Quale agricoltura per nutrire il pianeta in modo sostenibile? Il tema è al centro della conferenza internazionale promossa da Legambiente onlus, in collaborazione con il Comitato Scientifico per Expo 2015 del Comune di Milano.
L’evento – “La terra che vogliamo. Quale agricoltura per nutrire il pianeta” – è l’occasione per un confronto sul futuro dell’agricoltura, destinata a recuperare un ruolo centrale nel soddisfacimento dei bisogni collettivi. Complici i cambiamenti climatici e la crisi del modello di sviluppo petrolifero, infatti, l’agricoltura è chiamata a fornire cibo, ma anche energia e materiali per la chimica e l’industria.
La promessa del biologico
Per coniugare tale sforzo con la tutela ambientale e sociale il modello candidato è l’agricoltura biologica. Il grande e crescente apprezzamento espresso dai cittadini europei per l’agricoltura biologica, del resto, testimonia il desiderio di poter disporre di cibo sano e libero da sostanze pericolose, tutelando le risorse naturali, la biodiversità e le tipicità locali.
Resta da chiarire se tale modello sia in grado di rispondere alle sfide della crescita della popolazione, delle aspettative di vita e dei livelli di consumo mondiale. Se sia quindi possibile aumentare la produttività agricola senza ricorrere agli Ogm e rinunciando alla petrolchimica, e al tempo stesso garantendo rispetto del lavoro e inclusione sociale.
Raddoppiare il suolo bio entro il 2020
Secondo Legambiente non v’è dubbio: “L’agricoltura biologica, nelle sue varie forme, appare il modello più idoneo per soddisfare queste richieste. E questo è quanto stanno già praticando milioni di agricoltori nel mondo, a partire dagli Ambasciatori del Territorio che Legambiente ha individuato nel suo percorso per la penisola col Treno Verde e che presenta a Milano”. Per questo, l’associazione ambientalista lancia il progetto Conversione, perché l’estensione dei suoli biologici italiani raddoppi entro il 2020.
La conferenza si svolge presso l’Acquario Civico, in viale G. B. Gadio 2, Milano.