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Ecommerce, notizie obbligatorie in etichetta nella lingua del Paese di destino

L’offerta dei prodotti alimentari tramite ecommerce deve venire sempre accompagnata dalla fornitura delle notizie obbligatorie, anche in etichetta, nella lingua ufficiale del Paese di destino.

La Commissione europea, nella risposta 11.6.21 a un’interrogazione parlamentare, conferma quanto già chiarito nel Food Information Regulation. (1) Trascurando peraltro la possibilità di applicare un foglietto illustrativo sulla confezione.

Il problema sotteso al quesito è però più ampio. Come possono 290 mila PMI, il 99,2% della produzione agroalimentare in UE, applicare un insieme di regole così variegato e complesso? La soluzione è dietro l’angolo, serve solo la volontà.

Ecommerce, la lingua delle informazioni obbligatorie in etichetta

L’interrogazione 3.5.21 – a firma dell’eurodeputato italiano Marco Dreosto, membro della Commissione ENVI (Environment, Public Health and Food Safety) al Parlamento europeo – riguarda gli ‘alimenti preimballati messi in vendita mediante tecniche di comunicazione a distanza.’

Il reg. UE 1169/11 prevede infatti che ‘tutte le indicazioni obbligatorie sono disponibili al momento della consegna’, oltreché prima della scelta d’acquisto, anche nelle ipotesi di vendita a distanza degli alimenti preimballati (articolo 14).
Molte imprese che spediscono i loro prodotti in vari Stati membri, del resto, non sempre dispongono di prodotti etichettati nella lingua del Paese di destinazione.

Ecommerce, basta un foglio illustrativo?

L’eurodeputato italiano ha chiesto perciò alla Commissione europea di rispondere ai seguenti quesiti:

Nel caso vengano consegnati prodotti etichettati in una lingua diversa da quella del paese di destinazione, la ‘disponibilità’ delle informazioni può essere resa anche solo attraverso un foglio illustrativo/documento di accompagnamento, inserito nell’imballo, contenente tutte le informazioni nella lingua del paese di consegna?

Oppure si deve applicare l’articolo 12, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1169/2011, in base al quale ‘le informazioni obbligatorie sugli alimenti preimballati appaiono direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta’? (interrogazione E-001966/2021)

Paese che vai, lingua che applichi

La risposta offerta l’11.6.21 dalla Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides è ovvia quanto prevedibile. ‘Nel caso di alimenti preconfezionati messi in vendita mediante tecniche di comunicazione a distanza, tutte le indicazioni obbligatorie siano disponibili al momento della consegna’ (reg. UE 1169/11, articolo 14).

 ‘L’articolo 15 prevede inoltre che

– le informazioni obbligatorie sugli alimenti appaiano in una lingua facilmente comprensibile per i consumatori degli Stati membri in cui l’alimento è commercializzato e che

– sul loro territorio, gli Stati membri in cui l’alimento è commercializzato possono stabilire che le indicazioni siano fornite in una o più lingue tra le lingue ufficiali dell’Unione’. (reg. UE 1169/11, articolo 15).

Ecommerce, etichetta e/o foglio illustrativo?

Le informazioni obbligatorie sugli alimenti preimballati, prosegue la Commissaria, ‘appaiono sull’imballaggio o su un’etichetta ad esso apposta’. Come è infatti stabilito nello stesso regolamento (UE) 1169/11, all’articolo 12.2.

‘In conclusione, per i prodotti alimentari preimballati messi in vendita mediante tecniche di comunicazione a distanza, tutte le informazioni obbligatorie sui prodotti alimentari sono quindi fornite sull’imballaggio o su un’etichetta ad esso apposta in una lingua facilmente comprensibile per i consumatori dello Stato membro in cui il prodotto alimentare è commercializzato.’

Etichettatura, basta un foglio illustrativo

A ben vedere, è sufficiente riportare le informazioni obbligatorie relative ai prodotti alimentari preimballati – nella lingua ufficiale applicata dallo Stato membro di destinazione delle merci – su un adesivo o un foglio illustrativo di accompagnamento. Con la sola precauzione – in caso di alimenti composti che contengano o possano contenere allergeni non palesi – di fissare il foglio alla singola confezione.

