Sede dello stabilimento nelle etichette alimentari: ancora nulla di fatto
Circola in rete la notizia del rinnovato obbligo di indicare la sede dello stabilimento di produzione sulle etichette dei prodotti alimentari italiani. Sebbene la fonte sia autorevole – l’account Fabebook del ministro Maurizio Martina – si tratta di un falso. Lo rivela l’avvocato Dario Dongo, fondatore del portale GIFT – Great Italian Food Trade, con un articolo apparso sul sito FARE, che pubblica anche lo schema di decreto legislativo in materia.
“Oggi, 16 settembre, è entrata in vigore la legge n. 170 del 12 agosto scorso (Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti della UE), mediante la quale il Parlamento ha delegato l’Esecutivo ad attuare una serie di misure prescritte dal legislatore comunitario”, precisa Dario Dongo, che ricostruisce i passaggi compiuti e quelli attesi sulla indicazione della sede dello stabilimento di produzione su tutte le etichette alimentari.
Atteso che i tempi non sono maturi, “Attendiamo una riforma organica della disciplina nazionale in tema di informazione al consumatore, ‘nutrition & health claims’, controlli pubblici ufficiali e sanzioni. Affinché ciascuno possa lavorare con serenità e chiarezza”, conclude Dario Dongo.