Dopo un secolo di ricerca – dai primi studi della società americana di agronomia (Klages, 1928), tra gli altri, al decalogo FAO (2019) – l’agroecologia si afferma con vivacità nei dibattiti sullo sviluppo sostenibile delle filiere agroalimentari (1,2,3).
L’uso intensivo di input chimici (i.e. pesticidi, fertilizzanti azotati), d’altra parte, è causa primaria di inaridimento dei suoli. E al progressivo incremento dei costi di produzione, nei decenni, non corrisponde quello dei prezzi di vendita. Di necessità virtù.
1) Agroecologia, perché?
L’agroecologia può venire intesa come un insieme di pratiche agronomiche volte a preservare e migliorare la biodiversità e la salute di suoli, piante e animali, esseri umani. In due parole, One Health.
Gli obiettivi primari dell’agroecologia sono dunque quelli di:
– diminuire il degrado dei suoli dovuto a erosione, perdita di sostanza organica e di nutrienti;
– favorire il ciclo dei nutrienti, così da ridurre l’uso di concimi minerali;
– favorire il sequestro del carbonio nei suoli;
– fare fronte agli effetti dei cambiamenti climatici in agricoltura;
– usare il meno possibile i combustibili fossili.
2) Agroecologia, come?
Le tecniche agronomiche principali, in agronomia, comprendono:
– uso di cover crop e sistemi agroforestali per favorire la simbiosi tra varie specie vegetali (possibilmente autoctone) con la coltura d’interesse e fare in modo che il suolo rimanga coperto in via continuativa (4,5). In questo modo si diminuisce il degrado dei suoli, poiché il terreno inerbito è meno soggetto ad erosione, e si aumenta il sequestro di carbonio tramite l’azione delle radici. (6) In molti casi si osserva un calo dell’incidenza delle fitopatologie, se pure ciò dipenda dalla modalità di contagio della malattia;
– uso di concimi più efficienti. È stato dimostrato come normalmente in agricoltura si usino il 60% di azoto e 48% di fosforo in più di quanto le colture abbiano effettivamente bisogno. (7) L’efficienza dei concimi minerali in uso è risulta perciò generalmente scarsa e bisognerebbe spostarsi verso forme più efficienti per permettere di diminuirne l’apporto, senza pregiudicare i livelli di produzione; (6)
– riduzione dei nitrati nelle acque. La sostituzione dei concimi ‘convenzionali’ con i fertilizzanti ammessi nell’agricoltura biologica consente altresì di ridurre l’inquinamento delle acque da nitrati. I concimi ‘convenzionali’ in eccesso comportano infatti la lisciviazione dell’azoto nitrico che, essendo una forma molto solubile in acqua e poco affine alle argille del terreno, percola in quantità significative nelle falde (9,10).
3) Agroecologia, il decalogo FAO
‘Agroecology is an integrated approach that simultaneously applies ecological and social concepts and principles to the design and management of food and agricultural systems’ (FAO, 2018).
FAO offre una visione sistemica dell’agroecologia come modello a base della trasformazione necessaria dei sistemi agroalimentari. Identificando i 10 elementi che la caratterizzano:
– diversità. La diversificazione è fondamentale per le transizioni agroecologiche, per garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione, conservando, proteggendo e valorizzando le risorse naturali;
– co-creazione e condivisione della conoscenza. Le innovazioni agricole rispondono meglio alle sfide locali quando sono co-create attraverso la partecipazione;
– sinergie. La costruzione di sinergie migliora le funzioni chiave dei sistemi alimentari, sostenendo la produzione e molteplici servizi ecosistemici;
– efficienza. Le pratiche agroecologiche innovative producono di più utilizzando meno risorse esterne;
– riciclo. Più riciclo significa produzione agricola con minori costi economici e ambientali;
– resilienza. Una maggiore resilienza delle persone, delle comunità e degli ecosistemi è fondamentale per la sostenibilità dei sistemi alimentari e agricoli;
– valori umani e sociali. Proteggere e migliorare i mezzi di sussistenza, l’equità e il benessere sociale delle popolazioni rurali è essenziale per la sostenibilità dei sistemi alimentari e agricoli;
– cultura e tradizioni alimentari. Sostenendo diete sane, diversificate e culturalmente appropriate, l’agroecologia contribuisce alla sicurezza alimentare e alla nutrizione, mantenendo la salute degli ecosistemi;
– governance responsabile. Un’alimentazione e un’agricoltura sostenibili richiedono meccanismi di governance responsabili ed efficaci a diverse scale, da quella locale a quella nazionale e globale;
– economia circolare e solidale. Le economie circolari e solidali, che riconnettono produttori e consumatori, forniscono soluzioni innovative per vivere entro i nostri confini planetari, garantendo al contempo le basi sociali per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
4) Conclusioni provvisorie
Diversi studi riportano come l’applicazione di pratiche agroecologiche possa influire positivamente anche sulle quantità, oltreché sulle qualità delle produzioni agricole (12,13). Questa ipotesi ovviamente non può venire dimostrata per ogni tipo di suolo e di coltura.
