The Growth Map – economic opportunity in the BRICs and beyond, di Jim O’Neill è un libro da leggere. Dieci anni dopo aver inventato l’acronimo BRICs, l’economista mostra i contorni del nuovo ordine economico mondiale. Ai colossi emersi (Brasile, Russia, India, Cina, più il Sudafrica) si affiancano quattro degli N-11 (the Next Eleven) – Indonesia, Corea del Sud, Messico e Turchia. Sono questi, per O’Neill, “i mercati della crescita”.
Espansione demografica, incremento di produttività e altri fattori, come l’accesso all’istruzione e la tecnologia e i tassi di inflazione stabili, sono i driver delle nuove economie in ascesa. Per comprendere questa trasformazione irreversibile e coglierne le opportunità, sostiene O’Neill, è necessario cambiare cultura. C’è ancora molto lavoro da fare, per un progresso condiviso e sostenibile. Siamo pronti?
Con lo sviluppo dei BRICS e degli N-11, si prevede che tra il 2011 e il 2030 due miliardi di persone entreranno a far parte della ‘classe media globale’. “Per gli Stati dell’Occidente gravati dai debiti – è la conclusione di O’Neill – l’esportazione di merci nei mercati in crescita E’ il futuro”.