Il 26 gennaio 2017, al meeting informale del Comitato WTO-TBT (Technical Barriers to Trade), le rappresentanze di Stati Uniti e Canada si preparano a intervenire contro le recenti normative dei Paesi membri UE sulla etichettatura d’origine dei prodotti alimentari. L’anticipazione rivelata da Dario Dongo, fondatore di Great Italian Food Trade, è stata rilanciata dall’Ansa.
L’attacco alle etichette italiane
L’attacco di USA e Canada contro l’indicazione di origine delle materie prime punta a demolire sia alle normative che hanno già superato il vaglio della Commissione europea sia i progetti normativi già notificati a Bruxelles e ancora in attesa del via libera. Per la normativa italiana, gli obiettivi sono il decreto interministeriale 9.12.16 sull’origine del latte e lo schema di decreto sull’origine del grano.
Nel mirino anche Francia, Grecia e altri paesi europei
Nel mirino di USA e Canada ci sono anche le norme sull’origine degli alimenti varate in altri paesi europei. È il caso delle leggi approvate in Francia sull’origine del latte e sulla provenienza delle carni impiegate come ingredienti di altri prodotti; di quelle della Lituania e del Portogallo sul latte, come pure dei provvedimenti analoghi di Grecia (con l’aggiunta della carne di coniglio) e Finlandia (su latte e carni utilizzate in altri prodotti).
“Già a novembre 2016 i rappresentanti di Stati Uniti e Nuova Zelanda, in occasione dell’ultimo incontro del Comitato TBT dell’Organizzazione mondiale del Commercio – afferma Dario Dongo, giurista alimentare – avevano espresso serie preoccupazioni in merito alle disposizioni nazionali in materia di origine e al loro potenziale impatto sul mercato internazionale delle commodities alimentari”.