Le panelle siciliane sono piccole frittelle di farina di ceci, tipiche di Palermo, capitale europea dello Street Food secondo recenti sondaggi di turisti e comunità virtuali. Le panelle sono conosciute in tutta Italia, ma rappresentano l’incontro dell’ars culinaria del Belpaese con la tradizione araba. Dalla dominazione del popolo arabo, infatti, deriva la prima produzione di panelle, tra il IX e l’XI secolo d.C.
In origine le panelle venivano servite come farcitura delle “mafalde“, forme di pane di 200 g ricoperte sulla crosta di sesamo, oppure all’interno di panini di pasta non lievitata chiamati “cacciotti“. Solitamente sono consumate assieme ai “cazzilli” (crocchette di patate) o con altre specialità fritte in olio extravergine di oliva.
Le panelle sono il classico spuntino palermitano, capace di attraversare differenze di cultura e di ceto: tutti gli abitanti della città considerano le panelle un proprio piatto. Un cibo da strada che fa da denominatore comune. “Maestri panellari” con i loro carretti di legno hanno servito nel tempo artisti del livello di Luigi Pirandello, Renato Guttuso, Leonardo Sciascia e molti altri. Quest’ultimo non mancherà di inserire le panelle siciliane nella trama del suo libro “Il giorno della civetta“.