Le produzioni agroecologiche – o biologiche, laddove certificate – assolvono peraltro a funzioni ulteriori che comprendono la tutela degli ecosistemi e la salute pubblica, come si è visto. (14) La transizione verso questo modello produttivo dovrebbe perciò ricevere un appropriato sostegno anche nelle politiche agricole.
In Unione Europea, la Commissione europea aveva fissato l’obiettivo di raggiungere il 25% della superficie agricola complessiva coltivata con metodo biologico entro il 2030. Salvo però non adottare le misure a ciò necessarie, come annotato dalla European Court of Auditors. (15)
Dario Dongo e Jacopo Govi
Note
(1) Klages K.H. (1928). Crop ecology and ecological crop geography in the agronomic curriculum. Agronomy journal, Volume 20, Issue 4, 336-353. https://doi.org/10.2134/agronj1928.00021962002000040002x
(2) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Agroecology, SDGs, salvation. FAO’s decalogue. FT (Food Times). 12.4.20
(3) Dario Dongo, Alessandra Mei. Big philanthropists are looking at agroecology. FT (Food Times). December 4, 2023
(4) Amin Nouri et al. When do cover crops reduce nitrate leaching? A global Meta-analysis. Global Change Biology 28, no. 15 (2022): 20840-45
(5) Dario Dongo, Gabriele Sapienza. Leguminose e frumento duro, i benefici dell’agroecologia. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.8.24
(6) Terasaki Hart, D.E., Yeo, S., Almaraz, M. et al. Priority science can accelerate agroforestry as a natural climate solution. Nat. Clim. Chang. 13, 1179–1190 (2023). https://doi.org/10.1038/s41558-023-01810-5
(7) Paul C. West et al. Leverage points for improving global food security and the environment. Science 345, no. 6194 (2014): 326 doi: 10.1126/science.1246067
(8) Jacopo Govi. Agricoltura bio, i fertilizzanti ammessi in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.10.24
(9) Elrys, A.S., Uwiragiye, Y., Zhang, Y. et al. Expanding agroforestry can increase nitrate retention and mitigate the global impact of a leaky nitrogen cycle in croplands. Nat Food 4, 109–121 (2023). https://doi.org/10.1038/s43016-022-00657-x
(10) Si veda il paragrafo 5 (Protezione delle acque) nel precedente articolo di Dario Dongo. I vantaggi dell’agricoltura biologica, rassegna scientifica di FiBL. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.1.24
(11) FAO (2019). The 10 elements of agroecology. Guiding the transition towards sustainable food and agricultural systems https://tinyurl.com/mr35xphb
(12) Marta Strinati. Agroecologia, 6 sistemi a confronto. I vantaggi del bio per gli agricoltori. Analisi. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.8.20
(13) Sieglinde S. Snapp et al. Biodiversity can support a greener revolution in Africa. Proceedings of the national academy of sciences 107, no. 48 (2010): 20840-45. doi: 10.1073/pnas.1007199107
(14) Marta Strinati. I benefici della dieta bio per la salute, rassegna scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.11.24
(15) European Court of Auditors. Special report 19/2024: Organic farming in the EU – Gaps and inconsistencies hamper the success of the policy. September 12, 2024 https://tinyurl.com/4swezuth