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UNFSS, il vertice ONU sui sistemi alimentari sotto la regia delle Corporation. #NotinOurNames

UNFSS – il vertice ONU sui sistemi alimentari, ove le Corporation si sono messe accanto ai governi e le agenzie delle Nazioni Unite – è preceduto da un’eco dirompente, #NotinOurNames.
La società civile, i contadini e i consumatori di ogni parte del pianeta si incontrano virtualmente al pre-summit di Roma, il 26-28 luglio 2021, per contestare questa iniziativa proprio nelle premesse.

Esprimiamo a nostra volta vivace contrarietà all’interferenza del settore privato – e del suo circo di Davos, il World Economic Failure – sulle politiche in tema di food security. (#SDG2). A maggior ragione in quanto le politiche internazionali di settore sono già portate avanti con efficacia in sede FAO e CFS (Committee on World Food Security).

Big Ag e Big Food dovrebbero semplicemente applicare le linee guida FAO, CFS, OECD sulla gestione responsabile degli investimenti in agricoltura, oltreché di terreni, foreste e bacini idrici. Senza dimenticare i diritti del lavoro consacrati, solo a parole, dall’International Labour Organization (ILO).

UNFSS, le prime proteste

Centinaia di organizzazioni hanno iniziato a protestare contro lo UNFSS (United Nations Food Safety Summit) già da marzo 2020. Dopo che il segretario generale ONU António Guterres ha indicato:

– il World Economic Forum (WEF), che riunisce a Davos un migliaio tra proprietari e vertici di colossi finanziari e industriali, talora ammantati di ‘filantropia’, (1) tra i partner protagonisti del vertice,

– l’ex ministro dell’agricoltura ruandese Agnes Kalibata, già presidente della Alliance for a Green Revolution in Africa (creata nel 2006 dalle fondazioni e Bill & Melinda Gates, Rockefeller), quale portavoce ONU al summit.

UNFSS, il punto di vista dei relatori speciali all’ONU

I tre relatori speciali per il diritto al cibo che si sono succeduti all’ONU – Olivier De Schutter (2008-2014), Hilal Elver (2014-2020) e Michael Fakhri (attuale) – hanno espresso feroci critiche verso l’iniziativa UNFSS. La quale:

– si contrappone a un organismo internazionale democratico ed efficiente a cui partecipano tutti gli Stati membri FAO, il suo Committee on World Food Safety (CFS), le cui regole devono venire applicate anziché ignorate secondo le convenienze del settore privato,

– non garantisce la partecipazione di rappresentanti delle comunità locali e indigene, né dell’agricoltura contadina da cui dipende oltre il 70% della fornitura globale di cibo. Né quella dei lavoratori, né tantomeno quella di chi soffre le privazioni alimentari e di chi s’impegna per offrire sostegno,

– non cita neppure l’agroecologia, che FAO (2019) ha indicato quale paradigma da seguire per la transizione ecologica delle filiere agroalimentari a livello planetario. (2) Privilegiando invece i colossi agroalimentari e finanziari globali, i cui modelli sono invece causa della crisi affrontare,

Fame e malnutrizione, obesità e malattie correlate

I sistemi alimentari globali sono fallimentari nei confronti della gran parte delle popolazioni da molto tempo, e la pandemia COVID-19 ha reso una situazione critica ancora peggiore:

– 265 milioni di persone sono minacciate dalla carestia, con un aumento del 50% rispetto all’anno scorso,

– 700 milioni soffrono di fame cronica e

– altri 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione, con l’obesità e le malattie associate all’alimentazione in aumento in tutte le regioni del pianeta’ (3).

UNFSS, quale dialogo?

‘Perché le proposte di eliminare gradualmente i pesticidi, redistribuire la proprietà della terra e considerare le aziende responsabili dei loro abusi ambientali e lavorativi non sono sul tavolo? Non ha senso riferire a un dialogo aperto e inclusivo se alcune prospettive sono escluse e l’agenda è stata impostata fin dall’inizio da attori che rappresentano gli interessi delle Corporation.

In tutta evidenza, l’UNFSS ha messo da parte le organizzazioni democratiche e basate sui diritti umani e ha reso i rappresentanti delle Corporation tra i principali risolutori dei problemi legati al cibo che le stesse imprese hanno ironicamente creato e perpetuato’ (Sofia Monsalve, FIAN International, segretario generale). (3)

UNFSS, #NotinOurNames

#NotinOurNames I sistemi alimentari globali devono venire trasformati in misura significativa, come si è visto, per contribuire ai 17 Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030. Ma la giustizia sociale, i diritti umani, il sostentamento degli agricoltori e allevatori ne rappresentano la premessa e non un possibile ‘effetto collaterale’ di scenari distopici.

Gli Stati membri di ONU, FAO, WHO hanno il dovere primario di garantire a ogni essere umano la disponibilità di alimenti sani, sicuri ed equilibrati dal punto di vista nutrizionale come Big Food si ostina a non offrire e anzi boicottare. (4) Oltre all’acqua potabile il cui diritto viene addirittura negato, in nome del profitto, da quelle stesse Corporation.

Per partecipare alla mobilitazione popolare in antitesi a UNFSS, è possibile seguire il programma e gli aggiornamenti sul sito web https://www.foodsystems4people.org

Dario Dongo

Note

(1) Million Belay, Bridget Mugambe. Bill Gates Should Stop Telling Africans What Kind of Agriculture Africans Need. 6.7.21. https://www.scientificamerican.com/article/bill-gates-should-stop-telling-africans-what-kind-of-agriculture-africans-need1/?amp=true

(2) Michael Fakhri, Hilal Elver and Olivier De Schutter. The UN Food Systems Summit: How Not to Respond to the Urgency of Reform. InterPressService. 22.3.21. http://www.ipsnews.net/2021/03/un-food-systems-summit-not-respond-urgency-reform/

(3) FIAN International. UNFSS: Not Our Summit. People worldwide gear up to challenge, oppose corporate-controlled UN food summit. 15.7.21.
https://www.fian.org/en/press-release/article/unfss-not-our-summit-2813

(4) Marta Strinati, Dario Dongo. Nutrizione e salute, ecco come Big Food ostacola l’OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.20. https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/nutrizione-e-salute-ecco-come-big-food-ostacola-l-oms

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