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Superfood, il melograno

WonderfulParfianka e Dente di Cavallo sono solo alcune delle cultivar più apprezzate di melograno. Il cui frutto, la melagrana, si qualifica a pieno titolo come superfood. Approfondimenti e consigli a seguire.

Melograno, storia e leggende

Frutto autunnale per eccellenza, la melagrana deriva dalla Punica Granatum, un piccolo albero nativo dell’area che va dall’Iran all’Himalaya. La sua coltivazione si è poi estesa all’intero Medio Oriente e al Mediterraneo, oltre all’Asia sud-orientale, Messico e USA. 

La melagrana – dal latino malum granatum (mela ‘granata’, cioè ‘con i semi’) – è stata impiegata fin dall’antichità per trattare diverse patologie tra cui infezioni parassitarie e microbiche, diarrea, ulcere, afte, emorragie, malattie respiratorie. Grazie a tali virtù, e alla sua unica bellezza, il frutto ha altresì nutrito la narrativa mistico-religiosa.

La Bibbia descrive il melograno come uno degli alberi che avrebbero permesso al popolo di Israele di riconoscere la terra promessa. Secondo una delle tante leggende, le sue bacche sarebbero nate dal sangue caduto dalla fronte di Gesù Cristo trafitta dalla corona di spine. 

Melagrana, gli straordinari benefici per la salute

La melagrana – con le sue bacche carnose di colore rosso intenso, che rivestono piccoli semi dal dolci dal retrogusto acidulo, detti arilli – è un prezioso alleato della salute.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato gli effetti benefici di questo frutto quale antiossidante, antidiabetico e ipolipemizzante (cioè in grado di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo LDL). La melagrana si presta ad applicazioni preventive in una varietà di patologie, anche grazie alle sue attività antibatteriche, antinfiammatorie, antivirali e antitumorali. (1)

I benefici per la salute sono attribuiti in prevalenza all’ampia gamma di fitocomplessi che caratterizzano la melagrana. I polifenoli anzitutto, tra cui ellagitannine idrolizzabili, antociani e altri. L’azione sinergica dei costituenti, oltretutto, appare superiore a quella delle sostanze considerate singolarmente.

Vitamine – dei gruppi B, A, C, E e K – e sali minerali (ferro e potassio, fosforo, magnesio, selenio e calcio) completano il tesoro per la salute.

Melograno, frutti ed estratti. Come scegliere

Nella scelta delle melegrane si raccomanda di verificare che:

–  i frutti abbiano una forma lievemente squadrata (2) e un colore intenso, brillante, privo di macchie scure. L’opacità della superficie indica invece un avanzato grado di maturazione,

– la superficie del frutto non presenti una corazza eccessivamente dura né tagli, muffa e parti molli, (3)

– il peso specifico del frutto sia relativamente cospicuo. (4)

I frutti possono venire consumati tal quali, quando si decida di dedicare un po’ di tempo a se stessi, distraendo le mani dallo smartphone. Ovvero in estratto, spremuta o succo, i quali consentono di fruire anche dei fenoli e tannini di cui la buccia è ricca.

Estratti, spremute e succhi devono però venire realizzati all’istante, per il consumo immediato. In alternativa, tali bevande devono venire lavorate a basse temperature, senza successiva pastorizzazione. In modo da preservare le qualità nutrizionali e salutistiche del superfood che si legano, appunto, alla sua freschezza.

Dario Dongo e Renzo Pierpaolo Turco

Note

(1) Si citano alcuni studi scientifici di rilievo, tra gli oltre 700 disponibili:

– ‘Preventive and Prophylactic Mechanisms of Action of Pomegranate Bioactive Constituents’, http://dx.doi.org/10.1155/2013/789764

– ‘Pomegranate and its Many Functional Components as Related to Human Health: A Review’, doi 10.1111/j.1541-4337.2010.00131.x

– ‘Pomegranate juice flavonoids inhibit low-density lipoprotein oxidation and cardiovascular diseases: studies in atherosclerotic mice and in humans’, PubMed ID 12224378

– ‘Cholesterol-lowering effect of concentrated pomegranate juice consumption in type II diabetic patients with hyperlipidemia’, doi 10.1024/0300-9831.76.3.147

–  ‘Long-Term Dietary Supplementation of Pomegranates, Figs and Dates Alleviate Neuroinflammation in a Transgenic Mouse Model of Alzheimer’s Disease’, doi 10.1371/journal.pone.0120964, su https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4373715/

– ‘Two UGT84 family glycosyltransferases catalyze a critical reaction of hydrolyzable tannin biosynthesis in pomegranate (Punica granatum)’, Tian, L., Hu, Y. & Chen, X. Y. Mar 6 2017, su Molecular Plant. 10, 3, p. 533-536 4 p,

– ‘Potential effects of pomegranate polyphenols in cancer prevention and therapy’, doi 10.1155/2015/938475

– ‘The impact of supplementation with pomegranate fruit (Punica granatum L.) juice on selected antioxidant parameters and markers of iron metabolism in rowers’, https://doi.org/10.1186/s12970-018-0241-z

(2) La forma squadrata deriva dalla ricchezza in succo dei semi, che perciò si espandono su più radii verso le pareti del frutto

(3) Una corazza molto dura è indice di un frutto acerbo. Eccessivamente maturo, viceversa, in caso di tagli, muffa, parti scure o molli

(4) I frutti che contengono un maggior numero di semi (fino a 600), a parità di volume, sono più pesanti poiché maggiormente ricchi di succo

Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari, Specializzato in Gestione della Sicurezza e della Qualità nelle filiere Agroalimentari, Segretario del consiglio di disciplina dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna, Food blogger.

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