I fratelli Attianese – Pasquale e Daniele Mara – comproprietari della nota azienda conserviera di pomodoro di Nocera Inferiore (Salerno) sono stati sottoposti a misure cautelari personali per caporalato e corruzione di un funzionario ICQRF, oltreché per la frode sull’origine del pomodoro, smascherata a fine maggio 2021.
Attianese, il blitz del RAC
L’8.3.22, i carabinieri del RAC (Reparto Tutela Agroalimentare) hanno eseguito l’ordine del GIP di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Pasquale Attianese e il divieto di dimora per il fratello Daniele Mara.
L’operazione discende delle attività investigative che avevano condotto al sequestro di 800 tonnellate di pomodoro egiziano contaminato da pesticidi e venduto come italiano. Una gigantesca frode di cui avevamo riferito in anteprima.
Corruzione all’ICQRF di Salerno
Gli investigatori hanno lavorato duro, con ‘l’escussione di persone informate, l’acquisizione e l’analisi di tabulati di traffico telefonico, servizi di osservazione, perquisizioni, intercettazioni, accertamenti bancari’. E hanno così scoperto la corruzione di Vittorio De Rosa, responsabile dell’ICQRF (Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi) di Salerno.
L’uomo avrebbe protetto Attianese dai controlli. ‘In particolare, gli imprenditori, reiteratamente dal 2018, ricevevano dal citato D.R.V. informazioni in relazione alle attività investigative volte a riscontrare la salubrità dei prodotti conservieri commercializzati su larga scala in molteplici Stati esteri dalla S.p.a. oggetto d’investigazione, pattuendo in corrispettivo l’assunzione per la figlia del predetto – con erogazioni di correlati benefici economici – e del medesimo funzionario D.R.V., da compiersi all’atto del suo pensionamento’.
Il trucco ha funzionato per un po’, ma i carabinieri lo hanno aggirato, arrivando al sequestro del 2021.
Caporalato e sfruttamento dei lavoratori
Ulteriore reato accertato dal RAC a carico dei fratelli Attianese, in concorso con un dipendente (D.M.), è l’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, meglio nota come caporalato.
‘Con condotte vessatorie, impiegavano lavoratori in condizioni di sfruttamento, ingenerando un forte timore negli stessi in relazione alla loro condizione di vulnerabilità’, riferisce il RAC.
Turni di 43 ore
I militari hanno accertato che Attianese vessava i lavoratori con paghe da fame (4,35 euro/ora) e turni massacranti, fino a 43 ore consecutive.
I lavoratori sono stati sottoposti a vigilanza anche con videosorveglianza. Persino il tempo di andare in bagno veniva monitorato. ‘Se ritenuto eccessivo, portava alla decurtazione della paga fino ad annullare il pagamento per l’intera giornata lavorativa’.
Sequestrato un milione di euro
Oltre alle misure cautelari, è stato eseguito il sequestro di 979.803,86 euro, quale profitto del reato. L’INPS di Salerno ha inoltre elevato sanzioni amministrative per oltre 275mila euro.
Rimane da chiedersi se la molteplicità dei delitti contestati a soggetti che appartengono a un’organizzazione stabile non possa configurare il reato associativo, e soprattutto perché non si proceda al commissariamento dell’impresa.
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".