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Gli effetti del consumo abituale di caffè sull’attività cerebrale

Un recente studio portoghese (Magalhães et al., 2021), pubblicato su Molecular Psychiatry, documenta gli specifici cambiamenti dell’attività cerebrale correlati al consumo abituale di caffè. (1)

Risonanza magnetica funzionale

I ricercatori della School of Medicine di Minho (Portogallo) hanno selezionato un primo gruppo di consumatori abituali di caffè e un secondo gruppo di individui che non ne bevono regolarmente (rispettivamente, 31 e 24 soggetti).

La struttura cerebrale e le sue connessioni sono state confrontate mediante risonanza magnetica funzionale (Functional magnetic resonance imaging, fMRI). Un esame che rileva e mostra l’attività cerebrale in risposta a uno stimolo.

La scansione, durata 7 minuti e 30 secondi, è stata eseguita a riposo. Con l’invito ai partecipanti ‘a rimanere con gli occhi chiusi, rilassati e lasciare che le loro menti vagassero liberamente’. Ed è stata ripetuta, nel gruppo dei bevitori non abituali di caffè, 30 minuti dopo la somministrazione di una sua tazzina.

Gli effetti del caffè sull’attività cerebrale

Il confronto ha mostrato che i consumatori abituali di caffè, a riposo, presentavano un ridotto grado di connettività in due aree del cervello e mostravano gli effetti attesi: un miglioramento del controllo motorio e dei livelli di prontezza rispetto a chi non consuma caffè. (2)

Nel primo gruppo è stata inoltre osservata una maggiore attività in diverse aree del cervello, associata a un notevole miglioramento dell’apprendimento e della memoria. Le differenze con il secondo gruppo (i consumatori non abituali di caffè) si sono ridotte sensibilmente dopo che questi hanno bevuto una tazzina di caffè.

Ciò indica un potenziale legame di causalità tra il consumo di caffè e i cambiamenti sopra descritti nella connettività inferiore nelle reti somatosensoriali e limbiche’, spiegano i ricercatori.

Ansia e stress

Un’ulteriore analisi, condotta mediante intervista psicologica dei partecipanti, ha evidenziato che i maschi consumatori abituali di caffè mostrano livelli aumentati di stress – in termini di difficoltà a rilassarsi ed eccitazione nervosa – ‘coerenti con l’attribuzione comune di maggiore vigilanza ed eccitazione in caso di assunzione di caffè’.

Riguardo all’ansia i ricercatori non sono pervenuti a una conclusione univoca. ‘I nostri risultati sono aperti a due interpretazioni: un maggiore consumo di caffè/caffeina porta a un aumento dello stress e dell’ansia; o, in alternativa, maggiore stress e ansia inducono un maggiore consumo di caffè/caffeina’.

Marta Strinati

Note

(1) Magalhães R., Picó-Pérez M., Esteves M. et al. Habitual coffee drinkers display a distinct pattern of brain functional connectivity. Mol Psychiatry 26, 6589–6598 (2021). https://doi.org/10.1038/s41380-021-01075-4

(2) Il consumo di caffè è tradizionalmente associato a una funzione neuroprotettiva (Carneiro et al, 2021), oltreché all’incremento di prestazioni mentali in termini di concentrazione, reattività, veglia, memoria. V. Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Il caffè può proteggere il sistema nervoso. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.8.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/il-caffè-può-proteggere-il-sistema-nervoso

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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