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GS-Carrefour, ‘serbatoi di manodopera’ e frode fiscale

Supermercati GS spa, gruppo Carrefour, è l’ultimo operatore indagato per frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori, trattati come ‘serbatoi di manodopera’. Il 15 aprile 2024, su mandato del pubblico ministero di Milano Paolo Storari, la Guardia di finanza di Milano ha sequestrato al gruppo 64,7 milioni di euro per frode fiscale.

I ‘serbatoi di manodopera’

Lo schema delittuoso dei ‘serbatoi di manodopera’ consiste nell’impiegare nella logistica e nel facchinaggio (‘movimentazione merci’) lavoratori ‘somministrati’ da un’impresa che a sua volta li procura da altra entità, spesso una cooperativa o un consorzio.

L’obiettivo è massimizzare i profitti e risparmiare sul costo dei lavoratori, trattati come macchine. Sottopagati, privati dei contributi previdenziali e assistenziali, spostati da un’impresa a un’altra, nel gioco della breve durata aziendale utile a rallentare i controlli e seminare evasione fiscale.

Falsi documenti per 362 milioni di euro

Le indagini svelano ‘una complessa frode fiscale derivante dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale’, vale a dire GS spa (gruppo Carrefour Italia), ‘del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti per un ammontare complessivo superiore a 362 milioni di euro’.

I lavoratori applicati nelle sedi della GS spa ‘sono stati “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società “serbatoio”), che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale ai lavoratori’.

Individuati i 13 fornitori di manodopera

Il meccanismo comporta anche ingenti danni all’erario, finora quantificati in 110 milioni di euro.

Le indagini – che proseguono – hanno già individuato 13 fornitori che operano con GS spa mediante il sanzionato sistema di ‘interposizione fittizia di manodopera’.

Così fan tutti?

Il caso GS-Carrefour è un clone di numerose altre indagini condotte dal pm Storari sullo sfruttamento dei lavoratori e l’evasione fiscale nella logistica, la grande distribuzione e la vigilanza privata.

Tra i colossi coinvolti figurano Dhl, il gruppo Gls, Spumador, Salumificio Beretta, Spreafico, Movimoda, Uber, Lidl, Nolostand-Fiera Milano, Schenker, Aldieri, gruppo Cegalin-Hotelvolver, Brt, Geodis, Ups, Chiapparoli, Securitalia ed Esselunga. Quest’ultima ha rapidamente regolato i conti con il Fisco (versando quasi 48 mln di euro) e assunto 2.311 lavoratori delle cooperative ‘serbatoi di manodopera’.

GS-Carrefour come Esselunga?

L’insegna GS è ormai scomparsa, acquisita nel 2000 da Carrefour. Il colosso francese, che ha subito offerto la massima disponibilità nelle indagini, potrebbe ora attivarsi per imitare Esselunga.

Vale a dire, saldare i conti con il Fisco e assumere i lavoratori dei serbatoi usati da GS spa per estendere loro le stesse buone condizioni accordate ai collaboratori di Carrefour, società benefit, certificata per la sesta volta come Top Employer e impegnata affinché ‘la nostra azienda diventi un luogo sempre più inclusivo e attento al benessere e alla qualità della vita delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori’.

Marta Strinati

Marta Strinati
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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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