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Scuole chiuse per Covid-19, 370 milioni di bambini senza cibo

Senza scuola non si mangia. Almeno 370 milioni di bambini nel mondo – anche nei Paesi più ricchi, in quanto afflitti da gravi diseguaglianze sociali – rischiano fame e malnutrizione. Si aggiungono altri guai, a cascata, il cui impatto complessivo può essere paradossalmente ancora più grave per la vita di bambini e giovani. Gli allarmi e le iniziative di UNICEF, WFP (World Food Programme), UNESCO e World Bank.

Covid-19, niente cibo senza scuola

Il cibo a scuola rappresenta per molti bambini l’unico pasto nutriente della giornata. Per le famiglie povere, secondo WFP, il valore di 1 pasto a scuola equivale al 10% del reddito mensile della famiglia. (1) La chiusura delle scuole imposta dalla pandemia – che ora riguarda circa 1,5 miliardi di studenti nel mondo – costringerà alla fame almeno 370 milioni di bambini e ragazzi in età scolare. (2)

‘Questa pandemia sta avendo un impatto devastante sugli scolari di tutto il mondo, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Per i bambini di famiglie vulnerabili, il cui unico vero pasto è quello che ricevono a scuola, quello che succede è disastroso. Si possono seguire le lezioni online, ma non ci si può sfamare online (Carmen Burbano, Direttrice WFP per i programmi di alimentazione scolastica).

L’emergenza Covid-19 rischia quindi di trascinarne altre con sé. La malnutrizione anzitutto, che già in era pre-Covid la Commissione EAT di The Lancet aveva indicato come una delle cause della Global Syndemic, assieme a obesità e riscaldamento globale.

Scuola e salute

‘La scuola è molto più che un luogo di apprendimento. Per molti bambini è uno strumento vitale per quanto riguarda la sicurezza, i servizi per la salute e la nutrizione. A meno che non si agisca ora – incrementando i servizi salvavita per i bambini più vulnerabili – la devastante ricaduta causata dal Covid-19 si farà sentire per decenni’ (Henrietta Fore, UNICEF, direttore esecutivo).

Altri gravi problemi legati alla chiusura dei plessi scolastici riguardano le malattie epidemiche soggette a vaccinazione obbligatoria e l’assistenza sanitaria, che in molti Paesi passano attraverso le scuole. La scarsa copertura vaccinale da poliomielite è già ora causa di mortalità prematura e disabilità, in molti Paesi a basso-medio reddito (LMIC, Low-Middle Income Countries), che invece si possono e si devono prevenire.

Si aggiungono l’emarginazione sociale, lo sfruttamento minorile e gli abusi, su bambine e giovani donne in particolare. Come spiegano le agenzie, in molti Paesi LMIC ‘la promessa di un pasto può bastare a fare in modo che genitori in difficoltà mandino le figlie a scuola, evitando così loro pesanti lavori domestici o matrimoni precoci’.

Linee guida per la riapertura delle scuole

UNICEF e WFP stanno collaborando per tracciare i bambini che hanno bisogno di pasti scolastici attraverso una mappa online dei pasti scolastici (3,4). E nell’ambito della Global Education Coalition a guida Unesco, hanno lanciato un appello per raccogliere US$ 600 milioni da destinare a interventi specifici in 30 Paesi a basso reddito.

Le tre agenzie ONU, insieme alla Banca Mondiale, hanno pubblicato ad aprile apposite linee guida per la riapertura in sicurezza delle scuole, con una serie di indicazioni pratiche su come proteggere i bambini fino a quando l’emergenza del nuovo coronavirus non sarà terminata. La preoccupazione condivisa riguarda i rischi collegati alla chiusura delle scuole in termini di istruzione, benessere, salute, sicurezza, nutrizione, specialmente per i bambini più fragili e marginalizzati (5).

