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Origine ingrediente primario, reg. UE 2018/775. Call for action

Origine ingrediente primario, il regolamento (UE) n. 2018/775 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 29.5.18. ‘Origine pianeta terra’, una colossale presa in giro di consumAttori e operatori onesti che investono sull’integrità della filiera.

Origine ingrediente primario, reg. UE 2018/775

Regolamento UE 2018/775, della Commissione europea, ‘recante modalità di applicazione dell’articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, per quanto riguarda le norme sull’indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento. (1)

Un regolamento osceno di cui già si conoscono i contenuti, poiché approvato dalla Commissione europea – in accordo con gli Stati membri, governo Gentiloni compreso – il 16.4.18.

Il legislatore europeo aveva semplicemente delegato l’esecutivo di Bruxelles a indicare le modalità con cui deve venire precisare in etichetta l’origine o provenienza dell’ingrediente primario (>50%), qualora diversa rispetto alla dichiarata origine (intesa come Paese di ultima trasformazione sostanziale) del prodotto alimentare. (2) Ad esempio, prosciutto Made in Italy da suino di origine Germania.

La Commissione europea però è andata oltre i limiti del proprio mandato. Introducendo una serie di deroghe, a favore di:

– indicazioni geografiche generiche,

– riferimenti geografici contenuti nei marchi commerciali,

– IGP, oltreché DOP e STG,

– prodotti disciplinati da OCM (Organizzazione Comune dei Mercati),

– liquori e bevande spiritose di cui al reg. CE 110/08, vini aromatizzati, 

– merci contemplate da accordi internazionali. Quali il CETA, già definito, e JEFTA, EU-Singapore, EU-Messico, in fase di definizione. Oltre a EU-Mercosur in fase avanzata di negoziati.

Il livello di precisione delle indicazioni geografiche, inoltre, raggiunge nel reg. UE 2018/775 il paradosso di ammettere che l’origine dell’ingrediente primario sia indicata con diciture del tipo ‘UE’, ‘non-UE’, ‘UE e non-UE’ (cioè ‘origine Pianeta Terra’!). A prescindere perciò dal livello di precisione impiegato per designare l’origine del prodotto, che può invece venire riferita a un singolo Paese o addirittura a una sua area geografica ristretta (es. Regione, Provincia).

E così, via libera al ‘formaggio emiliano’ con latte ‘UE e non-UE’. In attesa di apertura delle stalle su Marte o Saturno (!).

Origine ingrediente primario, eccesso di potere

È evidente l’eccesso di potere posto in essere dalla Commissione europea nell’esercizio del mandato a essa conferito dal legislatore UE. A fronte del preciso obbligo di definire norme a garanzia dell’informazione al consumatore sull’origine o provenienza dell’ingrediente primario dei prodotti alimentari contrassegnati da un Made in, si è invece vanificata del tutto la ratio della regola di base.

Le deroghe introdotte a Bruxelles incidono perciò sulla situazione giuridica dei consumatori, i cui diritti d’informazione sono stabiliti in termini ben più ampi nel regolamento ‘Food Information Regulation’ (reg. UE 1169/11), in linea coi dichiarati obiettivi dello stesso. 

Il pregiudizio è grave e manifesto anche per  gli operatori responsabili dell’informazione al consumatore, e in particolare per le PMI. Le quali subiscono discriminazioni poiché costrette a modificare le etichette e assumere gli oneri di registrazione di nuovi marchi, per ottenere un diverso trattamento di situazioni del tutto simili.

La situazione è inaccettabile. Bisogna riaffermare il diritto dei cittadini-consumatori in UE a ricevere le informazioni loro riconosciute dal reg. UE 1169/11. Nel condiviso interesse degli operatori che non intendono nascondere l’origine delle materie prime impiegate nelle loro produzioni. #StopFakeFood!

Si raccolgono adesioni per proporre un ricorso avverso il contestato regolamento, presso le competenti sedi giudiziarie. I soggetti e gli enti interessati sono pregati di contattarci a tal fine, scrivendo a greatitalianfoodtrade@gmail.com.

Dario Dongo

Note

(1) V. reg. UE 2018/775, su http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32018R0775&from=EN

(2) Cfr. reg. UE 1169/11, articolo 26.3

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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