Il mangime secco per cani – crocchette o croccantini – è quasi sempre contaminato da pesticidi e conservanti tossici. Le analisi di laboratorio pubblicate dal mensile ‘Saldo’ dei consumatori svizzeri hanno rinvenuto sostanze nocive in 12 prodotti su 15.
Il test comparativo ha cercato una grande quantità di sostanze, aggiunte intenzionalmente nel mangime o presenti come residuo dei veleni impiegati nella coltivazione di cereali e verdure o dei processi produttivi.
Pesticidi e conservanti nel mangime secco per cani
La ricerca analitica si è concentrata su:
– pesticidi. Centinaia di molecole, tra diserbanti e insetticidi, potenzialmente cancerogeni, tossici per il sistema nervoso o teratogeni (fonte di danni all’embrione). Tra queste, particolare allarme suscitano glifosato, clorpropham (CIPC, permesso in USA ma vietato in UE a partire dal’1.1.20, con reg. UE 2019/989) e clorpirifos (ammesso in USA e vietato in UE a decorrere dal 13.11.20, con reg. UE 2020/1085). (1) Sostanze tossiche per mammiferi, uccelli, pesci, anfibi e api,
– due conservanti artificiali – butilidrossianisolo (BHA) e butilidrossitoluene (BHT) – impiegati per inibire l’irrancidimento del mangime. Sebbene ammesse come antiossidanti nel cibo per cani fino a 150 mg/kg, queste sostanze chimiche risultano negli esperimenti sugli animali a lungo termine cancerogene e allergizzanti.
Le analisi hanno anche riguardato – fortunatamente, senza cattive sorprese – le micotossine (pericolosissime muffe alimentari, che i consumatori tedeschi di Ökotest hanno di recente rilevato negli spaghetti integrali) e i metalli pesanti (es. cadmio, mercurio, cromo, piombo).
Mangime secco per cani, i risultati del test
L’esito delle analisi ha evidenziato la presenza di residui di pesticidi in 12 dei 15 prodotti analizzati. In quantità variabili, fino a 205 microgrammi (1 milionesimo di grammo, μg) per chilogrammo (kg) di crocchette o croccantini per cani. Per avere un’idea, si consideri che i limiti stabiliti per gli esseri umani – di peso ben superiore a quello dei cani, a maggior ragione se di taglia piccola e media – non superano i 100 μg/kg di peso corporeo.
I conservanti BHA e BHT sono stati rinvenuti in 9 prodotti. La quantità misurata è inferiore ai limiti di legge ed è tuttavia valutata negativamente, in ragione dei rischi che vi sono associati.
Nessuno dei mangimi è risultato invece contaminato da micotossine e metalli pesanti.
I migliori del test
I due alimenti migliori sono Romeo (Aldi) e M-Classic (Migros), privi di pesticidi e dei conservanti BHA o BHT.
Accettabile anche l’esito delle crocchette Purina (Nestlé), senza pesticidi ma con BHA e BHT.
Il peggiore del test si difende
Le crocchette Harmony sono risultate le peggiori del test. Ed è ‘curiosa’ la reazione del loro produttore Qualipet, il quale reclama un giudizio migliore adducendo che i valori nutrizionali del suo pet food siano più importanti dei residui di contaminanti. Buono da morire?
L’ardita tesi secondo cui le crocchette Harmony conterrebbero più carne delle altre viene peraltro smentita dai consumatori svizzeri, i quali rilevano quantità analoghe di carne in altri 3 mangimi (Real Nature di The Goodstuff e Natura plus di Coop, linea Qualité & Prix).
Le reazioni degli altri produttori
I produttori dei pet food bocciati dal test fanno spallucce. Mars – produttore di Pedigree e Frolic – e Yummix, distributore di The Goodstuff, dichiarano che i loro prodotti sono conformi alla normativa europea. E tanto basti, così è se vi pare.
Coop Svizzera si distingue dagli altri per una risposta proattiva e istantanea. Garantisce subito che il Menu Natura Plus non conterrà più clorpropham e comunica di avere immediatamente cambiato il fornitore di Qualité & Prix Adult, il cibo per cani risultato contaminato.
Le regole che mancano
Il legislatore europeo non ha definito a tutt’oggi le soglie massime di residui (Maximum Residues Levels, MRLs) dei pesticidi ammessi nelle materie prime vegetali e ittiche destinate in via esclusiva agli alimenti per animali, pet food incluso. (2) Come se gli animali, domestici e non, fossero indenni dalle tossicità ampiamente dimostrate nella letteratura scientifica.
Il benessere animale, del resto, risulta essere solo a parole nelle priorità della Commissione europea che ha rinviato ad maiora, come si è visto, l’adozione di un’apposita politica. La sanità animale d’altro canto si focalizza sulle zoonosi e le malattie ad alta patogenicità.
Marta Strinati e Dario Dongo
Note
(1) Jiang Zhao, Steven Pacenka, Jing Wu, Brian K. Richards, Tammo Steenhuis, Kenneth Simpson, Anthony G. Hay. Detection of glyphosate residues in companion animal feeds. Environmental Pollution, 2018; 243: 1113 DOI: 10.1016/j.envpol.2018.08.100
(2) Reg. CE 178/06, che modifica il regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per introdurvi l’allegato I, recante l’elenco dei prodotti alimentari e dei mangimi cui si applicano i livelli massimi di residui di antiparassitari. Considerando 5