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Aloe, con attenzione

L’agenzia tedesca per la valutazione dei rischi di sicurezza evidenzia potenziali pericoli per la salute dei consumatori, in relazione al consumo di alcuni preparati a base di Aloe.

BfR, l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, ha valutato le preparazioni di Aloe a foglia intera come non idonee all’impiego nelle preparazioni di alimenti e integratori alimentari. Gli strati esterni delle foglie di questa pianta rivelano infatti la presenza di antranoidi, sospetti di genotossicicità e cancerogenicità.

I ricercatori tedeschi rivelano un grave rischio per la salute pubblica, che emerge in relazione al consumo di integratori alimentari a base di preparati ‘integrali’ a base di foglie della pianta di Aloe arborescens, il quale deve venire perciò assolutamente sconsigliato. (1)

Le valutazioni di BfR superano le linee guida di EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, laddove invece gli ingredienti che contengano le foglie non sbucciate di Aloe arborescens erano classificati come utilizzabili negli integratori alimentari ‘botanici’.

Gli antranoidi in generale non dovrebbero essere presenti negli alimenti, secondo quanto già valutato dal BfR in una precedente opinione del 1996. Nella quale si mettevano in guardia i consumatori sui lassativi a base di antranoidi, che sono contenuti non solo nell’Aloe, ma anche nella Senna, nella Frangola e nel Rabarbaro.

La raccomandazione per i produttori di alimenti con foglie di piante del genere Aloe è quella di rimuovere sempre con accuratezza gli strati fogliari esterni, al fine di ridurre al minimo la contaminazione con tali sostanze.

I preparati che derivano dal gel delle foglie di Aloe – ottenuti dalla sola polpa interna, in particolare dall’Aloe barbadensis o Aloe vera – sono viceversa ritenuti sicuri per il consumo alimentare, in quanto privi di antranoidi.

Andrea Piccoli e Dario Dongo

Note

(1) BfR, opinione n. 032/2017

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