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ISO 22380, prevenzione frodi alimentari

ISO 22380:2018, ‘Security and resilience – Authenticity, integrity and trust for products and documents’ è il nuovo standard internazionale finalizzato alla prevenzione delle frodi alimentari. Sotto l’egida del contrasto alle attività criminali nella filiera agroalimentare, per la miglior tutela di sicurezza alimentare e salute pubblica.

Frodi alimentari, un fenomeno ancora privo di definizioni e norme armonizzate

Le norme a contrasto delle frodi alimentari risalgono all’antico Egitto, sono state riproposte nell’antica Roma e ancora vigono, sotto svariate forme, nei diversi ordinamenti nazionali. (1) In Europa come altrove, con regimi sanzionatori che variano da semplici pene pecuniarie alla condanna a morte, in Paesi come la Cina.

In Europa tuttavia, ancora manca una definizione armonizzata di frode alimentare. E la Commissione guidata da Jean-Claude Juncker, al di là dei falsi proclama del Commissario Vytenis Andriukaitis, non è riuscita a far altro che relegare il fenomeno a un apposito ‘Centro di conoscenza.

La Fondazione FSSC (Food Safety System Certification) si è viceversa interessata ad affrontare i fenomeni di ‘food fraud mitigation and food defense’ con apposite Linee guida.

ISO (International Standard Organization) ha a sua volta elaborato uno standard internazionale di riferimento, ISO 22380:2018. Il quale si inserisce nella serie delle norme ISO 22000, dedicate ai sistemi a presidio della sicurezza alimentare nell’intero corso della ‘supply-chain’. (3) Dalla produzione agricola primaria alla distribuzione e somministrazione (‘food service’). Senza escludere la produzione e l’utilizzo di sostanze, materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (‘Food Contact Materials’ o MOCA ).

La frode alimentare, secondo ISO, si caratterizza per gli elementi che seguono:

– intenzionalità dell’atto illecito, da parte dei suoi autori materiali e/o committenti,

– motivazione economica, finalizzata a un illecito profitto,

– inganno o raggiro, che si ripercuote sul consumatore.

GSFI (Global Food Safety Initiativeha poi suddiviso le fattispecie fraudolente in due categorie:

– vendita di alimenti nocivi, o potenzialmente tali. Ad esempio, cibi e/o ingredienti non sicuri o scaduti, ingredienti di origine animale privi di tracciabilità, additivi non autorizzati,

– falsificazione dei dati relativi agli alimenti (es. prodotti ittici di allevamento presentati come oggetto della pesca, specie animali e varietà ortofrutticole sostituite con alternative più economiche, false dichiarazioni di origine o provenienza). 

ISO 22380:2018, sicurezza alimentare e resilienza

Resilienza è la parola chiave che ISO 22380 associa alla garanzia della sicurezza alimentare rispetto al rischio di frodi alimentari. Nella tecnologia dei materiali, la resilienza esprime la capacità di resistere alla rottura per sollecitazione dinamica (e viene misurata con appositaprova d’urto). Per analogia, il ‘food safety management system’ deve venire rafforzato in misura tale da resistere alle ‘economically-motivated adulteration’. Non basta più ragionare in ottica di ‘food safety’ o di ‘food defense’, i pur efficaci piani Haccp e procedure anti-tampering devono venire integrati.

ISO 22380:2008, Security and resilience – Authenticity, integrity and trust for products and documents – General principles for product fraud risk and counter measures’ offre un valido supporto a tutte le organizzazioni, anche al di fuori del settore alimentare. Come in ogni sistema di gestione, in ottica di miglioramento.

Lo standard si basa sull’analisi del contesto – esterno (mercato, fornitori, etc.) e interno – per la mappatura delle aree vulnerabili a eventi di frode. Quale premessa per la progettazione, revisione e implementazione delle procedure atte amitigare i rischi individuati. L’analisi di vulnerabilità deve considerare, in particolare:

– ingredienti e prodotti più vocati a tentativi di frode, per caratteristiche intrinseche e dati storici (es. succhi di frutta più dei frutti tal quale, olio extra vergine d’oliva più degli oli di semi),

– pressione del mercato (es. fluttuazioni dei listini, aumenti improvvisi della domanda di un ingrediente o dell’estensione del suo utilizzo)

fattori sotto il controllo dei buyer (controllo qualità, tracciabilità).

Le misure da consolidare o da strutturare ex novo per prevenire le frodi postulano l’adeguatezza delle specifiche di acquisto (le quali devono comprendere criteri idonei a sventare eventuali tentativi di frode, es. test di assorbimento UV per l’olio EVOO) e l’idoneità del piano di analisi (il set analitico a budget deve perciò comprendere anche indicatori di autenticità). Oltre a un’attenzione continuativa ai segnali esterni (che provengono da sistemi di allerta, bibliografia e stampa di settore, attività di intelligence).

La relazione con i fornitori è una fase essenziale su cui soffermarsi. Se il cliente è l’obiettivo da raggiungere, i fornitori sono le fondamenta. Il rapporto con essi non può esaurisi nell’incontro previsto in fase di rinnovo listino né a generiche clausole contrattuali a salvaguardia della sicurezza alimentare. È indispensabile invece stabilire e monitorare nel tempo il livello di affidabilità di ciascuno di essi. Serve appunto mantenere una relazione anche sul piano operativo del controllo qualità. Mediante regolare attività di audite la rotazione periodica dei soggetti che vi sono preposti. 

Dario Dongo e Giulia Baldelli

Note

(1) Per approfondimenti, si veda il nostro ebook gratuito ‘Sicurezza alimentare, regole cogenti e norme volontarie’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/sicurezza-alimentare-regole-cogenti-e-norme-volontarie-il-nuovo-libro-di-dario-dongo

(2) Cfr. codice penale, art. 515, frode in commercio. Si veda l’articolo https://www.foodagriculturerequirements.com/approfondimenti_1/frode-in-commercio-ed-etichette-alimentari-i-casi-atipici. Circa le misure contrasto delle frodi previste dal reg. UE 2017/625, si veda anche https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/controlli-pubblici-ufficiali-rating-degli-operatori-e-trasparenza-si-preannuncia-una-svolta,https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/controlli-pubblici-ufficiali-le-misure-a-contrasto-delle-frodi-alimentari-previste-nel-nuovo-regolamento-ue-2017-625

(3) In merito allo standard ISO 22000, si citano i precedenti articoli https://www.greatitalianfoodtrade.it/iso-22000/iso-22000-filiera-sicurahttps://www.foodagriculturerequirements.com/cosa-facciamo/iso-22000-2005-e-iso-9001-2015https://www.greatitalianfoodtrade.it/iso-22000/iso-22000-pianificazione

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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Laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche a indirizzo nutrizionale, esperta in sistemi di gestione qualità, responsabilità sociale e supply chain

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