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Vino Orange, l’antico vino italiano e della Georgia

La produzione del vino Orange affonda le sue radici nella tradizione millenaria italiana e georgiana. Ed emerge con brio sui mercati internazionali, grazie anche al successo in crescita dei vini naturali.

Vino Orange, le origini

Vino pregiato, fresco e al tempo stesso corposo, l’Orange non è limpido come il bianco e non è denso come il rosso. Appartiene al movimento del vino naturale ed è ancora estraneo ai canali della grande distribuzione.

Il colore arancione ambrato ne ispira il nome, purtroppo in inglese, di ‘Orange Wine’. Sebbene esso sia noto da millenni, in Italia come in Georgia, quale vino bianco macerato.

La sua produzione origina dalle antiche tecniche di macerazione delle uve bianche con le bucce per tempi lunghissimi.

Questa antica tradizione è stata poi riscoperta nel secondo dopoguerra in Italia, nel Friuli-Venezia Giulia, e poi esplorata in varie parti del mondo come in Francia, Spagna, Nuova Zelanda e Africa.

Sapori e colori

La combinazione dei diversi processi di produzione dona al vino Orange sapori e colori peculiari:

  • il colore deriva dal contatto con le bucce e assume diverse tonalità in funzione dei tempi di macerazione, che è molto breve per i vini rosati e più lunga per quelli arancioni, tra un minimo di 24 ore fino a un massimo di 6 mesi circa
  • la presenza o meno di ossigeno, durante la macerazione, a sua volta influisce sui toni cromatici che possono virare verso l’arancio (in caso di ambiente ossidativo) oppure verso il dorato (in ambiente riducente).

La lunga macerazione rende il vino Orange adatto all’invecchiamento in contenitori che vanno dalla terracotta, alle anfore alle botti di acciaio, legno o cemento.

Degustazione

La degustazione svela un vino complesso, sia all’olfatto che al palato.

All’olfatto, il vino Orange ricorda frutti che variano dalla nespola alla pesca e la papaia matura, con sentori di agrume e cedro, verso un equilibrio tra il tannino e la freschezza fruttata.

Al palato il vino arancione ha un corpo marcato e imprime una percezione che include sia un tannino lieve che l’umami.

Alcuni vini risultano speziati con odori di cannella, chiodi di garofano e zafferano. Con un richiamo generale al mare e ai fiori bianchi.

Abbinamenti

Il vino Orange si abbina alla perfezione con un pesce grasso, crudo o affumicato, oppure con carni bianche e saporite come agnello e capretto.

Per i vegetariani è un ottimo compagno delle zuppe tipiche della cucina mediterranea, piuttosto che con piatti quali la parmigiana di melanzane.

Scegliere solo il biologico

Scegliere il vino biologico è sempre vantaggioso, sia per l’assenza di residui di pesticidi di sintesi (e del loro mancato spargimento in ambiente) sia per la ridotta quantità di solfiti, ammessi in quantità inferiori in confronto al vino ‘convenzionale’, cioè non biologico.

La scelta del bio è ancora più importante, nel caso del vino Orange, proprio perché si tratta di un vino macerato sulle bucce che altrimenti possono favorire il rilascio di residui di agrofarmaci.

Meno anidride solforosa e solfiti

La macerazione del vino arancione consente di ridurre l’impiego di anidride solforosa (biossido di zolfo, E 220, un conservante antimicrobico). I solfiti E221 ed E228, a loro volta, non sono necessari poiché la loro funzione primaria – sbiancare i vini bianchi – non è richiesta nel vino Orange.

Si riducono così i rischi di reazioni allergiche e intolleranze ai solfiti, che comportano l’obbligo in UE di precisarne la presenza in etichetta, allorché il loro tenore sia pari o superiore a 10 mg/kg. L’organismo umano oltretutto, secondo la ricerca scientifica, metabolizza il vino naturale più facilmente. (1)

Vino naturale, orange, biologico. À la carte

I vini arancioni, biologici e anche naturali – sebbene a volte criticati dall’enologia mainstream, i grandi produttori e le loro rappresentanze (2) – iniziano a comparire nelle carte dei ristoranti stellati, le enoteche e i wine bar. Ed è bello osservare il crescente successo di piccole produzioni molto attente alla biodiversità e la tradizione, all’insegna del ‘bere meno, bere meglio’.

Cinzia De Bellis

Note

(1) Marta Strinati. Il vino naturale viene metabolizzato meglio del convenzionale. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.12.19

(2) Dario Dongo, Silvia Giordanengo. Vino naturale, le grandi lobby e la Commissione europea provano a opporsi. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.11.20

CINZIA DE BELLIS
Cinzia De Bellis

Biologia nutrizionista e wellness coach. Esperta di alimentazione sostenibile. Profilo Instagram https://foxly.me/bJqFaK

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