Il 4 settembre 2024, dopo sette mesi di consultazioni e lavori, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato la relazione sul dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in UE. (1)
1) Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in UE. Premessa
Le vivaci proteste dei trattori, nel primo semestre 2024, avevano indotto la Commissione von der Leyen sotto elezioni ad avviare un dialogo strategico ove coinvolgere anche le rappresentanze degli agricoltori scesi nelle piazze di tutta Europa, nonché quelle della società civile. (2)
Il gruppo di lavoro ha perciò incluso 29 stakeholders, tra i quali si segnalano ECVC (European Coordination Via Campesina), IFOAM Organics Europe, EFFAT (European Federation of Food, Agriculture and Tourism Trade Union), EEB (European Environmental Board), BEUC (the European Consumers Organization).
2) ‘A shared prospect for farming and food in Europe’
Il rapporto ‘Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e il cibo in Europa’ – a firma del filologo tedesco che presiede il gruppo di lavoro, professor Peter Strohschneider – offre un’analisi di scenario, l’esigenza di un intervento ampio e condiviso, i suoi elementi chiave.
La visione di sistemi agroalimentari più equi – ove sostenibilità economica e reddito degli agricoltori accompagnano la protezione di suoli e biodiversità – si esprime all’orizzonte dei prossimi 10-15 anni. Sempre che le raccomandazioni politiche contenute nel rapporto abbiano seguito.
Quattordici raccomandazioni vengono dunque proposte alla Commissaria Ursula von der Leyen. La quale, si ricorda, aveva promesso di adottare un’apposita agenda nei primi 100 giorni del suo secondo mandato. A seguire una breve sintesi, con alcune note dello scrivente.
2.1) Rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore alimentare
I protagonisti della filiera alimentare dovrebbero venire incoraggiati ‘a cooperare meglio, a ridurre i costi, ad aumentare l’efficienza, a migliorare i prezzi e a ottenere un reddito dignitoso dal mercato’. Sono perciò necessarie ‘iniziative proattive a livello europeo e nazionale’ per ‘aumentare la trasparenza nella catena alimentare’ e ‘affrontare meglio le pratiche commerciali sleali’ (Parte C.1.1.).
Il reddito degli agricoltori, ai quali devono venire sempre garantiti prezzi superiori ai costi di produzione, è un tema che ricorre nell’intero rapporto. È opportuno tuttavia ricordare il fallimento dello ‘High Level Group for the Good Functioning of the Food Chain’, e l’inefficacia della Unfair Trading Practices Directive (EU) 2019/633. Ed è perciò necessaria un’immediata revisione della UTPs Directive, ad avviso di chi scrive. (3)
‘La necessità di regolamentare il mercato per garantire prezzi equi e stabili avrebbe dovuto essere al centro delle raccomandazioni, e ad oggi manca la necessaria discussione sulla gestione dell’offerta, sulle scorte pubbliche e sui prezzi minimi di sostegno’, evidenzia infatti il Coordinamento Europeo de La Via Campesina in rappresentanza dei piccoli e medi agricoltori. (4)
2.2) Sviluppare un nuovo approccio alla sostenibilità
I partecipanti al dialogo strategico dichiarano di sostenere le regole UE in vigore per la transizione ecologica. Dopo che le oligarchie finanziarie in agricoltura, si ricorda, hanno ottenuto il ritiro della proposta di riforma sui pesticidi e l’eliminazione di un terzo delle GAEC (Good Agricultural and Environmental Conditions) dalla PAC (2,5).
Un sistema di benchmark dovrebbe venire introdotto a livello europeo, per ‘misurare lo stato di salute di ogni azienda agricola e di ogni settore, facilitare il confronto tra diversi obiettivi e ambizioni di sostenibilità e contribuire così a compiere i passi necessari per aumentare gli standard di sostenibilità’ (Parte C.1.2.).
2.3) Preparare una PAC idonea agli scopi
La PAC 2028-2035 dovrà promuovere, come quella attuale, competitività e redditività, transizione ecologica e diversità. E finalmente, in un rapporto ufficiale, si legge che il sostegno alle sovvenzioni della PAC dovrebbe andare ‘a chi ne ha più bisogno’ (Parte
C.1.3).
È perciò necessaria, ad avviso di chi scrive, una redistribuzione sostanziale degli aiuti nella PAC che comprenda soglie massime di contributi per ciascuna azienda e gruppi di aziende riferibili agli stessi poteri economici. (7) Oltre a una semplificazione delle procedure kafkiane per accedere a contributi e indennizzi (8,9).
