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Acqua minerale residuo fisso

Acqua minerale, residuo fisso rivelatore

Parlando di acqua minerale, il livello di residuo fisso è il primo aspetto abitualmente esaminato. Questo parametro indica le sostanze che rimangono dopo un’evaporazione indotta a 180 gradi. È sempre indicato in etichetta e viene considerato un elemento imprescindibile per scegliere il prodotto, ma talvolta è ingiustamente demonizzato, come spiega un decalogo pubblicato dall’Inran, l’Istituto nazionale italiano di ricerca sull’alimentazione e la nutrizione.

La convinzione molto diffusa è che bere soltanto una acqua naturale oligominerale sia necessario per mantenere la linea e curare la ‘cellulite’, nonché tassativo per i bambini. Una tesi non condivisa dai ricercatori italiani, che suggeriscono invece di alternarle con altre tipologie, perché una diuresi eccessiva può persino ridurre la quantità di sali utili all’organismo in crescita.

Sono 3 i tipi di acqua minerale naturale, distinti dal residuo fisso crescente. Un valore fino a 50 mg/l per le minimamente mineralizzate, inferiore a 500 per le oligominerali, fino al triplo per le mediominerali e oltre per le ricche in minerali, appartenenti alla ristretta rosa della minerale medicamentosa.

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