HomeIdeePNRR e bando sui contratti di filiera, Coldiretti ‘asso pigliatutto’. #VanghePulite

PNRR e bando sui contratti di filiera, Coldiretti ‘asso pigliatutto’. #VanghePulite

Vincenzo Gesmundo – il capo dei capi di Coldiretti – già il 25.3.21 aveva annunciato ai propri generali / direttori che i progetti destinati all’agricoltura all’interno del PNRR ’nella sostanza sono firmati in calce da Coldiretti‘, ‘perché quando Coldiretti fa la Coldiretti non ce n’è per nessuno!’. (1) Niente di più vero, si direbbe, osservando i risultati provvisori del V bando per i contratti di filiera del settore agroalimentare, pubblicati il 30.6.23. #VanghePulite.

1) Contratti di filiera, il bando

Il bando è stato introdotto dall’allora ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli con DM 22.12.21 n. 673777, per i contratti di filiera con investimenti di importo complessivo tra 4 e 50 milioni di euro.

La misura è finanziata dal fondo di investimenti complementari al PNRR, con una dotazione di 1,203 miliardi.

Di questi, 350 milioni hanno finanziato lo scorrimento delle graduatorie del IV bando e i restanti 850 milioni dovrebbero finanziare il V bando.

1.1) Beneficiari

I beneficiari del finanziamento sono sia le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari, sia le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.

L’agevolazione è riservata alle imprese che sottoscrivano un accordo di filiera, in ambito territoriale multiregionale, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale di rilevanza nazionale.

1.2) Investimenti ammessi

Gli investimenti ammessi riguardano:

– attivi materiali e immateriali nelle aziende agricole, connessi alla produzione agricola primaria,

– trasformazione di prodotti agricoli e commercializzazione di prodotti agricoli,

– trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari,

– partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli,

– organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre,

– progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo,

– partecipazione alle fiere,

– produzione di energia da fonti rinnovabili da parte delle imprese di trasformazione.

2) PNRR e contratti di filiera, Coldiretti ‘asso pigliatutto’

È presto per esprimere osservazioni e saranno i giudici amministrativi – a seguito dei ricorsi che si preannunciano – a valutare la correttezza dell’operato del MASAF (ministero per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste) nell’aggiudicazione dei finanziamenti in esame.

È facile peraltro annotare il ruolo dominante di Coldiretti, quale ‘asso pigliatutto’ delle misure stanziate in questo bando PNRR. Tra i protagonisti nella presentazione dei progetti ammessi al finanziamento si registrano i nomi di alcune figure del cerchio magico di Coldiretti, quali:

– Raffaele Grandolini, il ‘re Mida’ di Palazzo Rospigliosi (2,3), depositario di ben 7 progetti approvati su un totale di 38, nel V bando per i contratti di filiera,

– David Granieri, presidente di Unaprol e di Op Latium, in giunta di Coldiretti nazionale oltreché presidente di Coldiretti Lazio e Coldiretti Roma (4,5,6). 4 progetti approvati su 38.

Il convitato di pietra è Alessandro Apolito, ex-dirigente del ministero dell’Agricoltura che si è sempre occupato e continua a seguire gli accordi di filiera, prima al MIPAAF e poi in Coldiretti, come si è visto. (7)

3) Opacità premeditata

L’opacità di gestione del V bando PNRR sui contratti di filiera, da parte del MASAF è premeditata. Quantomeno a partire dalle sue modifiche sostanziali, eseguite poco prima della chiusura dei termini per presentare le candidature:

– il bando è stato modificato, un mese prima della sua chiusura, in parti cruciali quali l’intensità dei contributi a fondo perduto e le richieste di garanzie bancarie. Di assoluto rilievo, tenuto conto delle esperienze fallimentari di progetti che hanno drenato risorse pubbliche senza venire realizzati per incapacità finanziaria dei loro beneficiari,

– il termine di presentazione delle domande è stato prorogato di un mese, una settimana prima della sia scadenza. Così che le domande sono decuplicate, da 34 (649 imprese) a 309 (6.521 imprese), fino a raggiungere i 5,174 miliardi di euro di richiesta complessiva, con 690 milioni di euro di risorse disponibili.

4) Arbitrarietà programmata

L’arbitrarietà delle valutazioni delle domande è stata a sua volta programmata per tempo:

– il sistema di criteri e indicatori che determinano il punteggio finale di ogni progetto comprende infatti tre criteri la cui stima è affidata alla mera valutazione soggettiva della commissione valutatrice, (8)

– la commissione valutatrice ha potuto così assegnare a proprio piacimento 12 punti, (9) che equivalgono alla differenza tra il primo progetto in graduatoria (91,82 punti) e il 237° progetto in graduatoria (79,71 punti).

