HomeConsum-attoriLe omissioni delle piattaforme per la spesa online. Indagine di Altroconsumo

Le omissioni delle piattaforme per la spesa online. Indagine di Altroconsumo

Le piattaforme web che consentono di fare la spesa alimentare online sono ancora troppo spesso una giungla. I consumatori vengono privati di informazioni essenziali, nonché obbligatorie ai sensi del Food Information Regulation (EU) No 1169/11. (1)

A questo fenomeno la prima associazione di consumatori in Italia, Altroconsumo, dedica un’indagine che analizza la conformità di 418 prodotti alimentari in vendita su 12 piattaforme ecommerce. (2) Con un appello alle competenti autorità di esercitare i doverosi controlli ufficiali.

Piattaforme per la spesa online, illegalità impunita

La regola che impone di fornire sui siti web per la spesa alimentare online le medesime informazioni riferite in etichetta sembra opzionale per i gestori delle numerose piattaforme di settore. GIFT (Great Italian Food Trade) negli anni ha denunciato più volte le pratiche commerciali sleali di questo genere. Anche allertando l’Antitrust, invano. (3)

Le pratiche scorrette già segnalate da GIFT – Great Italian Food Trade – sono le più varie:

– prezzi di vendita scorretti, per omessa o inesatta indicazione del prezzo per unità di misura (al kg o al litro),

– elenco ingredienti assenti o illeggibili, con conseguente impossibilità di conoscere la sicurezza degli alimenti per i consumatori allergici e intolleranti ad alcune sostanze (i.e. fonti di glutine) e il QUID, vale a dire la quantità di prodotto caratterizzante citato nella denominazione (per esempio, biscotti al cioccolato). (4)

– tabella nutrizionale assente o illeggibile,

– indicazione di origine dell’alimento non comunicata, anche quando obbligatoria.

L’indagine di Altroconsumo

Le numerose violazioni di legge riscontrate da GIFT proseguono indisturbate, come mostra l’analisi condotta da Altroconsumo su 12 piattaforme di vendita alimentare online, suddivise tra supermercati, discount, siti di ecommerce e app di consegna a domicilio: Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Eurospin, Amazon/Amazon Unes, Cortilia, Eataly, Everli, app e sito Deliveroo, app Getir e app e sito Glovo.

I siti più rispettosi del regolamento UE 1169/11 sono quelli dei supermercati e quello del discount Eurospin. Anche la piattaforma Cortilia e l’app di food delivery Getir si sono dimostrate attente nel riportare online le informazioni obbligatorie per legge.

Non altrettanto può dirsi, invece, per altri siti e app. In particolare nel caso di Amazon Unes, è emerso che le informazioni sono disomogenee e disordinate, al punto da mettere in difficoltà il consumatore invece di orientarlo. Fino ad arrivare alle app di food delivery, Glovo e Deliveroo, che non riportano le informazioni minime richieste dalla normativa‘, spiega Altroconsumo, che ha segnalato le violazioni al MASAF, il ministero italiano dell’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, ‘affinché vengano presi provvedimenti‘.

Le informazioni facoltative

Oltre alla presenza delle informazioni obbligatorie (a norma del Food Information Regulation), l’associazione di consumatori ha ricercato altri aspetti utili, quali ad esempio:

– la pubblicazione di fotografie che consentano di leggere chiaramente le informazioni, obbligatorie e non, esposte in etichetta,

– la sostanziale ammissione di un servizio scadente, manifestata con l’avviso che il sito potrebbe fornire informazioni meno aggiornate rispetto a quelle presenti sulla confezione,

– l’indicazione della durata (scadenza o TMC, termine minimo di conservazione) per i prodotti freschi. Il ‘date marking’, sebbene non obbligatorio nell’ecommerce, consente al consumatore una scelta consapevole di acquisto analoga a quella offerta nel punto vendita fisico. (5)

Coop e Cortilia sono le sole piattaforme, tra le 12 osservate, a offrire questa notizia (almeno per lo yogurt, alimento incluso nell’indagine).

Marta Strinati

Note

(1) Dario Dongo. Ecommerce, notizie obbligatorie in etichetta nella lingua del Paese di destino. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.6.21

(2) Inchiesta Altroconsumo su 12 siti per la spesa online: poca trasparenza. Altroconsumo. 12.10.23 https://www.altroconsumo.it/alimentazione/fare-la-spesa/news/spesa-online-poco-trasparente

(3) Dario Dongo, Marta Strinati. Everli, Carrefour, l’ecommerce che inganna. Prezzi sballati ed etichette fuorvianti. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.11.20

(4) Dario Dongo. Ingredienti composti e QUID in etichetta, inganni diffusi. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.6.19

(5) Dario Dongo. TMC e data di scadenza. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.18

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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