HomeSicurezzaAcqua potabile, il diritto universale e la direttiva UE

Acqua potabile, il diritto universale e la direttiva UE

L’accesso regolare all’acqua potabile e ai servizi sanitari è un diritto umano universale, proclamato dall’Assemblea generale ONU il 28.7.10. (1) Ed è al contempo il sesto dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs), in Agenda ONU 2030. Sebbene sia ancora un miraggio per oltre il 56% della popolazione planetaria, anche a causa di strumentalizzazioni (geo)politiche (2,3).

‘Water and sanitation are a human right! Water is a public good, not a commodity!’

La direttiva UE 2184/2020 – che gli Stati membri devono recepire entro il 12.1.23 – aggiorna i requisiti di qualità delle acque potabili rispetto alla normativa previgente (4,5). Senza tuttavia considerare, tra l’altro, i rischi di contaminazione da microplastiche. A dispetto della specifica raccomandazione dell’OMS (2019) e della loro rilevazione nei grandi bacini idrici e nella placenta umana (6,7,8).

Right2Water, l’iniziativa dei cittadini europei

Right2Water è la prima iniziativa dei cittadini europei ad avere raccolto, e ampiamente superato, il numero di firme prescritto ai fini del suo effettivo seguito. (9) La Commissione europea ha ricevuto l’iniziativa – ‘Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!’ – il 20.12.13, con 1.659.543 firme verificate, e vi ha dato (parziale) riscontro con comunicazione 19.3.14. (10)

Gli obiettivi dell’iniziativa, promossa dalla European Federation of Public Service Unions (EPSU), sono essenzialmente tre:

– le istituzioni UE e gli Stati membri devono garantire che tutti gli abitanti godano effettivamente del diritto all’acqua e ai servizi igienici (a prezzi accessibili e con misure di sostegno sociale),

– l’approvvigionamento idrico e la gestione delle risorse idriche devono venire esclusi dalle ‘regole del mercato interno’. Deve perciò venire esclusa la liberalizzazione dei relativi servizi,

– l’UE deve aumentare i suoi sforzi, a livello internazionale, per promuovere il raggiungimento dell’accesso universale all’acqua e ai servizi igienici da parte di ogni essere umano.

Qualità delle acque potabili, la direttiva UE 2184/2020

La direttiva UE 2184/2020 – primo risultato concreto dell’iniziativa popolare Right2Water – aggiorna la disciplina sula qualità delle acque destinate al consumo umano rispetto ai criteri introdotti con il General Food Law e successivi. (11) Il reg. CE 178/02 – oltre a includere le acque potabili nella definizione di alimento (art. 2.2) – ha introdotto l’analisi del rischio quale criterio a base di ogni legislazione di rilievo per la sicurezza alimentare.

Sicurezza e qualità devono venire garantite – sulla base di analisi del rischio e verifica dei requisiti chimici e microbiologici – nell’intero corso della filiera di approvvigionamento e distribuzione delle acque potabili. Bacini idrici, impianti di trattamento e stoccaggio (comprese le infrastrutture idriche e le condotte di distribuzione), fino ai punti di consegna. La dir. UE 2184/2020 si sofferma perciò anche sulla distribuzione domestica, con focus sul monitoraggio di ospedali, strutture sanitarie, etc.

Materiali di costruzione e distribuzione acque

La riforma europea dedica apposita trattazione alla conformità dei materiali di costruzione impiegati nei bacini, gli acquedotti e le reti idriche, intese come l’insieme delle condotte, apparecchiature, manufatti e derivazioni messi in opera per alimentare i servizi pubblici e le utenze private. Sono perciò definiti i criteri e requisiti da seguire per valutare l’idoneità di alcuni materiali, potenzialmente pericolosi per la salute, a entrare in contatto con l’acqua potabile.

