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Riparte l’export italiano extra-UE, Cina e Svizzera alle stelle

L’export extra-UE riprende a crescere. Per il mese di novembre 2020, ISTAT rileva un nuovo aumento congiunturale. Con un picco straordinario in Cina, +35%, e un apprezzabile aumento in Svizzera.

Novembre 2020, export extra-UE +2,7%

L’interscambio commerciale con i Paesi extra UE27 (senza UK), a novembre 2020 è stimato in aumento congiunturale sia per le importazioni (+3,6%), sia per le esportazioni (+2,7%).

L’incremento dell’export su base mensile interessa tutti i principali settori industriali, in particolare sulle vendite di beni intermedi (+5,7%) e di beni di consumo non durevoli (+5,0%), con eccezione dei beni strumentali (-2,4%). (1) La crescita su base annua è stimata a +1,4%, dopo il -9,7% di ottobre 2020.

Le importazioni viceversa registrano forti incrementi congiunturali per beni strumentali (+15,1%), oltre a quelli dei beni di consumo durevoli (+8,7%). Calano invece gli import di energia (-6,3%).

Settembre-novembre 2020, export extra-UE +10,8%

Nel trimestre settembre-novembre 2020, rispetto al precedente, l’export cresce del 10,8%. La crescita generalizzata è più sostenuta su energia (+14,5%), beni di consumo durevoli (+13,8%) e beni strumentali (+13,7%).

Le importazioni, nello stesso trimestre, aumentano su base congiunturale del 3%. Gli incrementi maggiori riguardano beni di consumo durevoli (+10,3%) e beni intermedi (+10,2%). Cala l’import di beni di consumo non durevoli (-7%) ed energia (-2,5%).

I mercati di destinazione del Made in Italy

L’incremento dell’export è particolarmente marcato verso Cina (+35%), paesi Mercosur (+17,8%), Svizzera (+12,8%) e Stati Uniti (+4,7%). Diminuiscono invece le vendite verso Paesi OPEC (-20,9%), Giappone (-13,3%) e Russia (-4,0%).

‘La crescita dell’export è trainata soprattutto dalle vendite verso Cina e Svizzera. L’incremento dell’export verso questi due paesi contribuisce per circa 3,5 punti percentuali all’incremento tendenziale complessivo’ (Istat, comunicato stampa 21.12.20).

Gli acquisti da Russia (-47,4%), India (-14,8%), Regno Unito (-13,4%), Turchia (-13,2%) e Stati Uniti (-12,0%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra-UE27. In deciso aumento gli acquisti da Cina (+14,3%) e Svizzera (+7,1%).

Nel complesso, la stima del saldo commerciale a novembre 2020 è pari a +6.677 milioni (era +5.432 milioni a novembre 2019).

Note

(1) I beni di consumo sono quelli impiegati per soddisfare direttamente i bisogni umani. Si dividono in:

– durevoli. Apparecchi per uso domestico, radio e televisori, strumenti ottici e fotografici, orologi, motocicli e biciclette, altri mezzi di trasporto, mobili, gioielli e oreficeria, strumenti musicali,

– non durevoli (fast moving consumer goods, FMCG). Prodotti alimentari, tabacco, articoli in tessuto, vestiario, pelli e calzature, editoria, stampa e supporti registrati, prodotti farmaceutici, detergenti, articoli sportivi, giochi e giocattoli.

I beni intermedi sono quelli incorporati nella produzione di altri beni.

I beni strumentali sono beni utilizzati per la produzione di altri beni (macchine, mezzi di trasporto, etc.), destinati all’impiego per un periodo superiore a un anno.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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