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Covid-19, urge regolarizzare i lavoratori stranieri. Petizione

Covid-19, come una cartina tornasole, ha fatto emergere le piaghe della società. Una sanità pubblica sgangherata dai disinvestimenti, gravi diseguaglianze a discapito delle categorie più vulnerabili, un’agricoltura ancora afflitta da agromafie e caporalato.

Urge ora regolarizzare i lavoratori stranieri in agricoltura, anche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di ortofrutta in Italia. E in altri settori, per la dignità di chi partecipa alla comunità e la salute della comunità stessa. Una petizione.

Agire subito per proteggere i lavoratori e l’agricoltura in Italia

Flai CGIL e Terra! Onlus hanno rivolto un appello, il 20.3.20, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai ministri Teresa Bellanova (Agricoltura), Nunzia Catalfo (Lavoro), Lamorgese (Interni), Roberto Speranza (Salute) e Provenzano (Sud). (1)

I prefetti, si sottolinea nella lettera, sono investiti di nuovi poteri al riguardo. Essi infatti ‘possono adottare disposizioni volte alla messa in sicurezza dei migranti e richiedenti asilo presenti sul territorio, mediante l’allestimento o la requisizione di immobili a fini di sistemazione alloggiativa.

A causa del Covid-19 si è verificato un rientro massivo da parte di lavoratori agricoli immigrati da Romania e Bulgaria. Gli arrivi previsti dalla Polonia [e vari altri Paesi, ndr] si sono azzerati. I lavoratori extracomunitari che si trovano in condizione di irregolarità possono tamponare questo vuoto, ma occorre garantire loro i diritti fondamentali.

Molti stranieri si trovano oggi in condizioni di irregolarità acuite dai decreti sicurezza e non vanno in cerca di lavoro per timore di essere fermati ai posti di blocco. È quindi fondamentale la loro regolarizzazione, per fare emergere chi è costretto a vivere e lavorare in condizioni di irregolarità. […]

E’ necessario, pertanto, rafforzare le misure di contrasto al lavoro nero e favorire l’assunzione di chi sta lavorando in maniera irregolare, applicando i contratti collettivi agricoli.’

Secondo stime più recenti (ISPI, 2020) i migranti irregolari sono circa 600 mila. (2) Vivono generalmente in piccoli alloggi sovraffollati, a volte in baracche prive di servizi igienici. Lavorano anche in condizioni precarie di salute e ricorrono all’assistenza medica solo in caso di gravi malattie. Troppo tardi, evidentemente, per contenere possibili contagi.

A fine marzo il ministero dell’Interno ha fornito un primo riscontro, tuttavia parziale e transitorio. Prorogando in via automatica la scadenza dei permessi di soggiorno, per i lavoratori stagionali fino al 15.6.20. Senza tuttavia risolvere né l’emergenza estiva, né il problema strutturale di fondo.

Regolarizzare tutti i lavoratori, la petizione

La regolarizzazione è indispensabile non solo ai braccianti, ma anche a colf e badanti. Bisogna perciò integrare la bozza di decreto legge in attuale dibattito, che limita questa possibilità ai settori di agricoltura, pesca e silvicoltura.

Oltre 360 docenti universitari propongono di rilasciare a tutti gli stranieri irregolari un permesso di soggiorno per asilo, da utilizzare subito per l’iscrizione al SSN (Servizio Sanitario Nazionale) e al Centro per l’impiego.

I datori di lavoro devono fare emergere le posizioni irregolari con dichiarazioni che consentano di ottenere ai migranti i permessi di soggiorno e lavoro temporaneo. La regolarizzazione consente tra l’altro di contribuire al finanziamento degli onerosi impegni pubblici necessari a superare la crisi.

La petizione Diritti e Dignità per i braccianti invisibili, indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, può venire firmata attraverso il link https://www.change.org/p/giuseppe-conte-diritti-e-dignit%C3%A0-per-i-braccianti-invisibili.

Agricoltura contadina, le priorità urgenti

ARI – Associazione Rurale Italiana, o Assorurale – insieme ad AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), rappresenta in Italia il movimento dell’agricoltura contadina. Sotto il coordinamento internazionale de la Via Campesina, composto da 182 organizzazioni in 81 Paesi.

Le priorità urgenti indicate da ARI – Assorurale in questa fase storica, come è logico, sono perciò:

– sanatoria e regolarizzazione di tutti i migranti che lavorano nelle campagne, per garantire loro l’accesso ai diritti essenziali. Retribuzioni dignitose, sicurezza sul lavoro, assistenza sanitaria,
– contratti di lavoro. I voucher agricoli devono venire utilizzati nei soli casi già previsti dalla legge, vale a dire a favore di pensionati, studenti e disoccupati entro un tetto massimo di € 5 mila/annuo per azienda.

Assorurale sollecita inoltre il riconoscimento e la tutela dell’agricoltura contadina, anche attraverso una legge che è già stata definita ma è ancora in attesa di approvazione, al Parlamento italiano, da oltre 10 anni. (3)

Dario Dongo e Giulia Caddeo

Note

(1) https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/migrazioni-italia-tutti-i-numeri-24893
(2) http://www.terraonlus.it/wp-content/uploads/2020/03/Lettera_braccianti_Covid19_5M.pdf
(3) ARI – Assorurale. COVID 19. L’economia contadina e l’impatto che verrà. 5.5.20, http://www.assorurale.it/fase_2_che_fare.html

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Laureata in giurisprudenza, master in Food, Law & Finance. Ha approfondito il tema degli appalti verdi e delle urban food policies presso il settore Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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