Nessuna riforma in vista per favorire la leggibilità delle etichette alimentari. La Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides liquida così la questione sollevata dall’eurodeputato Mihai Tudose, già primo ministro della Romania.
Leggibilità delle etichette alimentari, quali criteri?
Il Food Information Regulation ha finalmente introdotto in Europa – a 42 anni di distanza dalla prima direttiva europea sull’etichettatura, la presentazione e la pubblicità sui prodotti alimentari (dir. 1979/112/CEE) – un requisito obiettivo a garanzia della leggibilità minima delle informazioni obbligatorie in etichetta. Non ci si riferisce più soltanto al vago concetto di ‘chiara leggibilità’, ma anche a un’altezza minima dei caratteri (reg. UE 1169/11, articolo 13).
L’altezza minima dei caratteri delle informazioni obbligatorie, riferita alla lettera ‘x’ minuscola (parte mediana), è stabilita in 1,2 mm. Può invece essere di 0,9 mm, qualora la superficie più ampia dell’imballaggio sia inferiore a 80 cm2.
L’altezza minima di lettere maiuscole, numeri e corpo del carattere si ricavano invece dal grafico in Allegato IV al reg. UE 1169/11. Deroghe alle notizie obbligatorie sono poi stabilite a favore di confezioni di superficie inferiore a 10 cm2. (1)
Visibilità delle informazioni obbligatorie
‘Le informazioni obbligatorie sugli alimenti sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili. Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire’ (reg. UE 1169/11, articolo 13.1).
La visibilità rimane critica laddove l’operatore responsabile non presti la dovuta attenzione al contrasto luminoso e cromatico tra le scritte e lo sfondo. Come pure nei casi in cui le informazioni obbligatorie vengano apposte sui lembi delle confezioni e la loro lettura comporti di fatto l’effrazione dell’imballo. Con il conseguente rischio, tra l’altro, di comprometterne la chiusura e così la sicurezza dell’alimento.
Leggibilità delle etichette alimentari, interrogazione europarlamentare
L’eurodeputato Mihai Tudose, gruppo S&D (socialisti e democratici), ha sollevato la questione della leggibilità delle etichette alimentari nella propria interrogazione 2.7.21 alla Commissione europea. (3)
‘Per aiutare i consumatori a compiere scelte informate d’acquisto v’è anche la necessità – agli occhi di molti cittadini che mi hanno scritto – che le stampigliature sugli imballaggi siano il più possibile facili da leggere.
La Commissione prevede di aumentare le dimensioni minime dei caratteri attualmente stabilite dall’articolo 13 (Presentazione delle indicazioni obbligatorie) del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio?’ (3)
Illeggibilità delle etichette alimentari, nessuna riforma in vista a Bruxelles
La Commissaria Stella Kyriakides, nel proprio riscontro all’interrogazione dell’On.le Mihai Tudose, il 6.8.21, ha seguito il copione classico della non-risposta.
‘La revisione del regolamento (UE) n. 1169/2011 si concentrerà sull’etichettatura nutrizionale armonizzata sulla parte anteriore dell’imballaggio, sull’estensione dell’etichettatura di origine ad alcuni prodotti, sulle norme relative alla marcatura della data e sulle norme relative all’etichettatura delle bevande alcoliche. (…)
Il regolamento (UE) n. 1169/2011 prevede che le informazioni obbligatorie sugli alimenti siano riportate in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili e, se del caso, indelebili. Mentre
gli Stati membri sono responsabili dell’attuazione di tali norme, esse informeranno anche la proposta della Commissione di modificare il regolamento (UE) n. 1169/2011.’ (4)
Eurocrati vs cittadini europei
L’esecutivo europeo conferma la supina adesione dell’establishment agli interessi delle lobby dei poteri forti. Come si è di recente annotato, tra l’altro, in una precedente non-risposta della stessa Commissaria Stella Kyriakides ad altra interrogazione sul tema dell’etichettatura di origine degli alimenti. (5)
La burocrazia – che muove dalla ‘strategia politica’ (un tempo ‘libro bianco’ e prima ancora ‘libro verde’), soggetta a consultazioni pubbliche e pareri delle Istituzioni, prima ancora di tradursi in proposte regolative – vale a trincerare gli eurocrati dietro uno scudo che li allontana sempre più dai cittadini.
Tempus fugit
Nei dieci anni trascorsi dall’entrata in vigore del Food Information Regulation (FIR), intanto, le etichette alimentari sono rimaste in buona parte illeggibili. E l’età media nel Vecchio Continente avanza di pari passo con la presbiopia. Ad memoriam, la proposta originaria del regolamento FIR – il 30.1.08 – riferiva a un’altezza minima dei caratteri in 3 mm. Ma Big Food, ça va sans dir, ebbe la meglio.
Visto come vanno le cose – nella compiacente inerzia delle associazioni dei consumatori – bisognerà attendere una nuova strategia politica, tra una decina d’anni, per tornare a discutere l’argomento nel decennio successivo. Oppure imporsi, con determinazione, affinché ciascuno possa davvero leggere le etichette dei prodotti alimentari. Una piccola ma grande rivoluzione per i diritti degli ipovedenti e la civiltà.
Dario Dongo
Note
(1) Misura confezioni e criteri di leggibilità, risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food & Agriculture Requirements). 12.10.17, https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/domande-e-risposte/misura-confezioni-e-criteri-di-leggibilità-risponde-l-avvocato-dario-dongo
(2) Dario Dongo. Visibilità delle informazioni in etichetta, il caso delle barrette energetiche d’importazione. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.6.17, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/visibilità-delle-informazioni-in-etichetta-il-caso-delle-barrette-energetiche-d-importazione
(3) Interrogazione 2.7.21 dell’eurodeputato Mihai Tudose (S&D) alla Commissione europea, con richiesta di risposta scritta (E-003251/2021). https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-003251_EN.html
(4) Risposta 6.8.21 della Commissaria Stella Kyriakides, in nome della Commissione europea (E-003251/2021). https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-003251-ASW_EN.html
(5) Dario Dongo. Etichettatura di origine, non una priorità per la Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.5.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/etichettatura-di-origine-non-una-priorità-per-la-commissione-europea
(5) Dario Dongo. NutriScore e profili nutrizionali, aggiornamenti da Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-e-profili-nutrizionali-aggiornamenti-da-bruxelles

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.