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Tassa sulle bevande zuccherate in Italia

Ultime notizie da Montecitorio, la proposta di introdurre in Italia una tassa sulle bevande zuccherate (c.d. Soda Tax).

Tassa sulle bevande zuccherate in Italia, il contesto

La proposta di una ‘Soda Tax’ proviene dall’On.le Carla Ruocco, M5S, membro della VI Commissione (Finanze) della Camera dei Deputati. La quale ha proposto un emendamento, alla manovra finanziaria, già sottoscritto da alcuni deputati di maggioranza.

La proposta di tassare le bevande zuccherate assolve a un primo obiettivo, di interesse attuale e concreto. Coprire l’esclusione dal regime Irap delle partita IVA fino a 100mila euro. E a un secondo obiettivo altrettanto cruciale, finanziare l’università e la ricerca.

L’obiettivo più ampio – come chiarito dal V.Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Lorenzo Fioramonti – è quello di ottenere la riformulazione delle bevande e ridurre gli apporti di zuccheri nella popolazione italiana. Con un sicuro beneficio per la salute pubblica, dimostrato dalle positive esperienze in altri Paesi. (1)

Il precedente governo soda tax un simile prelievo, proprio un anno fa. Fu l’allora ministro Carlo Padoan ad annunciare la manovra, salvo poi venire smentito dal suo Collega Maurizio Martina.

Soda Taxin Italia, le buone ragioni

Lo zucchero nelle bevande è eccessivo, inutile e dannoso per la salute pubblica. Il suo tenore in una lattina rasenta i 2/3 della soglia media giornaliera raccomandata a un adulto, come abbiamo rilevato in apposita indagine di mercato.

Obesità e sovrappeso infantile nel Bel Paese sono a tutt’oggi privi di un adeguato sistema di monitoraggio, ma hanno già raggiunto un livello allarmante. Con una prevalenza che sfiora un individuo su tre, nella popolazione giovanile.

L’incidenza del diabete in Italia, a sua volta, è più che raddoppiata nel periodo 1980-2013. Da 1,6 a 3,4 milioni, quasi il 6% della popolazione, con 800.000 nuove diagnosi nel solo decennio 2000-2010.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) è intervenuta più volte per affrontare l’emergenza di obesità, sovrappeso e malattie correlate. In particolare:

– nel 2015, WHO Europe ha elaborato un modello di profili nutrizionali. Con l’idea di distinguere il junk-food (cibo-spazzatura, o ‘di indulgenza’), il cui consumo deve venire ridotto al minimo, in frequenza e quantità, (2)

– nel 2016, l’OMS ha proposto l’adozione di misure fiscali idonee a scoraggiare il consumo di cibi HFSS (High Fats, Sugar and Sodium). E incentivare, al contempo, gli apporti di frutta e verdura fresche. (3)

Le bevande zuccherate vendute oggi in Italia contengono il doppio degli zuccheri rispetto agli stessi ‘soft drink’ venduti in Inghilterra. La ragione di ciò, essenzialmente, si deve alla ‘Soda Tax’ introdotta in UK ad aprile 2018. Un esempio da seguire al più presto.

Dario Dongo

Note

(1) Si vedano gli studi scientifici pubblicati da WHOBritish Medical JournalHealth AffairsPLOS Medicine

(2) Cfr. ‘WHO Regional Office for Europe nutrient profile model’, su http://www.euro.who.int/en/health-topics/disease-prevention/nutrition/publications/2015/who-regional-office-for-europe-nutrient-profile-model-2015

(3) V. rapporto ‘Fiscal policies for Diet and Prevention of Noncommunicable Diseases (NCDs)’, WHO (World Health Organization), su http://www.who.int/en/news-room/detail/11-10-2016-who-urges-global-action-to-curtail-consumption-and-health-impacts-of-sugary-drinks

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