HomeInnovazioneColtivare il riso con l’irrigazione a goccia. Il miracolo possibile

Coltivare il riso con l’irrigazione a goccia. Il miracolo possibile

Coltivare il riso con irrigazione a goccia è un miracolo possibile, come dimostra una startup israeliana attiva nell’agricoltura di precisione.

Questa soluzione consente di risparmiare enormi quantitativi di acqua dolce ma anche ridurre le emissioni di gas serra.

Riso, la produzione globale

Il risoOryza sativa, è una delle colture più importanti e consumate al mondo. Si producono circa 787 milioni di tonnellate all’anno per una superficie di 162 milioni di ettari. (1) Rappresenta il nutrimento base per due terzi della popolazione mondiale. Cina, India, Giappone e Indonesia rappresentano il 90% della domanda e della produzione complessiva di riso.

Anche per l’Italia il riso è un prodotto molto importante. Il 50% del riso che circola in Europa viene prodotto nel nostro Paese. E per tale cereale riusciamo a coprire il fabbisogno interno in modo autosufficiente. Le risaie principali si trovano nel Piemonte e in Lombardia, che coprono il 90% della produzione, e poi in Emilia-Romagna e in Sardegna dove viene coltivato soprattutto riso da seme. (2)

Coltivazione del riso: insostenibile?

Da sempre il riso viene coltivato inondando il terreno prima o dopo la semina con circa 10-15 cm di acqua. Questa pratica serve a non far soffrire la pianta di sbalzi di temperatura o di carenza di acqua e per proteggerla dalle erbe infestanti. Tuttavia, questa prassi rimasta immutata per 5000 anni, ha delle conseguenze dal punto di vista ambientale.

Secondo uno studio (K. Kritee et al.) pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (3),

  • le risaie utilizzano circa il 40% dell’acqua dolce mondiale
  • l’acqua stagnante nelle coltivazioni genera metano pari a un quinto delle emissioni globali,
  • dove si pratica l’inondazione intermittente si emette 45 volte più protossido di azoto rispetto alle risaie sempre allagate, un gas serra molto inquinante e di lunga durata.

Le emissioni di metano e di protossido di azoto delle risaie avrebbero lo stesso impatto sul riscaldamento globale di circa 600 centrali a carbone di medie dimensioni, secondo un’analisi dell’Environmental Defense Fund. (4)

Irrigazione a goccia nella coltivazione del riso

A rivoluzionare la coltivazione del riso dopo 5000 anni ci ha pensato Netafim. L’azienda israeliana ha impiegato la tecnologia di cui è pioniera, l’irrigazione a goccia, nelle risaie. Con enormi vantaggi.

A parità di produzione, in confronto alle risaie tradizionali:

  • il consumo di acqua è inferiore di oltre due terzi,
  • i fertilizzanti sono ridotti del 30%,
  • l’energia è abbattuta del 36%,
  • le emissioni di gas metano e perossido di azoto vengono azzerate, visto che non vi è più la necessità di inondare il terreno.

Collaudo nell’azienda LaFagiana

L’irrigazione a goccia nella coltivazione del riso è stata applicata in una azienda agricola italiana, La Fagiana, situata vicino a Venezia. Le emissioni sono diminuite tanto da fare ottenere all’azienda la certificazione necessaria per poter vendere i propri crediti di carbonio.

Se anche solo il 10% delle aziende di riso passasse all’irrigazione a goccia, la riduzione delle emissioni sarebbero equivalenti al togliere dalla strada 40 milioni di macchine”, afferma Gaby Miodownik, presidente per l’agricoltura di precisione per Netafim.

Netafim è molto orgogliosa di guidare questa iniziativa. In materia di cambiamenti climatici, la sola via percorribile per l’agricoltura sostenibile è di crescere di più con meno. Meno terra, meno acqua e molte meno emissioni”.

La convenienza degli investimenti

Per l’impianto di irrigazione a goccia è necessario installare pompe, tubi e sensori. È normale che ci siano quindi delle esitazioni da parte degli agricoltori, soprattutto nella coltivazione del riso che è sempre stata la stessa per molti anni. Tuttavia, Netafim è convinta che il nuovo metodo potrebbe diventare la normalità.

Secondo John Farner, Global Chief Sustainability Officer di Netafim, la convenienza dell’investimento dipende da molti fattori, quali “da dove ti trovi nel mondo, qual è il tuo rendimento, il costo dell’acqua, che è diverso a livello globale, e il costo dei fertilizzanti”.
Però, sempre per Farner, se un’azienda decide di investire tempo e denaro nel rendere la propria azienda più sostenibile, è importante trovare un modo per compensare i suoi investimenti.

Un’altra opportunità che l’irrigazione a goccia porta con sé è la possibilità di coltivare a riso terreni prima non adatti. Infatti, la pratica dell’inondazione necessita di terreni piatti, che a volte vengono livellati col laser per evitare ristagni. Con l’irrigazione a goccia è possibile coltivare a riso anche i terreni su pendii. (5)

Alessandra Mei

Note

(1) Dati Faostat relativi al 2021 https://www.fao.org/faostat/en/#data/QCL

(2) Ente Risi Italia, http://enterisi.it/upload/enterisi/documentiallegati/La%20risicoltura%20e%20la%20filiera%20risicola%20in%20Italia%202014_13660_369.pdf

(3) K. Kritee, D. Nair, D. Zavala-Araiza e altri, High nitrous oxide fluxes from rice indicate the need to manage water for both long-and short- term climate impacts. PNAS, 10.9.2018 https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1809276115

(4) K. Kritee, J.Proville e altri, Global risk assessment of high nitrous oxide emissions from rice production. Environmental Defense Fund and partners. 10.9.2018 https://www.edf.org/sites/default/files/documents/EDF_White_Paper_Global_Risk_Analysis.pdf

(5) J. Jeffay, A better way to grow rice, after 5,000 years of paddy fields. NoCamels. 18.12.2022 https://nocamels.com/2022/12/a-better-way-to-grow-rice-after-5000-years-of-paddy-fields/

Alessandra Mei
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Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.

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