I nanomateriali mettono a rischio la salute. È dunque urgente approfondire la ricerca e valutare la loro esclusione, quando non essenziali. L’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, ambientale e professionale (ANSES) rilancia il tema delle nanoparticelle, di estrema attualità.
Nanomateriali, tra utilità e salute
Aurélie Niaudet, incaricata ANSES di valutare i rischi associati agli agenti fisici, spiega così le sfide della valutazione dei nanomateriali. ‘Dobbiamo essere pragmatici sulla questione dei nanomateriali: dobbiamo capire meglio l’esposizione, identificare i loro usi e porre domande sulla loro utilità in vista dei rischi per la salute’. (1)
Le ridotte dimensioni conferiscono ai materiali nuove proprietà come resistenza, conduttività e capacità di trasportare altre sostanze. Queste caratteristiche sono molto ricercate e sempre più sfruttate. Ma è ormai noto che questi ‘preziosi’ materiali possono anche nuocere all’uomo e all’ambiente.
Oltre le barriere fisiologiche
I nanomateriali sono infatti in grado di attraversare barriere fisiologiche come la pelle e le vie respiratorie, e si accumulano nei vari organi. Alcune nanoparticelle, inoltre, presentano anche specifici tipi di tossicità. (2)
‘A seconda della loro forma e delle loro caratteristiche, i nanomateriali interagiscono con gli organismi viventi in modi diversi. Un’ampia varietà di parametri può influenzare la loro tossicità: la loro natura chimica – per esempio silice, titanio o argento – ma anche la loro dimensione, forma, superficie e le caratteristiche di qualsiasi rivestimento che possono avere’, spiega Aurélie Niaudet.
Quello che non sappiamo sui nanomateriali
La valutazione dei rischi associati ai nanomateriali prevede tre fasi: concordare i criteri per definirli, descrivere i principali tipi di esposizione e comprenderne il comportamento e gli effetti.
Oggi, infatti, non esiste ancora una definizione univoca di nanomateriali. A parte la loro dimensione, pochi parametri fisico-chimici sono presi in considerazione nella definizione attualmente proposta dalla Commissione Europea.
Nel dubbio, meglio prevenire
Secondo ANSES, ci sono ancora molte zone d’ombra in merito all’esposizione della popolazione ai nanomateriali e al potenziale impatto sulla salute e sull’ambiente. (3)
Oltre a rafforzare il quadro normativo, urge limitare l’esposizione della popolazione e dell’ambiente in via precauzionale, scegliendo prodotti sicuri, ugualmente efficaci ma privi di nanomateriali. Soprattutto quando il loro impiego non è davvero necessario.
La Francia in prima linea
La ricerca sui nanomateriali va avanti da anni in ANSES. La pressione sulle istituzioni europee dell’Agenzia francese e di quella olandese hanno trovato conferma nel recente parere di EFSA sul biossido di titanio, usato anche come colorante alimentare.
Il biossido di titanio, tuttavia, non è l’unica sostanza preoccupante. ANSES ha approfondito anche il profilo del nano-argento, utilizzato per le sue proprietà antibatteriche. Ha elaborato nuovi metodi di valutazione dei nanomateriali e pubblicato una revisione della presenza di nanomateriali ingegnerizzati negli alimenti.
La banca dati R-Nano e i finanziamenti alla ricerca
Sin dal 2013, inoltre, l’Agenzia francese gestisce il registro ‘R-Nano’. Si tratta di uno schema di dichiarazione obbligatoria per migliorare la tracciabilità delle sostanze nanometriche prodotte, importate e distribuite in Francia. Uno strumento, tuttavia, indebolito dalla scarsa qualità dei dati trasmessi, ha reclamato ANSES, invitando imprese e ministeri a collaborare.
Per migliorare la conoscenza dei nanomateriali, infine, attraverso il Programma Nazionale di Ricerca per la Salute Ambientale e del Lavoro (PNR EST), coordinato da ANSES, vengono finanziati anche progetti di ricerca sugli effetti e il destino ambientale dei nanomateriali, nonché sul monitoraggio dell’esposizione della popolazione. Intanto, in Francia, prosegue la raccolta di firme per escludere dagli alimenti tutti i nanomateriali.
Marta Strinati
Note
(1) V. Aurélie Niaudet. On the issue of nanomaterials, we have to questions about their utility in view of the health risks. ANSES https://www.anses.fr/en/content/issue-nanomaterials-we-have-questions-about-their-utility-view-health-risks-aur%C3%A9lie-niaudet
(3) V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/biossido-di-silicio-additivo-a-rischio-ancora-in-uso

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".