La «etichettatura» è infatti definita come ‘qualunque menzione, indicazione, marchio di fabbrica o commerciale, immagine o simbolo che si riferisce a un alimento e che figura su qualunque imballaggio, documento, avviso, etichetta, nastro o fascetta che accompagna o si riferisce a tale alimento’ (reg. UE 1169/11, articolo 2.2.j).

Ecommerce, l’informazione a distanza

Il vero ostacolo, per i piccoli operatori della filiera agroalimentare che intendano vendere i loro prodotti tramite ecommerce, è rappresentato dall’obbligo di rendere le informazioni obbligatorie ‘disponibili prima della conclusione dell’acquisto, sul supporto della vendita a distanza’. E in questo caso, laddove l’offerta non sia limitata a singoli Paesi UE, le lingue ufficiali da applicare sono 23. (2)

Il requisito linguistico è del resto essenziale per la corretta informazione al consumatore, ed è spesso però carente. Con il paradosso che i primi a violare tali regole siano i colossi. Nelle vendite online, come Amazon insegna, ma anche nel food delivery di ultimissima generazione (3,4). Oltreché nelle vendite offline, addirittura nelle farmacie come si è visto di recente nel caso Foodspring. (5)

Mercato unico, PMI e microimprese. Il problema da risolvere

Il 99,2% delle imprese di trasformazione alimentare è rappresentato da PMI, 290 mila imprese circa, le quali esprimono il 58,1% dell’occupazione, il 42,8% del valore aggiunto e il 42,8% del fatturato. Il 79,8% delle imprese di settore, addirittura, è costituito da microimprese. Vale a dire da organizzazioni con fatturato inferiore a 2 milioni di euro e meno di 9 dipendenti, le quali a loro volta esprimono il 14,2% degli occupati, il 6,8% del valore aggiunto e il 5,3% del fatturato nel primo settore manifatturiero del Vecchio Continente (Food Drink Europe, dati 2017).

I piccoli operatori da cui dipende il nostro cibo, la salvaguardia delle tradizioni e dei paesaggi rurali hanno bisogno di istruzioni chiare su ogni informazione obbligatoria e le notizie facoltative ammesse per immettere i vari prodotti alimentari nei singoli territori. Tale occasione è stata offerta, solo a parole, con il Food Labelling Information System (FLIS). Che però si è rivelato essere un FLOP, la brutta copia di una banca dati delle sole regole UE, non anche di quelle nazionali, del tutto inidoneo agli scopi. (6)

Informazione al consumatore, serve un database completo e interattivo

Sotto il coordinamento della Commissione europea, bisogna raccogliere sia le regole comuni (CEE, CE, UE), sia quelle che appartengono alla c.d. legislazione concorrente, di livello statale e locale (Regioni, Province, Comuni), ove applicabili’. (7)

Questo lavoro è indispensabile a milioni di operatori in UE, from farm to fork, e va sviluppato da contractor competenti. Gli Stati membri devono raccogliere i testi consolidati delle norme locali ulteriori rispetto al diritto comune, in lingua inglese oltreché in quella propria. Con l’onere di mantenere aggiornati i database delle norme nazionali, sotto pena di loro inapplicabilità. Le soluzioni di AI (Artificial Intelligence), già adottate in ogni app di traduzione linguistica, possono venire utilmente applicate ai soli testi regolativi.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Ecommerce, quali responsabilità? GIFT (Great Italian Food Trade). 24.2.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/ecommerce-quali-responsabilità

(2) E-commerce, quali notizie in quali lingue? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 14.2.18, https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/domande-e-risposte/e-commerce-quali-notizie-in-quali-lingue-risponde-l-avvocato-dario-dongo

(3) Dario Dongo. Amazon, nuove denunce a Antitrust e ICQRF. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-nuove-denunce-a-antitrust-e-icqrf

(4) Marta Strinati. Gorillas e dark store, la nuova frontiera della distribuzione. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.6.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/gorillas-e-dark-store-la-nuova-frontiera-della-distribuzione

(5) Dario Dongo. Foodspring, paleo – barrette ed etichette fuorilegge. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/foodspring-paleo-barrette-ed-etichette-fuorilegge

(6) Dario Dongo. FLIS – FLOP. Il database europeo sull’etichettatura degli alimenti delude le aspettative. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.1.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/flis-flop-il-database-europeo-sull-etichettatura-degli-alimenti-delude-le-aspettative

(7) Dario Dongo. Etichette e pubblicità, principi e regole. Edagricole-Il Sole 24 Ore (Bologna, 2004)

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