2.3.1) La posizione de La Via Campesina
Le aziende agricole familiari e contadine rappresentano tuttora il 94,8% del totale in UE, sebbene 5,4 milioni dei 14,7 milioni (37%) di imprese attive nel 2005 siano state chiuse nei 15 anni successivi (Eurostat, 2020).
ECVC sottolinea inoltre la priorità di rafforzare il capitolo CMO (Common Market Organization) – nell’ambito della CAP (Common Agriculture Policy) – affinché la regolamentazione del mercato garantisca prezzi equi.
2.4) Finanziare la transizione
EIB (European Investment Bank) ha partecipato al gruppo di lavoro e dovrebbe offrire sostegni al credito e ai finanziamenti che sono necessari in particolare alle piccole e medie aziende agricole per affrontare la transizione ecologica, la digitalizzazione dei servizi, la copertura dei rischi.
La Banca Europea per gli Investimenti dovrebbe perciò attuare un pacchetto di prestiti di gruppo specifico per il settore, esteso ad altri stakeholders. Avendo già identificato l’agricoltura e la bioeconomia come una delle sue priorità principali nell’ambito della sua
Roadmap strategica 2024-2027 (Parte C.1.4).
2.5) Promuovere la sostenibilità e la competitività nella politica commerciale
‘La Commissione europea dovrebbe garantire una maggiore coerenza tra la sua politica commerciale e quella di sostenibilità. Allo stesso tempo, l’attuale approccio alla conduzione dei negoziati sull’agricoltura e sull’agroalimentare dovrebbe essere rivisto’. (10)
I negoziati per gli accordi di libero scambio dovrebbero perciò considerare ‘la rilevanza strategica dell’agricoltura e dei prodotti alimentari’. Ciò comporta una revisione delle loro strategie, che devono venire:
– basate su apposite valutazioni d’impatto, e
– sostenute da ‘una leadership più forte nella riforma del quadro politico commerciale globale’ (Parte C.1.6).
2.6) Facilitare le scelte di consumo salutari e sostenibili
La Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero altresì adottare politiche dal lato della domanda, ‘per creare ambienti alimentari favorevoli in cui diete equilibrate, meno dispendiose in termini di risorse e sane siano disponibili, accessibili, economiche e attraenti’. In tale contesto, il rapporto:
– considera ‘fondamentale’ sostenere la tendenza ad equilibrare gli apporti di proteine animali e vegetali, in vista di un apposito Action Plan che la Commissione europea presenterà nel 2026
– invita la Commissione europea a ‘condurre una revisione completa della legislazione europea in materia di etichettatura degli alimenti e pubblicare una relazione che valuti le attuali misure relative alla commercializzazione ai bambini’ (11)
– indica l’opportunità di introdurre strumenti fiscali per promuovere scelte salutari, oltre a politiche sociali per salvaguardare l’accessibilità al cibo per le fasce di popolazione a basso reddito
– stimola Bruxelles e gli Stati membri a ‘intraprendere ulteriori azioni per ottenere un quadro più aggiornato per gli acquisti pubblici di alimenti sostenibili e consentire alle banche alimentari e ad altre organizzazioni non profit di massimizzare il loro ruolo’ (C.2.1). (12,13)
2.7) Pratiche agricole sostenibili
Raccomandazioni specifiche sono previste per ‘promuovere l’agrobiodiversità, ridurre gli input esterni come fertilizzanti minerali e pesticidi, migliorare la gestione dei nutrienti, sviluppare e utilizzare migliorare il biocontrollo’.
La produzione biologica e le pratiche agricole agroecologiche devono continuare a ricevere sostegno, anche attraverso l’istituzione di un fondo per il ripristino della natura dotato di risorse adeguate (al di fuori della PAC). (Part C.2.2).
2.8) Riduzione delle emissioni di gas serra in agricoltura
Un ‘mix coerente di politiche’ UE e nazionali dovrebbe combinare:
– criteri armonizzati per la stima delle emissioni di gas serra e la definizione di obiettivi specifici per filiere e ‘condizioni strutturali’
– un sistema di incentivi all’attuazione di misure appropriate rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti
– strategie territoriali, sostenute anche dal ‘Just Transition Fund’, (14) per azioni più ambiziose nelle aree più problematiche.
ETS (Emissions Trading Scheme). L’introduzione di un sistema di scambio di quote di emissioni basato sul carbon farming viene oggi considerato prematuro. (15) La Commissione europea dovrebbe proseguire i lavori con le parti interessate e gli esperti (Parte C.2.2.1.).