5) Trasparenza occulta

La ‘trasparenza’ della procedura è stata occultata a perfezione:

– il ministero dell’Agricoltura (MASAF), dopo la chiusura dei termini per presentare le domande, non ha divulgato dati ufficiali sul numero e la consistenza dei progetti presentati. Né ha reso noto l’esito della prima verifica istruttoria di ricevibilità e ammissibilità formale delle domande stesse,

– la graduatoria pubblicata il 30.6.23 non indica neppure il numero dei progetti ammessi. Si ipotizza dunque essi siano 38, sommando i relativi importi fino a raggiungere i 690 milioni di euro indicati per la prima volta dal ministro Francesco Lollobrigida il 24.5.23, in audizione al Parlamento,

– l’identità dei membri della commissione valutatrice è tuttora ignota, a sette mesi di distanza dalla sua nomina che dovrebbe essere intervenuta con DM 5.12.22 n. 621652. Decreto ministeriale ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale né sul sito del MASAF.

5) Barriere all’esercizio dei diritti

Il ministero dell’Agricoltura (MASAF) ha indicato un termine perentorio brevissimo – 10 giorni, invece dei 60 giorni rituali – per presentare i ricorsi avverso la graduatoria pubblicata il 30 giugno 2023. Adducendo un’estrema urgenza, dopo alcuni anni di ritardo, nel gestire il PNRR. Questo termine sembra però piuttosto un’inaccettabile barriera all’esercizio dei diritti. A maggior ragione ove si consideri che:

– i soggetti legittimati a presentare ricorso non hanno così neppure il tempo materiale per ottenere l’accesso agli atti, prima ancora di essere in grado di predisporre ricorsi adeguati,

– la graduatoria pubblicata indica solo i punteggi totali, omettendo di comunicare i punti assegnati su base oggettiva (sui quali non si possono escludere errori materiali) rispetto ai criteri arbitrari (v. sopra, paragrafo 4),

– l’identità dei membri della commissione valutatrice è a tutt’oggi ignota. Gli aventi diritto vengono così ingiustamente privati del tempo indispensabile a verificare possibili conflitti d’interessi, già osservati in altri anomali bandi allo stesso ministero (10,11).

6) PNRR e filiera biologica, quali risorse?

Il 25% delle predette somme [le risorse di PNRR destinate ai contratti di filiera in agricoltura, ndr] è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore’ (DL 59/2021, articolo 1.h).

Il MASAF coldiretto – oltre ad aver boicottato la proposta per la riduzione dei pesticidi in agricoltura – ha già provato a boicottare il sostegno alla filiera biologica, come si è denunciato (12,13). E adesso, dove è finita la riserva esclusiva alle produzioni bio del 25% degli stanziamenti in esame?

7) Conclusioni provvisorie

Meglio si comprende perché il governo italiano sia riuscito a ottenere l’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio, dopo 93 anni di onorato servizio dal primo regime fascista alla seconda, o terza repubblica che dir si voglia.

La magistratura italiana deve superare lo scudo dell’Osservatorio Agromafie e indagare con indipendenza, nel rispetto della legge dello Stato. Per verificare – anche in sede amministrativa – l’eventuale sussistenza di altri reati, in questo grande marasma.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Piano di azione nazionale pesticidi, agricoltura sostenibile e PNRR. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.2.22

(2) Dario Dongo. Federconsorzi 2, CAI SpA, AgriRevi, Coldiretti. La cena dei cretini. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.21

(3) Raffaele Grandolini, tra i numerosissimi incarichi in ordine ai quali si è già segnalata la possibile esistenza di conflitti d’interessi, è anche consigliere dell’Osservatorio Agromafie. Il quale a sua volta si è di recente distinto per un’operazione fuorilegge. V. Dario Dongo. Coldiretti, l’Osservatorio Agromafie e la Porsche dell’Agenzia delle Dogane. Il documento. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.23

(4) Dario Dongo. Coldiretti e Unaprol. Il destino incerto di fondi pubblici destinati agli olivicoltori italiani. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.2.21

(5) Dario Dongo. Germina Campus, la holding di Coldiretti che specula sugli agricoltori. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.6.21

(6) Dario Dongo. UNAPROL, AIPO e Oleificio Paladino, conflitti d’interessi a macchia d’olio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.1.22

(7) Dario Dongo. Pubblica amministrazione, fedeltà allo Stato o a Coldiretti? #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.6.21

(8) I criteri soggettivi e arbitrari di valutazione dei progetti attengono a:

– ‘impatto del programma sul mercato di riferimento’,
– ‘capacità del programma di intercettare, sviluppare e valorizzare le specificità della filiera’,
– ‘coerenza tra requisiti specifici e ruoli attribuiti ai soggetti beneficiari dall’accordo di filiera’.

(9) La somma dei punteggi minimi per i tre criteri soggettivi di cui sopra è pari a 5, quella dei punteggi massimi è 17. Ne deriva che i criteri soggettivi di valutazione possono influenzare il punteggio finale in misura di 12 punti (= 17-5)

(10) Dario Dongo. Sistema allevamento e biodiversità, sbando pubblico. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.21

(11) Dario Dongo. Miglioramento genetico, il MiPAAF regala 12 milioni a Coldiretti. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.21

(12) Dario Dongo. Regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, SUR. I travagli della riforma UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.12.22

(10) Dario Dongo. Il ministero dell’Agricoltura boicotta il biologico. Lettera aperta. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.12.22

+ posts

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti

Translate »