e lacido alfa-linolenico (ω3, Omega3).

Il seme di canapa è l’unico alimento che contiene naturalmente acidi grassi Omega3 e Omega6 in rapporto di 2,5:1, vale a dire ‘perfetto’ per venire assimilato dalluomo (Simopoulos et al., 2000).

Canapa a uso alimentare, quali regole?

Il Ministero della Salute, con propria circolare 22.5.09, ha ammesso in Italia l’impiego del seme di canapa per l’alimentazione umana. (4) Dichiarando che, sulla base delle indicazioni dellistituto Superiore della Sanità, la possibilità di rilevare tracce (di THC) nei prodotti di lavorazione (farine e oli) è esclusivamente dovuta a contaminazione di organi fiorali e alladozione di inidonee pratiche di mondatura del seme.

Resta ferma la necessità di adottare idonei piani di autocontrollo per garantire la sicurezza dei prodotti, anche nei termini di sostanziale assenza di sostanze psicoattive, da parte degli agricoltori e degli operatori del settore alimentare.

Le varietà di canapa industriale che possono venire legalmente coltivate in Italia sono quelle comprese nellelenco delle varietà certificate a livello europeo. È stato definito cosa si intende per canapa industriale e quindi le varietà iscritte nel registro comunitario, con regolare cartellino e valori di THC che non superino lo 0,2%. (5)

Laura Pontassuglia e Dario Dongo

Note

  1. Una lettura interessante, al riguardo, a questo link

  2. Si intende per canapa industriale la varietà sostanzialmente priva di THC (tetraidrocannabinolo, principio attivo psicoattivo)

  3. fonte Euphytica 140: 65–72, 2004. J.C. Callaway, Department of Pharmaceutical Chemistry, University of Kuopio, FIN-70211 Kuopio, Finland

  4. V. circolare ministero della salute 22 maggio 2009.

  5. Si veda la c.d. Legge sulla Canapa, legge 242/16

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Pugliese di origini, vive a Cesena da diversi anni. Ha due figli e un simpatico cane che adora.
Dopo una lunga esperienza nel farmaceutico ha maturato la consapevolezza che la farmacologia è importante quanto la nutrizione nella cura e nella prevenzione delle malattie. Nel 2007 inizia il suo percorso lavorativo nell’industria alimentare occupandosi prima di alimenti senza glutine e poi di alimenti funzionali. Grande sostenitrice del biologico e di un’alimentazione consapevole.

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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