La European Chemical Agency (ECHA) è stata quindi incaricata di redigere e aggiornare gli elenchi delle sostanze chimiche che possono venire impiegate in UE per garantire la sicurezza dei materiali destinati a entrare in contatto con l’acqua per il consumo umano. Nella perdurante attesa di una riforma sistematica della disciplina dei materiali, oggetti e sostanze destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA o FCM, Food Contact Materials). (12)

Standard chimici e microbiologici

L’Allegato I della direttiva UE 2184/2020 definisce i nuovi standard da applicare e verificare a garanzia di sicurezza e qualità delle acque potabili. I requisiti sono suddivisi in quattro Parti:

A) parametri microbiologici,

B) parametri chimici,

C) parametri indicatori,

D) parametri ‘pertinenti per la valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione domestici’.

La restrizione dei limiti di contaminanti ammessi rappresenta uno dei punti chiave della nuova disciplina. La dir. UE 2184/2020 ha infatti abbassato i valori soglia, per garantire la sicurezza dell’acqua anche rispetto ad alcuni rischi emergenti – o meglio, già ampiamente emersi nella letteratura scientifica – che rilevano per la sicurezza alimentare e la salute pubblica.

Parametri più severi di qualità delle acque

Le modifiche più importanti, per quanto attiene ai parametri microbiologici, riguardano la definizione di valori soglia più severi nella contaminazione da Pseudmonas, famiglia di batteri patogeni Gram-negativi che spesso causano infezioni nosocomiali (nei pazienti ricoverati in ospedali e cliniche) con problemi di antibiotico-resistenza (13,14). Limiti più severi sono altresì stabilito sulla carica batterica a 22 °C (carica batterica ambientale) e a 37 °C (carica batterica umana).

I parametri chimici sono stati invece aggiornati sia mediante riduzione dei valori soglia, sia attraverso l’introduzione nell’elenco di nuove sostanze. Tra le varie modifiche si segnalano, in particolare, quelle relative a:

– bisfenolo A (BPA), un interferente endocrino di uso comune nella produzione di policarbonato, anche nei MOCA, tuttora soggetto a blande restrizioni d’impiego in UE,

– clorati e cloriti. Sottoprodotti inorganici della disinfezione chimica delle acque mediante cloro e suoi composti, di cui EFSA (2015) aveva già raccomandato la riduzione,

– PFAS. I composti fluorurati sono un gruppo eterogeneo di oltre 4.500 sostanze chimiche di sintesi, ampiamente utilizzati anche nei MOCA. Interferenti endocrini e reprotossici, noti come forever chemicals per la capacità di resistere nell’ambiente e accumularsi nell’organismo,

– acidi aloacetici,

– microcistine LR,

– uranio.

Meno acqua in bottiglia, minor produzione e smaltimento di rifiuti di plastica

Il consumo di acqua in bottiglia è associato alla produzione di plastica (con incremento delle emissioni di gas-serra) il cui tasso di riciclo è ancora molto basso (41% la media UE). La dir. UE 2184/2020 ambisce perciò a incentivare il consumo di acqua delle reti idriche, almeno a parole. (15) Invitando gli Stati Membri a:

– garantire la fornitura di acqua all’interno e l’esterno di spazi pubblici,

– incoraggiare la disponibilità di distributori di acqua potabile, in amministrazioni ed edifici pubblici, e la messa a disposizione della stessa (a titolo gratuito o a prezzi modici) ai clienti di bar, mense e servizi di ristorazione,

– adottare misure volte a migliorare l’accesso all’acqua da parte dei gruppi sociali più vulnerabili (es. rifugiati, comunità nomadi e senza fissa dimora).