2.9) Zootecnica sostenibile
Una strategia sul ruolo della zootecnica dovrebbe venire basata su solide prove scientifiche e sulla consultazione di tutte le parti interessate. Tale strategia dovrebbe comprendere misure concrete, quali:
– sostegno finanziario agli investimenti e la consulenza
– ricerca su tecnologie innovative per ridurre le emissioni e ottimizzare l’economia circolare
– soluzioni a lungo termine nelle aree ad alta concentrazione di bestiame, con il supporto del Just Transition Fund.
La riforma della legislazione su ‘animal welfare’ non può attendere oltre e deve venire accompagnata da un sistema armonizzato di etichettatura del benessere animale (Parte C.2.3). (16,17)
2.10) Suoli agricoli, resilienza in agricoltura, biotech
Il consumo di suolo potrebbe proseguire un altro quarto di secolo, poiché le parti dello ‘Strategic Dialogue’ si limitano a proporre l’obiettivo giuridicamente vincolante ‘nessuna sottrazione netta di terra entro il 2050’. La strategia UE per il suolo è del resto fallita nella stessa legislatura in cui è stata proposta, come si è visto. (18) La Commissione dovrebbe perciò frattanto istituire un osservatorio dei terreni agricoli (Parte C.3.1.).
È necessario in ogni caso ‘intervenire per facilitare l’adattamento dell’agricoltura alle mutevoli condizioni climatiche e ambientali e promuovere investimenti e pratiche per progredire verso un’agricoltura resistente all’acqua e a minore intensità di risorse’.
La relazione indica che le istituzioni europee dovrebbero continuare a sviluppare il ‘modello di selezione europeo’ delle piante, vale a dire la deregolamentazione dei nuovi OGM (NGTs), ‘salvaguardando la libertà di scelta e riconoscendo il contributo delle PMI e degli agricoltori’ (Parte C.3.2.). Si richiamano al proposito alcune criticità emerse in relazione al principio ‘chi inquina paga’, la brevettabilità di NGTs quali specie di conservazione, etc. (19,20).
2.11) Promuovere una solida gestione dei rischi e delle crisi
‘Sono necessarie politiche di sostegno per ridurre le attuali dipendenze di alcuni fattori produttivi critici. Per rafforzare la prevenzione e l’adattamento dei rischi a livello aziendale, è necessario un approccio più coerente ed efficace alla gestione dei rischi’. Vale a dire:
– ‘maggiore integrazione tra gli strumenti di gestione del rischio e gli investimenti associati’
– ‘miglior accesso degli agricoltori alle assicurazioni agricole’
– ‘riforma dell’attuale riserva agricola per meglio indirizzare i rischi eccezionali e catastrofici’ (Parte C.3.3.).
2.12) Costruire un settore attraente e diversificato
‘Occorre incentivare il ricambio generazionale nei settori agroalimentari, creando uno slancio per la transizione. Agevolare la mobilità fondiaria, un adeguato sostegno finanziario e una migliore istruzione sono fondamentali per attirare i giovani agricoltori nel settore’.
Condizioni di lavoro più eque sono indispensabili e richiedono formazione nonché dialogo sociale, come indicato nel rapporto. La loro concreta realizzazione postula tuttavia, ad avviso di chi scrive, il riconoscimento di un giusto prezzo (#fairprice) sulle derrate agricole e alimentari.
‘La vitalità e l’attrattiva delle aree rurali devono venire aumentate in modo significativo attuando la visione a lungo termine per le aree rurali e istituendo un contratto rurale europeo’ (Parte C.4.).
2.13) Migliore accesso e miglior utilizzo di conoscenza e innovazione
Innovazione, tecnologia e conoscenza svolgono un ruolo fondamentale nella transizione del settore agroalimentare. È necessario facilitare la generazione, l’accesso e la condivisione di conoscenze e competenze, attraverso:
– servizi di consulenza indipendenti
– più partenariati pubblico-privati
– maggiori investimenti in ricerca e innovazione.
L’innovazione potrà offrire maggiori benefici agli attori della filiera alimentare grazie a normative più snelle e opportunità digitali. ‘Il ruolo dell’innovazione sociale deve essere riconosciuto e sostenuto’ (Parte C.5).
‘Innovation needs to be inclusive, accessible to all stakeholders in the agri-food system, scalable and replicable. This can be achieved also through open innovation systems or using an open-source approach. A system-based approach to innovation is needed to encompass the complexity of agriculture and food systems’ (Part B, Guideline Political Principle. Guideline 8, point 2).
2.14) Governance e nuova cultura della cooperazione
EBAF, European Board on Agri-Food, dovrebbe venire istituito dalla Commissione europea per dare seguito a questo dialogo con una ‘nuova cultura di cooperazione, fiducia e partecipazione multistakeholder tra gli attori e all’interno delle istituzioni.