‘Le disuguaglianze in aumento, le conseguenze sulla salute, le violenze, il lavoro minorile e i matrimoni precoci sono solo alcune delle minacce a lungo termine per i bambini che perdono la scuola. Quanto più a lungo i bambini non vanno a scuola, tante meno probabilità hanno di farvi mai più ritorno. Se non rendiamo prioritaria la riapertura delle scuole, quando sarà sicuro farlo, probabilmente vedremo un’inversione di tendenza devastante nei progressi nell’istruzione’ (Henrietta Fore, UNICEF, direttore esecutivo).

Le necessità più urgenti

Le linee guida suggeriscono agli Stati membri di seguire un approccio coordinato per l’apertura e la chiusura delle scuole durante l’emergenza sanitaria. Le necessità più urgenti attengono al finanziamento delle misure indispensabili all’apertura delle scuole in condizioni di sicurezza. E dunque, in primis:

– accesso a sapone e acqua pulita,

– protocolli su distanze interpersonali e buone prassi igieniche,

– assistenza sanitaria e procedure da attivare in caso di sintomi.

Quanto alla didattica, si suggerisce di ‘concentrarsi su pratiche che compensino il tempo dell’istruzione perduto, rafforzino la pedagogia e si basino su modelli di apprendimento ibrido, come l’integrazione di approcci nell’istruzione a distanza e da remoto. Ciò deve includere la conoscenza della trasmissione e la prevenzione delle malattie’.

Le priorità sociali

Attenzione prioritaria va dedicata a salute e benessere degli studenti – e dunque, assistenza sanitaria e alimentazione scolastica – con l’obiettivo di raggiungere gli studenti più marginalizzati. Vale a dire i bambini e gli studenti che già in precedenza non andavano a scuola, le minoranze. I piccoli e giovani migranti, sfollati, e quelli con disabilità che – come si è visto – anche in Italia continuano a subire vergognose discriminazioni.

‘Una volta che le scuole cominceranno a riaprire, la priorità diventerà quella di reintegrare gli studenti in ambienti scolastici in modo sicuro e con modalità che permettano di recuperare l’apprendimento, soprattutto per coloro che hanno subito le maggiori perdite in questo senso.

Questo è un momento cruciale in quanto è il trampolino di lancio per una nuova normalità che dovrebbe essere più efficace ed equa. Per gestire le riaperture, le scuole dovranno essere preparate logisticamente con il personale docente pronto. E dovranno avere piani specifici per sostenere il recupero dell’apprendimento degli studenti più svantaggiati’ (Jaime Saavedra, Banca Mondiale, direttore globale per l’istruzione).

Approfondimenti sulle emergenze sociali in era coronavirus nel Volume III – Pianeta della trilogia COVID-19, abc, pubblicata da Égalité onlus.

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Sabrina Bergamini e Dario Dongo

Note

(1) WFP. World Food Program. Il WFP si prepara a sostenere i bambini lasciati senza pasti a causa della chiusura delle scuole dovuta al COVID-19. 23.3.20,

https://it.wfp.org/comunicati-stampa/il-wfp-si-prepara-sostenere-i-bambini-lasciati-senza-pasti-causa-della-chiusura

(2) WFP. Covid-19, senza interventi rapidi raddoppierà il numero di persone in stato di crisi alimentare. 21.4.20,

https://it.wfp.org/comunicati-stampa/covid-19-senza-interventi-rapidi-raddoppiera-il-numero-di-persone-stato-di-crisi

(3) WFP and UNICEF joint response to COVID-19,

https://www.wfp.org/school-health-and-nutrition

(4) WFP. Global Monitoring of School Meals During COVID-19 School Closures,

https://cdn.wfp.org/2020/school-feeding-map/?_ga=2.23544890.1608590319.1587311560-1934460547.1538727870

(5) UNICEF, WFP, World Bank. Framework for reopening schools. April 2020,

https://www.unicef.org/media/68366/file/Framework-for-reopening-schools-2020.pdf

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