Informazione al pubblico

La Commissione europea confida nella riduzione di almeno il 17% dei consumi di acqua in bottiglie di plastica, grazie al miglioramento dei requisiti di potabilità delle acque e la trasparenza d’informazione al pubblico. La dir. UE 2184/2020 prescrive dunque agli Stati membri di garantire il facile accesso dei cittadini alle informazioni sulla qualità dell’acqua potabile (articolo 14, Allegato IV. Con particolare riguardo a:

– esiti analitici dei programmi di controllo e monitoraggio,

– metodi di trattamento e disinfezione applicati,

– superamento dei valori di parametro,

– sistemi di valutazione e gestione dei rischi,

– consigli su come ridurre il consumo idrico ed evitare i rischi per la salute causati dall’acqua stagnante,

– indicatori che possano influire sulle caratteristiche organolettiche delle acque e potrebbero influenzare la percezione dei consumatori (contenuto percentuale di ferro, durezza, minerali, etc.).

Dario Dongo, Ylenia Patti Giammello

Note

(1) Dario Dongo. Diritto universale all’acqua. Égalité. 27.7.19, https://www.egalite.org/acqua/

(2) Dario Dongo, Sabrina Bergamini. Acqua e igiene, governi e caporali. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.7.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/acqua-e-igiene-governi-e-caporali

(3) Dario Dongo. Covid-19, World Water Report. Precauzioni impossibili al 55% dell’umanità. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.4.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/covid-19-world-water-report-precauzioni-impossibili-al-55-dell-umanità

(4) Dir. UE 2020/2184, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umanohttps://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32020L2184&qid=1625860147861

(5) Dario Dongo, Ylenia Desireè Patti Giammello. Acqua potabile e di processo, ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.12.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/acqua-potabile-e-di-processo-abc

(6) Marta Strinati. Microplastiche nell’acqua potabile, l’Oms chiede valutazione dei rischi. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.8.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/microplastiche-nell-acqua-potabile-l-oms-chiede-valutazione-dei-rischi

(7) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Microplastiche nell’acqua dei laghi italiani, l’emergenza silenziosa. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.7.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/microplastiche-nell-acqua-dei-laghi-italiani-l-emergenza-silenziosa

(8) Marta Strinati. Microplastiche nella placenta umana. La scoperta di ricercatori italiani. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/microplastiche-nella-placenta-umana-la-scoperta-di-ricercatori-italiani

(9) Right2Water, Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE). Scheda di riepilogo della procedura su https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2012/000003_it

(10) Comunicazione della Commissione relativa all’iniziativa dei cittadini europei ‘Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!’ (COM/2014/0177 final). https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52014DC0177&qid=1625862765604

(11) La qualità delle acque destinate al consumo umano era infatti soggetta alla dir. 98/83/CE (recepita in Italia con d.lgs. 31/01) e successive modifiche. Al reg. CE 178/03 sono seguiti il Pacchetto Igiene (reg. CE 852, 853/04 e successivi) e il reg. CE 1935/04 sui Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA), di altrettanto rilievo. Per approfondire si veda l’ebook ‘Sicurezza alimentare, regole cogenti e norme volontariehttps://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/sicurezza-alimentare-regole-cogenti-e-norme-volontarie-il-nuovo-libro-di-dario-dongo

(12) Marta Strinati. Materiali a contatto con gli alimenti, la riforma-lumaca slitta ancora. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.2.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/imballaggi/materiali-a-contatto-con-gli-alimenti-la-riforma-lumaca-slitta-ancora

(13) V. CDC (Center for Disease Control and Prevention, USA). Healthcare-associated infections. Pseudomonas aeruginosa. https://www.cdc.gov/hai/organisms/pseudomonas.html

(14) IRCCS Humanitas. Enciclopedia. Infezione da Pseudomonas aeruginosa. https://www.humanitas.it/enciclopedia/infezioni/infezione-da-pseudomonas-aeruginosa/

(15) Proprio l’Italia è il primo consumatore di acqua in bottiglia in UE, con 200 litri/ anno pro-capite (dati 2019. 118 litri la media europea)

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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Tecnico di laboratorio, appassionata di produzione e distribuzione di prodotti alimentari, informazione al consumatore e arte culinaria.

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