HomeIdeeFame da Covid-19, ecatombe infantile. Lo studio di The Lancet

Fame da Covid-19, ecatombe infantile. Lo studio di The Lancet

Ove non arriva la coscienza collettiva interviene l’analisi scientifica. Per dimostrare – in uno studio a firma dei segretari generali di UNICEF, FAO, WFP e WHO pubblicato su The Lancet – come l’emergenza alimentare colpisca oggi oltre 54 milioni di bambini sotto i 5 anni di età. 7 milioni in più rispetto allo scorso anno. La sola fame da Covid-19 uccide più di 10 mila bimbi ogni mese, di cui il 52% in Africa sub-sahariana. E i superstiti subiscono danni irrimediabili, allo sviluppo corporeo e della mente.

‘L’incapacità della comunità globale di agire ora avrà conseguenze devastanti a lungo termine per i bambini, il capitale umano e le economie nazionali’. (1)

La prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni – in 118 Paesi a basso e medio reddito, l’80% dei quali in Asia meridionale e Africa sub-sahariana – è stimata aumentare in misura significativa (+14,3%, 2020 su 2019). Un’ecatombe del tutto prevedibile, dopo l’appello per l’Azione Umanitaria lanciato da UNICEF a fine 2019 e i ripetuti moniti della FAO, fin dagli albori della pandemia Covid-19.

Fame da Covid-19

‘Sono trascorsi sette mesi da quando sono stati segnalati i primi casi di COVID-19 ed è sempre più chiaro che le ripercussioni della pandemia stanno causando ai bambini più danni della malattia stessa. La povertà delle famiglie e i tassi di insicurezza alimentare sono aumentati.

I servizi nutrizionali essenziali e le filiere di approvvigionamento sono stati interrotti. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti alle stelle. Di conseguenza, la qualità della dieta dei bambini è diminuita e i tassi di malnutrizione aumenteranno’ (Henrietta Fore, UNICEF, direttore generale). (2)

La fame da Covid indotta dalla recessione economica globale ha condotto, come si è visto, a un’impennata dei prezzi che ha reso il cibo inaccessibile a crescenti strati delle popolazioni. (3)

Il lockdown ha drasticamente ridotto l’accesso ai pasti scolastici di oltre 370 milioni di bambini che da essi traevano l’unica fonte di nutrizione adeguata. La paura dei contagi ha poi fatto crollare l’accesso ai presidi sanitari ove viene fornita assistenza nutrizionale di emergenza. I ricoveri per trattare la malnutrizione acuta grave nei bambini sono diminuiti ovunque, con picchi ad Haiti (-73%), Afghanistan e Kenya (-40%).

Servono 2,4 miliardi di dollari

‘Alcune strategie di risposta a COVID-19, tra cui il distanziamento fisico, la chiusura delle scuole, le restrizioni al commercio e i lockdown dei Paesi stanno ostacolando i sistemi alimentari attraverso l’interruzione della produzione, del trasporto e della vendita di alimenti nutrienti, freschi e convenienti, costringendo milioni di famiglie a fare affidamento affidamento su alternative povere di nutrienti’. (The Lancet).

Entro la fine del 2020 le agenzie umanitarie (UNICEF, FAO, WFP, WHO) hanno bisogno di 2,4 miliardi di dollari per proteggere la nutrizione materna e infantile, prevenire e trattare la malnutrizione, evitare perdite di vite umane. Tali somme servono a realizzare quattro interventi salvavita:

– prevenzione della denutrizione nei bambini a rischio,

– trattamento della denutrizione infantile,

– supplemento semestrale di vitamina A per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni (90% di copertura),

– campagne di promozione per il supporto dell’allattamento al seno per i bambini fino a 23 mesi.

Altre esigenze da affrontare

UNICEF, FAO, WFP e OMS sollecitano inoltre l’adozione di opportune misure, per affrontare le esigenze di fondo:

– salvaguardare l’accesso a diete nutrienti, sicure e a prezzi accessibili. Indicando i mercati alimentari come servizi essenziali,

– investire nella nutrizione materna e infantile e prevenire il marketing inappropriato dei sostituti del latte materno,

– riattivare e ampliare i servizi per l’identificazione precoce e la cura della malnutrizione acuta.

– mantenere la fornitura di pasti scolastici nutrienti e sicuri, in modo da raggiungere i bambini più vulnerabili. Anche attraverso consegne a domicilio, razioni da asporto, contributi in denaro o voucher quando le scuole siano chiuse.

Sviluppo sostenibile, Obiettivi in fumo

17 SDGs (Sustainable Development Goals) sono stati inseriti nell’Agenda ONU 2030, mediante risoluzione 25.9.15 della sua Assemblea generale. I primi due Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attengono all’eradicazione della povertà estrema e della fame. Ma nessun Paese del mondo – al di fuori della sola Repubblica Popolare Cinese, ormai prossima a raggiungere questi e altri SDGs – ha compiuto alcun progresso in tal senso.

Il rapporto Food Security and Nutrition 2020 (FAO, IFAD, WFP, UNICEF, WHO) – insieme a quello del Relatore Speciale all’ONU sulla povertà estrema e i diritti umani Philip Alston (6.7.20) – evidenzia così come 3,5 miliardi di esseri umani versino ora in condizioni di fame e povertà estrema. Altrettanto tragiche le carenze di acqua potabile e servizi sanitari, a loro volta cause di oltre 1.200 morti infantili ogni giorno. (4)

Aiuti non visti e migrazioni

7 miliardi di US$ in aiuti internazionali, secondo i ricercatori di World Bank (2017), servirebbero ogni anno per garantire entro il 2030 la food security (sicurezza degli approvvigionamenti alimentari) promessa a tutti gli abitanti del pianeta. (5) A questi si aggiunge il bisogno di raccogliere 2,4 miliardi, nei prossimi mesi, per frenare l’ecatombe infantile.

Gli aiuti però non si sono visti. Né dal G7, né dall’Unione Europea. Le migrazioni aumentano e gli Stati membri si muovono in autonomia per definire accordi con le vecchie e nuove colonie, nella polveriera del Mediterraneo ove si esportano più armi che cibi.

La retorica dei politici in Italia è a sua volta passata dallo ‘Aiutiamoli a casa loro’ (che peraltro non ha mai avuto riscontri concreti) all’esigenza di contrastare i ‘migranti economici’. Come altrimenti?

Dario Dongo e Sabrina Bergamini

Note

(1) Henrietta H Fore, Qu Dongyu, David Beasley, Teodros Ghebreyesus (2020). Child malnutrition and COVID-19: the time to act is now. The Lancet. doi: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31648-2
(2) UNICEF. La pandemia da COVID-19 sta minando la nutrizione in tutto il mondo. Comunicato stampa 28.7.20,
https://www.unicef.it/doc/9999/la-pandemia-da-covid-19-sta-minando-la-nutrizione-in-tutto-il-mondo.htm
(3) Il PIL pro-capite nei Paesi a basso e medio reddito è stimato calare in media tra il 6 e il 9%, nei 12 mesi successivi alla dichiarazione della pandemia. V. nota 1
(4) Rapporto 28.7.20 Relatore Speciale all’ONU sui diritti all’acqua e ai servizi sanitari Léo Heller. V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/acqua-e-igiene-governi-e-caporali
(5) Meera S, Kakietek J, Dayton Eberwein J, Walters D. (2017). An investment framework for nutrition: reaching the global targets for stunting, anemia, breastfeeding, and wasting. Directions in development—human development. World Bank, Washington, DC

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