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Allergie e intolleranze alimentari, attenzione alla diagnosi

Allergie e intolleranze alimentari, quali diagnosi? L’attendibilità scientifica del metodo diagnostico è cruciale sia per i consumatori effettivamente vulnerabili a determinate sostanze, sia per quelli che sulla base di autodiagnosi o test non validati si espongono al rischio di privare la propria dieta di cibi, nutrienti e micronutrienti indispensabili all’organismo. La dimensione del problema è mostrata in uno studio scientifico recentemente pubblicato su ‘Jama Network Open’.

Allergie alimentari, vero o falso? Studio scientifico USA

La ricerca Prevalence and Severity of Food Allergies Among US Adults’, condotta mediante interviste su oltre 40 mila adulti, rivela che ‘circa il 10,8% era allergico al cibo al momento dell’indagine, mentre quasi il 19% degli adulti riteneva di essere allergico ai cibi’. (1) Il numero di coloro che credono di soffrire di allergie alimentari o intolleranze risulta perciò quasi doppio rispetto a quello dei pazienti diagnosticati.

Il 51,1% dei soggetti allergici ha avuto esperienza di una reazione grave, il 38% di una o più visite in pronto soccorso per emergenze a ciò legate. Quasi la metà degli intervistati (48%) ha sviluppato l’allergia in età adulta, il 45,3% è allergico a più alimenti. Le allergie più diffuse riguardano molluschi, latte, arachidi.

Questi dati suggeriscono che almeno il 10,8% (> 26 milioni) di adulti statunitensi siano allergici ai cibi, mentre quasi il 19% degli adulti ritiene di avere un’allergia alimentare. I risultati suggeriscono dunque che è cruciale che gli adulti con sospetta allergia alimentare ricevano appropriati test di conferma e consulenza per garantire che il cibo non venga evitato inutilmente e che la qualità della vita non sia ingiustificatamente compromessa’. (1)

Chi sospetta di avere un’allergia alimentare dovrebbe venire sottoposto a test diagnostici affidabili e ricevere consulenza specialistica. Oltreché ad apposite prescrizioni mediche di adrenalina, per la gestione di eventuali emergenze in attesa dei soccorsi sanitari.

I dati raccolti suggeriscono che almeno 1 adulto su 10 negli Stati Uniti è allergico ai cibi. Tuttavia, suggeriscono anche che quasi 1 adulto su 5 si ritiene allergico al cibo, mentre solo 1 su 20 ha una diagnosi di allergia alimentare diagnosticata dal medico’.

Sospetti di allergie e intolleranze, come comportarsi?

Come comportarsi in caso di sospetti su possibili allergie o intolleranze alimentari? Vale anzitutto la pena di chiarire il significato dei due concetti, che sono ben diversi sebbene spesso confusi:

  • l’allergia alimentare, ‘reazione immunologica avversa al cibo, è una malattia con elevato impatto sulla qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti e dei loro familiari, con costi sanitari rilevanti per l’individuo e per il Sistema Sanitario Nazionale’, spiega il Ministero della Salute,
  • l’intolleranza alimentare invece ‘non riconosce un meccanismo immunomediato’ e si caratterizza in genere per sintomi meno gravi di quelli che può provocare un’allergia. Spesso i due fenomeni vengono confusi. Per non parlare della tentazione diffusa di farsi da soli la diagnosi, magari sulla base di qualche ricerca fatta online.

È indispensabile affidarsi a un medico. A seconda dei casi, a un medico di medicina generale o a un pediatra, piuttosto che ad allergologo, dietologo, diabetologo, endocrinologo, gastroenterologo, internista.

Le dieci regole per gestire le intolleranze alimentari’ è il documento pubblicato dalle comunità scientifiche che in Italia seguono questi aspetti, con l’obiettivo di fare chiarezza. (2) I punti cardine:

  • no all’autodiagnosi e ai test fatti direttamente nei laboratori senza prescrizione medica,
  • non affidare la propria salute a personale non sanitario e attenzione a chi pratichi professioni sanitarie senza averne alcun titolo,
  • diffidare da chi propone test di diagnosi di intolleranza alimentare per i quali manca evidenza scientifica di attendibilità,
  • non escludere alimenti essenziali dalla dieta in assenza di diagnosi e prescrizione medica. Non bisogna perciò eliminare il glutine senza una diagnosi di allergia a uno dei cereali che lo contengano ovvero di intolleranze anche croniche (es. celiachia). Né tagliare latte e derivati senza una diagnosi certa di intolleranza al lattosio o allergia alle proteine del latte.

Non affidarsi a internet per diagnosi e terapia. Non googlare i propri sintomi per disegnarsi, sulla base della risposta online, la diagnosi fai-da-te. ‘Il web, i social network ed i mass media hanno un compito informativo e divulgativo e non possono sostituire la competenza e la responsabilità del medico nella diagnosi e prescrizione medica’.

Allergie e intolleranze, monito del Ministero Salute sui test privi di fondamento scientifico

Il Ministero della Salute ha di recente aggiornato il documento ‘Allergie alimentari e sicurezza del consumatore’. Per fare chiarezza su diagnosi e gestione della malattia, anche con riguardo all’affidabilità dei test disponibili. (3) Il Ministero della Salute si sofferma sul problema dei ‘test diagnostici privi di fondamento scientifico’. Per la diagnosi di allergia alimentare, spiega il Ministero della Salute, ‘sono in commercio test diagnostici per i quali non è sufficientemente dimostrata l’efficacia o, peggio, è stata già dimostrata l’inefficacia diagnostica. Alcuni fra i più diffusi trovano però largo impiego e costringono le famiglie a costi e diagnosi errate’. Senza contare che si allungano i tempi per arrivare a una vera diagnosi.

I test non convenzionali usati per le allergie ma a tutt’oggi privi di validazione scientifica citati dal Ministero sono il test citotossico di Bryant, il test di provocazione e neutralizzazione sublinguale e intradermico, la kinesiologia applicata, il test del riflesso cardio-auricolare, il ‘Pulse test’, il test elettrotermico o elettroagopuntura secondo Voll, il Vega test, il Sarmtest, il ‘Biostrenght test’ e varianti, la biorisonanza e l’analisi del capello (‘Hair analysis’).

Sabrina Bergamini 

Note

(1) Gupta RS, et al. (2019). ‘Prevalence and Severity of Food Allergies Among US Adults’. JAMA Netw Open. 2019 Jan 4;2(1):e185630. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2018.5630.

(2) ‘Dieci regole per gestire le intolleranze alimentari, Documento firmato da SIAAIC, ADI, Fnomceo, AMD, ANDID, SIAIP, SID e altre,

 

(3) Ministero della Salute, DGISAN, Ufficio 5 -Nutrizione e informazione ai consumatori (2018). ‘Allergie alimentari e sicurezza del consumatore, documento di indirizzo e stato dell’arte’,

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Giornalista. Consumi, diritti, alimentazione, sociale, ambiente. Responsabile di redazione Help Consumatori. Ha collaborato con ResetDOC, Il Riformista, La Nuova Ecologia, IMGPress.

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