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Origine pomodoro, è decreto

Il decreto su origine pomodoro e derivati – annunciato al Forum di Coldiretti, a Cernobbio, il 21 ottobre 2017 – segna il procedere delle iniziative italiane per la trasparenza in etichetta.

Dopo i decreti sull’origine del latte e sulla sede dello stabilimento. Nell’incertezza sull’applicazione dei decreti su riso e pasta, e nell’attesa di un provvedimento su rintracciabilità e origine delle carni al ristorante.

È oggi il turno di tutti i prodotti derivati dal pomodoro. L’origine della materia prima era già prescritta, da una dozzina d’anni, per la passata di pomodoro. (1) Si va ora a estendere alle altre conserve e ai concentrati, nonché alle salse e ai sughi composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Il decreto interministeriale – a firma dei ministri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico – prevede l’obbligo di indicare sulle etichette dei citati prodotti, allorché realizzati in Italia, il Paese di origine delle materie prime. Con la facoltà di ricorrere alle diciture ‘Paesi UE’ e/o ‘non UE’, nei casi d’impiego di materie prime originate da più Paesi.

Le indicazioni sull’origine del pomodoro, va da sé, dovranno venire apposte in un punto evidente dell’etichetta, nello stesso campo visivo. In modo da risultare facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili. Come del resto tutte le altre informazioni obbligatorie.

L’efficacia temporale del decreto è fissata, in via sperimentale, per un periodo di due anni. (2) A decorrere, è dato presumere in attesa di conoscerne il testo, dai 180 giorni dalla sua entrata in vigore. (3) Fatta salva la facoltà di smaltire i prodotti già frattanto confezionati con etichette conformi alle norme previgenti.

Le nuove norme in ogni caso decadranno se e quando la Commissione europea provvederà ad attuare gli obblighi su di essa incombenti. Per quanto riguarda, nello specifico, l’obbligo di comunicare la diversa provenienza dell’ingrediente primario (>50%) di prodotti la cui origine  venga dichiarata, sia pure con simboli o locuzioni di sintesi (bandiere o Made in), anche su base volontaria. (4)

Anicav, l’associazione degli industriali delle conserve alimentari in Italia, è in sintonia con Coldiretti nel sostegno al decreto. I campioni delle conserve Made in Italy, infatti, già indicano su base volontaria la provenienza italiana del pomodoro, sulla quasi totalità delle etichette.

Dario Dongo

Note

(1) Ai sensi della legge 204/2004

(2) Come già previsto sia per l’origine del latte nei prodotti lattiero-caseari, sia per quella del riso e del grano nella pasta

(3) L’entrata in vigore, salvo diverse previsioni, ha luogo nei 15 giorni successivi alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale

(4) Cfr. reg. UE 1169/11, articolo 26.3

 

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