Questa nuova piattaforma, formata dagli attori della catena del valore agroalimentare, dalle organizzazioni della società civile e dagli scienziati, dovrebbe individuare le strategie necessarie all’attuazione e all’ulteriore sviluppo del consenso concettuale del dialogo strategico, al fine di rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti.
La governance di quest’area politica a livello UE dovrebbe in ogni caso prestare particolare attenzione alla necessità di sviluppare soluzioni amministrative intelligenti, limitare gli oneri burocratici superflui, condurre valutazioni d’impatto approfondite e garantire, per quanto possibile, processi politici e decisionali inclusivi’ (Parte C.1.6.).
3) Conclusioni provvisorie
Il dialogo strategico ha avuto l’indubbio merito di coinvolgere gli autentici rappresentanti dell’agricoltura familiare e contadina (ECVC), oltreché quelli della società civile, in aggiunta agli esponenti dei vari comparti produttivi che da sempre dirigono le politiche UE.
La grande sfida è ora trasformare i concetti generali in atti concreti, affinché davvero si possano raggiungere gli obiettivi di ‘agricoltura, sistemi alimentari e aree rurali economicamente redditizi, sostenibili dal punto di vista ambientale e socialmente responsabili’.
4) Prospettive
Un salto di qualità potrebbe venire raggiunto, ad avviso di chi scrive, mediante un accordo affinché i partecipanti si impegnino a sostenere le posizioni condivise in EBAF (European Board on Agri-Food) non solo presso la Commissione europea ma anche al Parlamento Europeo e al Consiglio.
Questa ipotesi consentirebbe di accelerare la fase di esame politico delle proposte di riforma, nel rispetto delle posizioni espresse dai vari stakeholders in un contesto di cooperazione soggetto ad apposite regole. Anziché riservare il dibattito politico alla mera competizione tra le lobby più potenti.
Dario Dongo
Note
(1) European Commission. Strategic Dialogue on the Future of EU Agriculture. 4 September 2024 https://tinyurl.com/bddv3py5
(2) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, pesticidi anziché #prezzoequo. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.24
(3) Si veda il paragrafo 3 al precedente articolo di Dario Dongo. Sottocosto, protesta degli agricoltori in Francia. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.1.24
(4) As the Strategic Dialogue ends, ECVC demands concrete steps forward on prices, farmers’ incomes, right to land and generational renewal. European Coordination Via Campesina. Press release. 4.9.24 https://tinyurl.com/46urzt8b
(5) Dario Dongo. PAC, l’offerta ‘last-minute’. Anche i consumatori si arrabbiano. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.4.24
(6) Si veda il paragrafo 8 al precedente articolo di Dario Dongo. I tentacoli della finanza sulla sovranità alimentare e il nostro cibo. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.24
(7) Dario Dongo. Pace, Terra e Dignità. Il nostro movimento alle elezioni europee 2024. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.3.24
(8) Dario Dongo. PAC 2024, problemi tecnici e gestionali del sistema AGEA. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.9.24
(9) Dario Dongo. AgriCat, nessuna tutela sui danni da eventi calamitosi. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.9.24
(10) Si veda il paragrafo 2 al precedente articolo di Dario Dongo. Via Campesina, le priorità degli agricoltori alle elezioni europee. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.4.24
(11) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ‘Audiovisual Media Services Directive’ e tutela dei minori dal marketing di cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.11.23
(12) La revisione della Direttiva 2014/24/EU dovrebbe superare il concetto di ‘best price’ in nome di quello del ‘best value’. Si veda Dario Dongo, Giulia Caddeo. Appalti verdi, la spinta ecologica della riforma. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.5.19
(13) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Redistribuzione e donazione di eccedenze alimentari, l’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.11.22
(14) European Commission. Just Transition Fund https://tinyurl.com/3y897wx8
(15) Dario Dongo, Giulia Pietrollini. Carbon farming, via libera del Consiglio alla certificazione UE dei crediti di carbonio in agricoltura. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.12.22
(16) Dario Dongo. Benessere animale, lettera aperta della società civile alla Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.9.23
(17) Dario Dongo, Giulia Torre. Benessere animale, il progetto di etichettatura UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.1.21
(18) Dario Dongo, Alessandra Mei. Salute dei suoli, un altro flop in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.5.24
(19) Dario Dongo, Alessandra Mei. Nuovi OGM e scambio di semi, la vergogna. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.5.24
(20) Dario Dongo. NGTs, nuovi OGM. Lettera degli operatori bio ai ministri in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.8.24
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.