Covid-19. Il 22.4.20 la Commissione europea annuncia nuove misure per il sostegno di agricoltura e filiera alimentare, nei settori più colpiti dall’emergenza. (1) Noccioline purtroppo.
Misure di sostegno, la proposta della Commissione
Le misure di sostegno presentate a Bruxelles il 22.4.20, in breve a seguire.
Ammasso privato, aiuti nei settori lattiero-caseario (su latte scremato in polvere, burro, formaggio) e delle carne (bovine, ovine e caprine). In modo da consentire il ritiro dal mercato di quote di produzione, per un periodo variabile tra i 2-3 mesi e i 5-6 mesi. Riducendo così l’offerta disponibile, in vista di un riequilibrio del mercato sul medio-lungo termine.
Auto-organizzazione dei mercati di latte, floricoltura e patate. In deroga alle regole sulla libera concorrenza stabilite nell’Organizzazione Comune dei Mercati, tali settori possono adottare misure collettive volte a stabilizzare il mercato. Il lattiero-caseario può così pianificare collettivamente la produzione di latte, patate e prodotti della floricoltura possono venire ritirati di concerto dal mercato.
Programmi di sostegno a vino, oli d’oliva, apicoltura – nonché ortofrutta e latte, per quanto attiene alla loro somministrazione nelle scuole – sono soggetti a flessibilità di attuazione. In modo da poter reindirizzare i finanziamenti sulle misure di gestione della crisi, anche a favore di altri settori.
Gestione crisi in deroga alla libera concorrenza
Il programma di interventi in esame interviene in deroga al principio di libera concorrenza che il Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), all’articolo 101, pone a base del mercato interno. (2)
‘Durante i periodi di grave squilibrio sui mercati, la Commissione può adottare atti di esecuzione intesi ad assicurare che l’articolo 101, paragrafo 1, TFUE non si applichi agli accordi e alle decisioni degli agricoltori, delle associazioni di agricoltori o delle associazioni di dette associazioni, o delle organizzazioni di produttori riconosciute, delle associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute e delle organizzazioni interprofessionali riconosciute […]
nella misura in cui tali accordi e decisioni non compromettano il corretto funzionamento del mercato interno, siano mirati esclusivamente a stabilizzare il settore interessato e rientrino in una o più delle seguenti categorie:
a) ritiro dal mercato o distribuzione gratuita dei loro prodotti,
b) trasformazione e trattamento,
c) ammasso da parte di operatori privati,
d) misure di promozione comuni,
e) accordi sui requisiti di qualità,
f) acquisto in comune dei mezzi di produzione necessari a combattere la propagazione di parassiti e malattie degli animali e delle piante nell’Unione ovvero di quelli necessari a far fronte alle conseguenze dei disastri naturali nell’Unione,
g) pianificazione della produzione temporanea, tenuto conto della natura specifica del ciclo di produzione […].’ (2)
Attuazione del programma
Le misure possono venire adottate – per un periodo massimo di sei mesi – a seguito di accordo della Commissione con gli Stati membri, riuniti nel Comitato per l’organizzazione comune dei mercati. (3) Solo a seguito della decisione se ne potranno conoscere i dettagli.
La Commissione in ogni caso ha la responsabilità di vigilare sui prezzi al consumo, affinché le misure adottate per il salvataggio degli operatori non si ripercuotano negativamente sui consumatori finali.
Altre misure europee a sostegno di agricoltura e sviluppo rurale in era Covid-19
Le prime misure adottate dalla Commissione europea a sostegno di agricoltura e sviluppo rurale in era Covid-19 si articolano come segue:
– prestiti o garanzie per i costi operativi, fino a 200 mila euro, a condizioni favorevoli,
– anticipi sui pagamenti PAC (Politica Agricola Comune). Solo a partire dal 15.10.20 (!) le imprese agricole che sopravvivono alla crisi ricevono da Bruxelles maggiori anticipi dei pagamenti diretti (dal 50% al 70%) e di alcuni pagamenti per lo sviluppo rurale (dal 75% all’85%). Noccioline a erogarsi in ritardo, rispetto alle legittime richieste del settore,
– aiuti di Stato. Gli Stati membri possono concedere alle imprese agricole un aiuto de minimis, in misura di € 20.000 (25.000 in casi specifici), supplementare rispetto agli aiuti di Stato già ammessi (€ 100.000 per azienda).
Noccioline, peanuts, vengono così offerte dalla Commissione europea (in copertina il commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski) a un settore cruciale per la sussistenza fisica ed economica dei cittadini europei. In una politica miope destinata purtroppo a ravvivare l’anti-europeismo anziché le imprese agricole.
Dario Dongo
Note
(1) Commissione europea. Supporting the agriculture and food sectors amid Coronavirus. https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/farming/coronavirus-response_en
(2) Il Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) dichiara incompatibili con il mercato interno e perciò vieta ‘tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno’. Sono vietate, in linea di principio, le intese volte a:
‘a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d’acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione,
b) limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti,
c) ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento,
d) applicare, nei rapporti commerciali con gli altri contraenti, condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, così da determinare per questi ultimi uno svantaggio nella concorrenza,
e) subordinare la conclusione di contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l’oggetto dei contratti stessi.’ (TFUE 101.1)
(3) Reg. UE 1308/2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, c.d. OCM (Organizzazione Comune dei Mercati) o CMO (Common Market Organization), articolo 222
(4) Comitato per l’organizzazione comune dei mercati agricoli. Cfr. reg. UE 182/2011

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.