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BPA tossico per la riproduzione. Il verdetto UE e la petizione

BPA tossico per la riproduzione. Questo il verdetto del Comitato degli Stati membri UE, che ha approvato all’unanimità la proposta dell’Autorità francese per la sicurezza alimentare (Anses). E in Italia una petizione chiede di bandirlo.

BPA, rischio elevato

Il Bisfenolo A viene classificato come Substance of Very High Concern (SVHC). Un livello di preoccupazione che equivale a quello verso sostanze cancerogene e mutagene.  E verrà perciò iscritto nell’apposita lista da parte dell’Agenzia Europea per le sostanze Chimiche (ECHA).

‘Questa decisione si tradurrà in nuove prescrizioni per l’industria, la quale dovrà notificare la presenza della sostanza negli articoli prodotti o importati, e informare l’acquirente circa la presenza di BPA in ogni articolo in vendita’

(Dominique Gombert, direttore per la valutazione del rischio, ANSES)

3,8 milioni di tonnellate di BPA ogni anno

Il BPA non è ‘soltanto’ un interferente endocrino, (1) ma è anche tossico per la riproduzione. Può causare disturbi del percorso estrogeno, alterare la funzione riproduttiva, lo sviluppo delle ghiandole mammarie, la funzione cognitiva, il metabolismo. Una notizia non rassicurante, considerato che il Bisfenolo-A è una delle sostanze chimiche più utilizzate sul pianeta, 3,8 milioni di tonnellate nel 2016, di cui circa un terzo immesso in Europa.

Una decisione storica, applaudono le ONG

‘Da oltre 20 anni il Bisfenolo A è indiziato di causare disturbi al sistema ormonale, con altri gravi e pericolosi effetti sulla salute umana e sull’ambiente, ed è ancora oggi l’interferente endocrino più diffuso’, secondo ClientEarth. ‘L’Unione europea e i governi nazionali devono agire rapidamente per limitare i danni irreversibili che questa sostanza provoca ogni giorno… inclusi tumori, difficoltà di apprendimento e diabete.’

Anche lo European Environmental Bureau (EEB), il più grande network di organizzazioni ambientaliste in Europa, esorta ad agire tempestivamente su questo tipo di sostanze.

HEAL – Health and Environmental Alliance (organizzazione leader nella tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente in UE), a sua volta incoraggia l’Europa e i suoi Stati membri a seguire l’esempio francese nella sostituzione del BPA, per ridurre l’esposizione delle popolazioni alla sostanza tossica.

Il Parlamento europeo aveva già chiesto alla Commissione di vietare l’impiego del BPA in tutti i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Diversi Stati membri UE (2) ne avevano già vietato l’utilizzo. Non anche l’Italia, purtroppo.

L’industria si difende

Sul fronte opposto, come prevedibile, si schiera PlasticsEurope, la rappresentanza europea  di un centinaio di industrie che esprimono oltre il 90% della produzione di polimeri nei 28 Stati membri UE, oltreché in Norvegia, Svizzera e Turchia. ‘La decisione è in contrasto con la nostra approfondita valutazione dei dati scientifici sulla BPA’, adduce Jasmin Bird. A capo del gruppo di lavoro PC/BPA (Policarbonato/Bisfenolo A) dell’associazione.

L’esposizione al BPA è in ogni caso preoccupante. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, in USA, (3), ha trovato bisfenolo A nelle urine del 95% degli adulti sottoposti a campionamento nel periodo 1988-1994 e nel 93% di bambini e adulti testati nel periodo 2003-2004. L’esposizione è tuttora stimata nel 95% della popolazione nei paesi occidentali.

La petizione anti BPA

La petizione per mettere definitivamente al bando il BPA può venire sottoscritta a questo link. (4)

Dario Dongo e Luca Foltran

Note

(1) Gli interferenti endocrini di fatto ‘accendono’, ‘spengono’ o comunque modificano i normali segnali inviati dagli ormoni. I loro effetti sono preoccupanti poiché insidiosi e difficili da misurare nel medio-lungo termine

(2) Danimarca, Austria, Francia, Belgio, Svezia

(3) CDC, Center of Desease Control

(4) V. https://www.youtube.com/channel/UCNfr0deCR6Y7Cl81IPHMjzw

 

 

 

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