Negli ultimi trent’anni l’obesità è raddoppiata. In alcuni paesi europei, assieme al sovrappeso, affligge la metà della popolazione, un bambino su tre. Una situazione grave, della quale l’Oms accusa l’industria alimentare.
La produzione di cibi non salutari e la loro promozione presso i consumatori alimentano l’obesità e minacciano seriamente la salute pubblica, denuncia la direttrice generale dell’Oms, Margaret Chan, che all’inizio di luglio 2013, a Vienna, in occasione della Conferenza dei ministri su Nutrizione e malattie non trasmissibili, ha puntato il dito sull’industria che “finanzia ricerche che aiutano a mantenere confusione tra i consumatori” sulle reali cause dell’obesità, invece di dedicarsi a riformulare le ricette di alimenti e bevande “affinché i prodotti sani diventino la norma, anziché un segmento di nicchia”. Accuse, peraltro, già formulate nel 2011. E condivise dalla direttrice europea per l’Oms, Zsuzsanna Jakab, che sottolinea come gli accordi volontari non abbiano apportato alcun beneficio.